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Elffi Cosplay

1. Cominciamo con una classica domanda. Puoi presentarti e spiegare in che modo ti sei introdotto al cosplay?
Ciao! Sono Elffi, un ragazzo cosplayer di 25 anni dalla Finlandia. Ho cominciato a fare cosplay nel 2006, poco dopo essermi interessando di animazione giapponese. Una delle prime serie che ho visto è stato Bleach. Mi sono appassionato di Ichigo Kurosaki, il protagonista, e in qualche modo ho finito per farne il cosplay in una festa nella nostra scuola e al mio primo evento, Animecon, nell’estate del 2006.

di: Chris "matetrial" Calviello

1. Cominciamo con una classica domanda. Puoi presentarti e spiegare in che modo ti sei introdotto al cosplay?
Ciao! Sono Elffi, un ragazzo cosplayer di 25 anni dalla Finlandia. Ho cominciato a fare cosplay nel 2006, poco dopo essermi interessando di animazione giapponese. Una delle prime serie che ho visto è stato Bleach. Mi sono appassionato di Ichigo Kurosaki, il protagonista, e in qualche modo ho finito per farne il cosplay in una festa nella nostra scuola e al mio primo evento, Animecon, nell’estate del 2006.

2. Hai mai incontrato un bambino che ha scambiato il tuo cosplay per il vero personaggio e, talmente contento, ti ha chiesto di fare una foto insieme?
Sì mi è capitato ed anche molte volte. E’ veramente commovente.

3. Vieni dalla Finaldnai. Come considerate il cosplay nel tuo paese? Cosa pensate del cosplay italiano? Tutti gli anni nel mese di Novembre il nostro paese ospita i famosi Lucca Comics And Games, la terza fiera del fumetto più importante al mondo. Sei mai stata al Lucca Comics? Cosa pensi di questa fiera? 
Il cosplay in Finlandia viene considerato come un hobby per adolescendi e ragazzi più adulti. Le persone da queste parti fanno cosplay per divertimento, non è così competitivo come potrebbe esserlo in Italia. Abbiamo sentito parlare delle vostre grandi competizioni e di come tutti puntino ai premi.
Non sono mai stato al Lucca Comics ma ho sentito che è enorme e pieno di cosplayer. Ho tanti amici italiani che mi hanno raccontato storie di Lucca e devo dire che sono ardentemente in attesa di poter visitare Lucca!

4. Ci sono tante persone che hanno vari pregiudizi sul cosplay. Qualcuno pensa che sia una cosa stupida, una perdita di tempo. Altri non ci trovano neanche un senso, perché si spendono tanto tempo e denaro su un vestito che indosserai 1 o 2 giorni. Cosa diresti a queste persone? Sei d’accordo con loro sul fatto del denaro o pensi che sono ben spesi? Come ti crei i tuoi vestiti? Ci spendi tanto tempo e denaro?

Lo so, questi tipi di pregiudizi sono molto comuni tra le persone che non conoscono nulla di questo hobby. Penso che la metà del divertimento sia il tempo che si passa a preparare il costume. Potreste compararlo all’assemblamento di miniature o a giochi di pazienza, uno ci passa tantissimo tempo per completarli, giusto? E tutti conoscono la sensazione che si prova quando finalmente finisci la tua parte di lavoro. Vi sentireste allo stesso modo se qualcun altro avesse completato tutto il lavoro e vi consegnasse tutte le dannate cose già pronte? No, non lo sareste. Penso che i soldi siano ancora sufficiente comparabili all’ammontare del piacere che uno può trarne costruendo e indossando un costume. Inoltre, alcune persone hanno creato degli abiti molto complicati nonchè giganti con una piccolo somma di denaro. E alla fine puoi provare a vendere il costume per cercare di trarne qualcosa per il prossimo progetto, no? Io solitamente mi concentro sui vari progetti il maggior numero di ore possibili. Per esempio, una settimane scelsi di lavorare sul mio cosplay per quindici ore al giorno. Ero partito da zero e considerando che i materiali qui in Finlandia sono molto cari, cosa che non aiuta, ho provato a ridurre i costi ordinando le varie cose online e riciclando parti di miei vecchi costumi, come guanti, parrucche e scarpe.

5. Nonostante siano simili, il modeling è considerato più professionale del cosplay. Quest’ultimo viene infatti marchiato con l’etichetta hobby. Pensi che in futuro il cosplay possa essere considerato più importante? Forse in termini di marketing ma anche in altri campi. 

Questo è vero. Il modeling è ancora troppo commune ed è una realtà consolidata tra le persone, non può essere comparata al cosplay che ancora è un hobby poco conosciuto. Se il cosplay fosse in grado di crescere un po’ nel futuro è possibile che ancora più persone si esibiscano come professionisti. Al giorno d’oggi ci sono poche persone che ne traggono una carriera.

6. La tua carriera come cosplayer ti ha portato a ricoprire il ruolo di giudice durante alcune competizioni. Quali sono i fattori più importanti per un cosplayer? E’ più importante l’aspetto fisico o l’interpretazione?

Dipende dallo stile della competizione. La maggior parte dei paesi ospitano diversi tipi di competizione e le regole possono variare molto. Ci sono gare in cui è il costume stesso che viene valutato: il cucito, la lavorazione, la parrucca, il make-up ecc… combinati con alcuni idee uniche sono molto importanti nella realizzazione di un cosplay. Invece in contest basati sulla performance si tiene conto dell’impatto scenico e del livello di intrattenimento, che sono i due fattori più importanti. Adoro vedere innovazioni e momenti inaspettati sul palco.

7. La competizione è in contrasto con la vera essenza del cosplay? Intendo dire: divertimento, fuggire dalla realtà ed essere per un giorno il proprio personaggio preferito. Quindi, concordi con le gare? 

Le gare sono una buona opzione per le persone che vogliono mostrare le loro abilità e provare l’emozione della competizione. Non sono per tutti e ne sono consapevole. E’ sempre una tua scelta decidere cosa fare. Un hobby è qualcosa che coltivi nel tempo libero. Se non gradisci competere allora è meglio rimanere a divertirsi con gli amici, a qualcuno piace fare delle foto, ad altri semplicemente stare in costume in compagnia.

8. Ti piacciono i videogiochi? L’industria videoludica ha anche prodotto personaggi molto interessanti come Bayonetta, Ezio Auditore e tanti altri “compatibili” con il cosplay. Quale è il tuo personaggio preferito dei videogiochi? Perché? 

Non sono più un videogiocatore assiduo. Ero solito giocare sul Super Nintendo circa vent’anni fa e adesso ho una Wii e un PC. Non ho mai avuto una Playstation, che pare strano, eh? Da bambino il mio personaggio preferito era Yoshi! Perché è verde ed è belissimo!

9. Negli ultimi anni il mercato videoludico ha sfornato qualche titolo particolarmente interessante. Heavy Rain per esempio o il più recente Beyond: Due Anime che sono videogioco e film insieme. O anche come Asura’s Wright che potremmo considerare come un anime per lo stile del comparto narrativo. Pensi che un giorno i videogiochi potrebbero diventare veri e propri anime interattivi?

Non ho giocato nessuno di questi, comunque penso di sì. Molti giochi attualmente cambiano la trama in base alle scelte che prendi, quindi è già un qualcosa che si può considerare come un film interattivo.

10. Forse non tutti i nostri lettori lo sanno ma hai una relazione con un altra cosplayer famosa, Calssara. Come vi siete incontrati? Forse è troppo presto, ma non sarebbe un sogno tenere un matrimonio in cosplay?

Questo è vero, ci incontrammo a Nagoya, in Giappone, durante I World Cosplay Summit del 2011. Ci odiavamo l’un l’altro all’inizio ma piano piano abbiamo iniziato a parlare sempre più del cosplay e di cose della vita quotidiana tramite internet. Qualche giorno ci siamo accorti che ci parlavamo ogni giorno, per molte ore, e che avremmo scambiato più di 200.000 messaggi su Facebook. Sì, attualmente ci aiutiamo a vicenda sui cosplay come per esempio nel decidere i materiali da usare, pianificare costumi e modelli, comprando materiali per uno o per l’altro e via dicendo. Mi piace molto anche lavorare alle parti di armatura e ai materiali di scena e Calssara ama cucire. E no, non avremo un matrimonio in cosplay! lol

11. Per concludere, saluta i nostri lettori e dì loro qualcosa per incoraggiarli ad entrare nel mondo del cosplay.

Arrivederci a tutti! E’ stato bello parlare con voi. Ricordate, nel cosplay niente è impossibile! Fate l’impossibile, vedere l’invisibile. Row! Row! Fight the power!