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Prototype

Gli ingredienti principali di Prototype ci sembrano chiari fin dall'inizio: abbondanti dosi di free roaming, una trama complessa quanto basta e una spruzzata di superpoteri. Il nuovo titolo Activision, sviluppato da Radical Entertainment, nasce infatti in collaborazione con DC Comics, che prevede l'uscita di una serie a fumetti dedicata, e cavalca l'onda dei titoli supereroistici gia' visti nei precedenti anni. Abbiamo avuto modo di provare in anteprima diverse sezioni del titolo, di seguito potete trovare le nostre impressioni.

di: Federico Lelli
Creare un bel gioco è come cucinare; bisogna usare elementi freschi da abbinare con grande maestria, rispettare i tempi prefissati e sperare che l’amalgama finale sia gradevole al palato. Gli ingredienti principali di Prototype ci sembrano chiari fin dall’inizio: abbondanti dosi di free roaming, una trama complessa quanto basta e una spruzzata di superpoteri.
Il nuovo titolo Activision, sviluppato da Radical Entertainment, nasce infatti in collaborazione con DC Comics, che prevede l’uscita di una serie a fumetti dedicata, e cavalca l’onda dei titoli supereroistici già visti nei precedenti anni.
Abbiamo avuto modo di provare in anteprima diverse sezioni del titolo, di seguito potete trovare le nostre impressioni.
 
I dolori del giovane Alex

Alex Mercer, il nostro protagonista, dopo essere stato privato della propria umanità e della propria memoria, si affida alla vendetta per cercare una verità che non può ricordare. La storia del nostro eroe è infatti oscura, l’unica cosa che sappiamo è che “qualcuno” ha fatto degli strani esperimenti su di lui e dopo averlo usato come cavia lo ha lasciato al suo destino.
Innanzitutto vediamo un ottimo filmato in computer grafica: New York è devastata da un’epidemia di zombie e le squadre speciali governative non risparmiano proiettili sulle orde di infetti che li circondano. Finito lo scontro Alex si palesa agli agenti determinato a sconfiggerli e ci mostra tutta una serie di attacchi che saranno poi parte integrante del gioco, la sequenza, che non ci risparmia corpi dilaniati e sangue a fiumi, finisce con la vittoria del nostro nuovo eroe.
Abbiamo finalmente pieno controllo del nostro avatar, la prima cosa che notiamo sono i controlli, semplici e immediati: i quattro pulsanti frontali sono usati per calci, pugni, salti e prese e possono essere caricati provocando salti più potenti e mosse devastanti, il grilletto sinistro permette di puntare con precisione un nemico, spingendo il grilletto destro si attiva invece una modalità ispirata al parkour che ci mette in condizione di saltare con un balzo le automobili e correre sugli edifici sfidando le leggi gravitazionali, i dorsali si occupano invece della scelta dei poteri. La crescita del nostro eroe è ovviamente lenta e graduale e c’è la possiblità di potenziare le proprie abilità e di aggiungerne di nuove: all’inizio della nostra avventura siamo infatti capaci “solo” di salti di breve durata e la nostra potenza distruttrice è minore.
Saltate le prime missioni, che si sostituiscono al tutorial, ci troviamo di fronte ad una delle prime particolarità di Prototype: quella che gli sviluppatori hanno chiamato “web of intrigues”. La “trama degli intrighi” è infatti un potere che ci permette di imparare nuove abilità e allo stesso tempo di ricostruire la nostra labile memoria assorbendo conoscenze e ricordi dei nostri nemici. Grazie a queste conoscenze possiamo anche cambiare il nostro aspetto, sfruttando i poteri di mutaforma, confondendoci tra i nemici. La mimetizzazione è indispensabile, almeno nelle prime fasi di gioco, visto che camminare sui muri, alzare le automobili e saltare per decine di metri richiama l’attenzione delle squadre d’intervento che sicuramente non hanno intenzioni amichevoli.
Finite le missioni iniziali chiediamo di provare una sezione di free roaming con i poteri al massimo, in questi livelli avanzati la più grande differenza, che salta subito agli occhi, è l’atmosfera che circonda New York: al posto di un pallido sole stavolta ci accoglie un cielo crepuscolare e una rapida occhiata alla mappa ci fa notare quanto la città sia ormai divisa in due zone, una parte dominata dagli infetti e l’altra da una massicia presenza delle forze dell’ordine. Adesso abbiamo un intero arsenale di poteri tra i quali scegliere, tra i difensivi ci sono scudi e corazze complete, tra quelli offensivi artigli, pugni rinforzati, spadoni e molti altri, non mancano abilità speciali come la visione ad infrarossi. Farsi strada tra la gente e causare distruzione insensata è ancora più facile e visto il nostro potenziale bellico non dobbiamo neanche preoccuparci delle squadre speciali composte da elicotteri e carrarmati, anzi possiamo sfruttarle a nostro piacimento visto che i mezzi militari sono dirottabili e divertenti da guidare.
Oltre a causare scompiglio e decimare orde di infetti durante le pause tra una missione e l’altra possiamo intraprendere delle sottomissioni: alcune ci chiedono di correre o planare da un posto all’altro in un certo tempo, altre di uccidere più gente possibile.
La grafica non è certamente il punto forte di questo gioco soprattutto se si va a cercare nello specifico: gli edifici sfruttano modelli poligonali decisamente semplici e nel complesso poco vari, le stesse texture a volte sono un po’ povere di dettagli. Dove invece bisogna dare credito al team di Radical Entertainment è nel lavoro fatto sulla popolazione di New York: i marciapiedi sono sempre pieni di un impressionante numero di gente, nelle strade non mancano mai automobili, il popup è molto limitato e l’effetto “città fantasma” dove ci troviamo da soli in un quartiere aspettando che la I.A. carichi qualche NPC non si è mai verificato.

 
Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto cambia.

I ragazzi della Radical ci hanno presentato un titolo pieno di azione, veloce e facile da padroneggiare, gli amanti dei free roaming e gli appassionati di fumetti non vedranno l’ora di assumere i panni di Alex Mercer e di poter sfruttare i suoi poteri per creare il caos nell’isola di Manhattan.
Saranno però gli stessi seguaci dei supereroi a notare che quasi tutti i poteri del protagonista sono molto liberamente ispirati ai poteri di altri famosissimi personaggi dei comic book americani. Finora abbiamo evitato in ogni modo di fare dei paragoni tra questo o quel supereroe ma spesso la sensazione di controllare uno Spiderman, un Venom o un Hulk qualunque, è veramente forte.
Lo stesso tappeto di gioco sembra ormai usurato oltre ogni limite, New York, che ormai ogni videogiocatore conosce come le proprie tasche, sembra un luogo privo di personalità e, fatta eccezione per i punti più caratteristici, abbastanza anonimo.
Ci preoccupa inoltre il livello di difficoltà che, una volta sbloccati tutti i poteri, sembra essere troppo basso: le migliori squadre speciali vengono spazzate in un attimo con le giuste combo rendendo lo scontro una pura formalità, girare in una città così grande senza avere punti deboli potrebbe risultare noioso e ledere la longevità del gioco.
La ricetta di Prototype si rivela intensa e gustosa, forse poco originale in alcuni punti ma, sicuramente, un buon numero di palati fini la potrà apprezzare, all’uscita prevista del gioco, il 5 giugno.