Luto
di: Simone CantiniOramai ne avrò scritti a decine di incipit in cui è impossibile non citare P.T., al punto che adesso mi trovo davvero in difficoltà ad apre questa piccola preview dedicata a Luto. Sì, perché l’horror realizzato da Broken Bird Games, in arrivo l’anno prossimo su console, ha davvero tantissimi punti in comune con il teaser di quel Silent Hills che mai fu, così come con tantissimi altri prodotti arrivati dopo di lui. Eppure, nonostante le palesi ed evidenti analogie con l’esperimento firmato Kojima, la breve demo che ho avuto la possibilità di testare (e che potete scaricare anche voi da oggi tramite il PSN), ha messo in scena un setting claustrofobico e convincente al punto giusto, che è riuscito ad imbastire un’atmosfera disturbante al punto giusto.
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Questione di scelte
Tutto inizia con una porta, ancora una volta. Una piccola sagoma di legno che non è altro che il nostro punto di partenza all’interno dell’incubo, e poco importa se gli orrori si nascondano dentro di noi, oppure siano reali manifestazioni del male. Una porta, dicevamo, che si apre su di un quasi familiare corridoio, in cui oggetti e ricordi di quella che sembra essere una famiglia ci raccontano piccoli frammenti di un’esistenza che pare lontana. Ed in mezzo a questo caos, ci pensa il trillo squillante di un telefono a destarci da tale asettico torpore, non appena una voce disturbata (e a tratti disturbante) si dimostra assai ansiosa di metterci dinanzi ad una realtà che stiamo cercando, forse inconsapevolmente, di tenere nascosta. Il tempo di riagganciare il ricevitore ed ecco che tutto cambia improvvisamente, trasformando quella che era la nostra innocua dimora in un claustrofobico e sinistro dedalo di stanze e scalinate.
Prigionieri di un lucido incubo (ciao Silent Hill: The Room!), riusciremo a rimettere assieme i frammenti di questa esistenza, fino a giungere alla verità e all’agognata libertà? Con The Choice, la breve demo della durata di circa mezzora, i ragazzi di Broken Bird Games ci offrono un piccolo assaggio di quello che sarà Luto, il loro horror psicologico attualmente in ancora in sviluppo, e previsto per il prossimo anno. Come ci hanno tenuto a sottolineare gli stessi sviluppatori, questa porzione giocata non rappresenta con precisione quanto ci troveremo dinanzi nel prodotto completo, ma si configura come una demo stand-alone utile a prendere confidenza con atmosfere e gameplay del gioco.
Paura di osare
Percorrere un sentiero già ampiamente tracciato da anni, sin da quel lontano agosto del 2014, non è certo semplice, soprattutto se si è in cerca di una buona dose di visibilità. E sotto questo aspetto Luto si incanala in modo alquanto scolastico all’interno del percorso già tracciato da numerose produzioni antecedenti, siano queste rispondenti al nome di Visage, Madison o altro. L’aspetto horror psicologico messo in scena, difatti, ricalca in toto quanto già visto ed assaporato in titoli analoghi, con il consueto mix di personalità disturbate e famiglie distrutte, condite con inquietanti presenze e rumori sinistri. Se l’originalità non è certo di casa nella demo di Luto, è il risultato ad essere comunque convincente in quanto ad ansia e coinvolgimento, grazie proprio alla bontà con cui simili elementi sono stati coniugati e messi su schermo dai ragazzi di Broken Bird Games.
Il tutto si regge saldamente sulle proprie gambe in virtù di una convincente fusione di elementi visivi e sonori, in cui alla bontà di una grafica dettagliata e pulita, si accompagna un’effettistica davvero ben realizzata ed inquietante. I giochi di luce ed ombra, le geografie contorte e a tratti impossibili di questa prigione fisica e mentale contribuiscono a rendere ancora più spaesato il giocatore che, in un paio di situazioni, si troverà anche a sussultare per un’apparizione non certo amichevole, resa in modo dannatamente efficace nella sua semplicità. Anche sul fronte del gameplay non si registrano particolari sussulti, con l’incedere assai compassato tipico degli horror psicologici che si unisce ad alcuni elementari puzzle e alla consueta ricerca di chiavi: nulla di epocale o trascendentale, ma comunque funzionale al genere e alla brevità dell’esperienza, che rifugge dalla possibilità di complicare la vita al giocatore, preferendo uno sviluppo più lineare e snello a inutili e frustranti complicazioni. Un concept che ben si coniuga con la volontà di far assaporare le tematiche di Luto per mezzo di una piccola demo, ma che mi auguro riesca a risultare un pizzico più stratificato nella sua incarnazione finale.
Pur non brillando per originalità, la demo The Choice che i ragazzi di Broken Bird Games hanno rilasciato per Luto riesce a colpire il bersaglio, delineando con efficacia e precisione il mood che si respirerà all’interno dell’installazione finale della produzione. Per quanto profondamente debitore nei confronti di P.T. e dei suoi molteplici eredi, il gioco del team iberico sembra avere tutte le carte in regola per fare la felicità degli amanti del genere. Lo scegliere consapevolmente di giocare la propria partita su di un campo già battuto potrebbe sicuramente rivelarsi un’arma a doppio taglio, ma se le attuali premesse verranno debitamente ampliate e sviluppate, anche senza particolari scossoni creativi, il rischio di trovarci tra le mani un semplice déjà vu è assai remoto ed improbabile.