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Milano Games Week 2024: L’Essenza Perduta di un Evento Diventato Sfilata di Consumismo

di: Marco Russi

Nei padiglioni della Fiera Milano Rho, la Milano Games Week & Cartoomics 2024 ha cercato, ancora una volta, di affermarsi come il principale evento italiano dedicato alla cultura pop. Il weekend del 22-24 novembre 2024 ha attirato una folla di appassionati, ma tra la folla, gli stand scintillanti e le personalità di spicco, sorge spontanea una domanda: dov’è finita la vera anima dell’evento?

Un Evento per Tutti… o Quasi

Il costo dell’ingresso non passa inosservato: 25 euro per il biglietto base e prezzi che schizzano dagli 80 a più di 100 euro per le versioni più esclusive, quasi come fossero dei bonus preorder di un videogioco tripla A.

Una cifra non proprio popolare, che fa riflettere sull’accessibilità di un evento che, in teoria, dovrebbe celebrare la passione di una comunità. A fronte di questi costi, viene da chiedersi se ciò che si offre in cambio sia davvero all’altezza: i giochi in anteprima sono pochi e la presenza massiccia di influencer e celebrità sembra più finalizzata a promuovere sé stessi che a parlare di videogiochi in modo serio e appassionato.

La Cultura Pop in Secondo Piano

L’Electric Town, con il Nintendo Stage, è stato sicuramente uno dei punti di attrazione, con titoli iconici come Mario Kart e The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom. Tuttavia, il focus sui grandi nomi ha oscurato altre realtà del settore, soffocando quella vitalità creativa e innovativa che una volta caratterizzava eventi come questo. Persino l’Hero Stage, con ospiti prestigiosi come Jason Aaron e Shinji Mikami, ha finito per sembrare una passerella più che un vero momento di incontro culturale.

Competizione o Consumismo?

La Gaming Zone, cuore della manifestazione, ha ospitato i tanto attesi tornei eSport, mentre la Freeplay Area ha permesso di provare gratuitamente alcuni titoli. Ma anche qui, tra file interminabili e spazi sempre più affollati, si percepisce una certa stanchezza: meno novità di rilievo e più enfasi sul merchandising.

L’Indie Dungeon ha tentato di portare un po’ di freschezza, con oltre 30 studi italiani che hanno mostrato i loro giochi, ma l’impressione generale è che lo spazio dedicato alla creatività indipendente fosse solo una piccola parentesi rispetto all’enorme volume dedicato alle bancarelle di gadget e prodotti commerciali.

L’Influenza degli Influencer

Sul Central Stage si sono alternati spettacoli e panel, ma la presenza di influencer di ogni sorta ha dominato la scena. Anche chi è appassionato di videogiochi fatica a trovare panel che approfondiscano temi rilevanti e non siano semplici vetrine pubblicitarie. L’impressione è quella di una parata di vanità dove, in rari casi, si riesce davvero a parlare di videogiochi con serietà. La collaborazione tra LEGO e Fortnite è stata un chiaro esempio: un momento di spettacolo più che di contenuto, lontano da quella passione autentica che un tempo animava il pubblico.

Il Pop tra Passione e Commercio

La Milano Games Week  sembra aver imboccato una strada sempre più legata al consumismo sfrenato, con stand dei grandi marchi come Hasbro, The Pokémon Company e Wizard of the Coast che hanno puntato tutto sul collezionismo e sugli oggetti da sogno, ma con pochi spunti nuovi e veramente interessanti. Anche il Fantasticon Film Fest ha faticato a trovare il suo spazio, offrendo contenuti che sembrano strizzare l’occhio più alla massa che alla vera passione geek.

Un Evento che Deve Ritrovare la Sua Anima

Questa edizione della Milano Games Week & Cartoomics ha sicuramente soddisfatto molti, ma la sensazione generale è che qualcosa si stia perdendo per strada. La cultura pop, quella vera, fatta di discussioni appassionate e di scoperte inaspettate, sembra essere stata sacrificata sull’altare del marketing e delle celebrità. Un evento che dovrebbe essere un punto di riferimento per chi ama i videogiochi e il mondo geek, ma che rischia di diventare una fiera del consumismo videoludico.

La prossima edizione ha una sfida importante: ritrovare l’equilibrio tra spettacolo e sostanza, tra grandi nomi e realtà emergenti, tra passione e profitto. Solo così potrà davvero riscoprire l’essenza che ha fatto innamorare migliaia di fan e tornare a essere l’evento che molti sperano.