Anteprima

Mortal Kombat 11 Beta

di: Simone Cantini

Dopo avere ampiamente riassunto la complessa storia che fa da sfondo alla pluridecennale saga di Mortal Kombat, grazie al corposo lavoro svolto dal nostro stefano.pet, è tempo di addentrarci un minimo all’interno degli aspetti più ludici del nuovo capitolo, che debutterà tra qualche settimana. L’occasione ci è giunta grazie alla closed beta che si è tenuta lo scorso week end che, seppur molto risicata in quanto a contenuti, è servita per dare uno sguardo più ravvicinato alle nuove meccaniche che Ed Boon e soci hanno pensato per Mortal Kombat 11.

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Pioggia di sangue

Al di là delle opzioni di gameplay che è stato possibile approcciare, invero una minuscola parte di quella che sarà l’offerta finale, la beta di Mortal Kombat 11 è servita principalmente per prendere confidenza con il rinnovato combat system del titolo, che mira ad essere il più interessante e complesso della storia del franchise. I ragazzi di NetherRealm hanno svolto un certosino lavoro per quanto concerne le animazioni e la concatenazione delle stesse, adesso fluide come non mai e prive dei canonici frame di assestamento che sancivano il passaggio tra un set di movenze e l’altro. Questa estrema cura ha finito per rendere gli scontri ancora più coreografici e spettacolari, trasformando i vari combattimenti in un vero spettacolo anche per i semplici spettatori. Non mancano, comunque, alcune chicche inedite, volte ad ampliare la profondità del parco mosse, oltre che le basi strategiche della lotta. Un posto di rilievo spetta senza dubbio ai Fatal Blow, una sorta di naturale evoluzione delle X-Ray viste in passato, ovvero letali combo automatiche che è possibile attivare una volta per round, a patto da avere meno del 30% di energia residua. Capaci di ribaltare all’improvviso anche il più compromesso degli scontri, i Fatal Blow spiccano al solito per la consueta regia cruenta e volutamente spettacolare. Esistono, inoltre, versioni più semplici di simili combo, i Krushing Blows, che è possibile scatenare magari interrompendo al momento opportuno una combo avversaria, oppure eseguendo una determinata mossa in particolari situazioni. È stata anche inserita una caduta volontaria, da utilizzare per sfuggire brevemente alle combinazioni più devastanti, che può così aiutarci a sfuggire alla pressione dell’altro contendente. È chiaro, alla luce di tutte queste meccaniche, di come Mortal Kombat 11 nasca con l’auspicio di diventare uno dei punti di riferimento della scena esport, pur non rinunciando alla consueta semplicità di approccio che da sempre è uno dei punti di forza della serie.

 

La morte ti fa bella

Mortal Kombat 11 dimostra di essere figlio dei NetherRealm anche per altri aspetti, andando a riprendere ed ampliare uno degli elementi visti in Injustice 2: il riferimento è alla possibilità di personalizzazione dei nostri combattenti, di cui potremo decidere equipaggiamento (potenziabile), costumi, parte del moveset e molto altro. Purtroppo nella beta era possibile accedere solo a dei preset, senza possibilità di guadagnare ricompense e sbloccare elementi accessori, ma già questo primo assaggio lascia trasparire un nutrito set di possibilità. Ottima anche la caratterizzazione delle tre arene disponibili, al solito caratterizzate da elementi interattivi, oltre che curate in modo maniacale per quanto riguarda la realizzazione. La stessa cura che è stata riservata alla modellazione dei personaggi, ora più belli e curati che mai, oltre che accompagnati da un rinnovato sistema di illuminazione dannatamente accattivante. Al di là del combat system, difatti, è stato proprio il comparto tecnico l’aspetto di Mortal Kombat 11 che mi ha maggiormente convinto, grazie anche ai granitici 60 frame al secondo che scandiscono gli scontri. Le ultime parole le riservo match online 1vs1, l’unica modalità disponibile assieme ad una delle torri da 5 combattimenti da scalare in solitaria: il netcode è risultato sufficientemente stabile sin da queste prime battute, con solo qualche sporadico episodio di lag, ma niente che non possa essere ampiamente risolto entro il lancio fissato per la fine del mese. Ovviamente, seppur inaccessibili, il menu di gioco ha evidenziato una corposa mole di attività collaterali che, senza dubbio, andranno a proporre un piatto decisamente ricco e stuzzicante, in linea con il pedigree della serie.

 

Dopo avermi fatto fare a pezzi più e più volte Scorpion, Kabal, Jade, Baraka e Skarlet, la beta di Mortal Kombat 11 se ne è andata senza inferire ulteriormente, limitandosi a lasciare nell’aria una persistente voglia di sangue che troverà il suo giusto sfogo solo il prossimo 23 aprile, giorno di debutto ufficiale del prossimo titolo NetherRealm. Forte di un rinnovato, ma non snaturato, combat system, calato all’interno di una cornice realizzativa di eccellente fattura, Mortal Kombat 11 si candida prepotentemente a divenire uno dei picchiaduro più interessanti degli ultimi anni, sia per quanto riguarda la mera quantità, sia per la meno scontata e ben più intrigante qualità. Ancora pochi giorni e sapremo se anche questa volta il buon Ed Boon porterà a casa la sua brava Flawless Victory.