Playstation Move & Move Party/Sports Champions
E' passato ormai un anno dalla presentazione al pubblico del Move. Il nuovo controller Sony, che senza un nome ufficiale, lanciava una sfida diretta alle principali concorrenti e alle loro tecnologie di motion sensing: il Project Natal della Microsoft e il WiiMote della Nintendo. Da quel giorno in poi l'hype generato dal marketing e dalle testate d'oltreoceano hanno cominciato a lavorare sulle nostre giovani e condizionabili menti facendoci immaginare realta' parallele e interi mondi videoludici a portata di mano. Sony ci ha offerto finalmente l’opportunità di provare il Move in anteprima e noi di Console-Tribe sicuramente non ci siamo tirati indietro.
di: Federico LelliÈ passato ormai un anno dalla presentazione al pubblico del Move. Il nuovo controller Sony, che senza un nome ufficiale, lanciava una sfida diretta alle principali concorrenti e alle loro tecnologie di motion sensing: il Project Natal della Microsoft e il WiiMote della Nintendo.
Da quel giorno in poi l’hype generato dal marketing e dalle testate d’oltreoceano ha cominciato a lavorare sulle nostre giovani e condizionabili menti facendoci immaginare realtà parallele e interi mondi videoludici a portata di mano.
Sony ci ha offerto finalmente l’opportunità di provare il Move in anteprima e noi di Console-Tribe sicuramente non ci siamo tirati indietro.
Per me un cono al pistacchio
Parliamo prima di tutto dell’oggetto del desiderio: esteticamente il Move si presenta molto simile al prototipo mostrato all’E3 2009. L’impugnatura nera offre una presa stabile e sicura, sul fronte e sul dorso troviamo i due pulsanti principali, denominati Action e Z, ampi e facili da raggiungere anche nelle più concitate fasi di gioco, il pulsante frontale è inoltre circondato dai quattro bottoni classici visti già sulla prima Playstation, decisamente più piccoli e con un ergonomia rivedibile, completano la lista i tasti Start, Select e Home. La palla di gomma colorata sovrasta il tutto, lasciandoci in mano quello che a prima vista potrebbe sembrare un microfono particolarmente “tamarro” o un gelato radioattivo.
Alla base di questa scelta estetica opinabile c’è invece il cuore della tecnologia del Move: ad ogni controller è infatti abbinato un colore diverso che, grazie alla telecamera PS Eye a 120 fps abbinata, permette al sistema di mappare i movimenti nei tre assi in prossimità della TV, il Sixaxis integrato si occupa invece di riconoscere orientamento e direzione del polso.
Move your body
Trattandosi di una periferica il suo valore sarebbe nullo se non fosse supportato da buon software, quindi per testare sul campo il Move e scoprirne le potenzialità abbiamo provato per voi i due giochi presenti all’anteprima: Move Party e Sports Champions, entrambi i titoli sono provvisori.
Move Party, come ci suggerisce il titolo stesso, è un party game fortemente ispirato ai vari giochi per PS Eye già visti negli scorsi anni: ogni concorrente è quindi avatar di se stesso grazie alla telecamera e gareggia in diversi minigiochi per battere gli avversari.
La differenza più grande sta nell’integrazione del Move: la palla colorata è rilevata dal software e, grazie alla realtà aumentata, sostituita a schermo con un attrezzo utile alla nostra causa. Se il gioco ci chiede di schiacciare degli insetti ci troviamo subito una racchetta in mano, se dobbiamo tagliare i capelli ad un povero malcapitato abbiamo un rasoio e così via. Tra tutti i giochini ci sentiamo in obbligo di citare uno dei più intuitivi e divertenti dove, pennello alla mano, ci siamo sbracciati per riempire di colore diverse forme geometriche che sarebbero andate a completare un disegno.
Ci sono varie modalità anche se il numero totale dei minigiochi sembra al momento abbastanza esiguo ma, vista la natura provvisoria del titolo, non ci sentiamo di fargliene una colpa.
La grafica in stile cartone animato è curata e in linea con l’atmosfera del gioco, tutto scorre fluidamente e senza grossi problemi ma nel complesso si tratta di un titolo che non richiede abbondanti risorse tecniche.
Il Move è preciso e si adatta facilmente alle diverse situazioni, i movimenti richiesti sono comuni (e in certi casi limitati a determinate zone) quindi ci troviamo subito a nostro agio con le dinamiche del gioco.
Lasciamo da parte i simpatici ambienti fumettosi di Move Party e ci immergiamo immediatamente nel mondo di Sports Champions: non servono occhio acuto e intelligenza sopraffina per capire quanto questo titolo sia fortemente ispirato alla serie Wii Sport.
Ci sono dei minigiochi con dinamiche abbastanza semplici come il Disc Golf e le Bocce: nel primo affrontiamo una particolare variante del golf dove al posto della pallina usiamo il frisbee, nel secondo come da tradizione lanciamo il pallino per poi cercare di avvicinarci lanciando le bocce vere e proprie, entrambi i giochi richiedono un solo controller ed estrema precisione nel calibrare i tiri.
Nel gioco del Tiro con l’arco usiamo i due controller come se fossero le nostre mani: prendiamo dalla nostra faretra la freccia da incoccare e lanciamo verso il bersaglio con la destra mentre reggiamo l’arco con la sinistra, in questo caso l’uso dei due Move aiuta ad aumentare coordinazione e potenza nel tiro. Anche nel Beach volley usiamo entrambe le mani lasciando al computer l’onere di muoversi sul campo per noi: servizi, bagher, alzate e schiacciate dei giocatori corrispondono ai nostri movimenti in un gioco che richiede potenza e velocità. Gladiatori ci permette di impugnare scudo e spada per sfidare il nostro avversario in uno scontro all’ultimo sangue. Quello che sulla carta promette di essere uno dei giochi più interessanti del set risulta però appesantito da una serie di comandi aggiuntivi come schivate o colpi speciali che ne minano l’immediatezza, probabilmente il poco tempo a nostra disposizione non è bastato per apprezzarlo a dovere. Il Ping pong invece ci soddisfa sin da subito: il Move in questo caso si rivela il controller ideale dandoci la possibilità di agire col polso sugli effetti della palla e, grazie all’ottima percezione della telecamera, di spostarci nelle tre dimensioni del tavolo.
Il motore di gioco, più performante e simulativo del precedente, offre un’esperienza appagante e fluida anche se minata da leggeri difetti alle texture ma, anche in questo caso, non possiamo esprimere un parere definitivo.
Wii… Move?
Il Move è una periferica puntuale e precisa, grazie alla sua forma ergonomica e familiare si adatta a diverse esperienze di gioco in maniera ottimale e versatile, la mappatura dei movimenti inoltre è decisamente sensibile. Purtroppo non possiamo fare a meno di notare che, nonostante le differenti tecnologie in ballo, nasce da un’idea non troppo originale e, almeno per il momento, non offre soluzioni di gioco molto diverse dalla concorrenza. Sicuramente avrà il tempo di crescere e di percorrere la sua strada ma da Sony ci saremmo aspettati più coraggio e più voglia di osare.
In attesa del prossimo E3 che ci svelerà sicuramente qualche altro dettaglio a riguardo, il futuro del Move è ancora un’incognita: forse riuscirà ad unire utenze casual ed utenze hardcore sotto un’unica bandiera, per il momento vi possiamo dire solo che dobbiamo attendere il periodo autunnale per il rilascio ufficiale.