Anteprima

The Last of Us 2

di: Simone Cantini

Dai diciamocelo, che era nell’aria da giorni, viste le fugaci apparizioni, le smentite, i presunti fake e le speranze dei giocatori: insomma, alla fine la tanto attesa data di lancio ufficiale di The Last of Us 2 si è finalmente palesata, solo poche ore fa, durante lo State of Play di casa Sony. Vero è, però, che annunciare semplicemente quello che altro non è se non un banale numeretto, avrebbe avuto davvero poco senso, oltre a dimostrare una plateale ingratitudine nei confronti di tutto coloro che (non me ne vogliano gli altri titoli protagonisti dello show) si erano collegato alla rete unicamente nella speranza di questo annuncio. Ma Naughty Dog e Sony si sono dimostrati generosi nei confronti di tutti i loro fedeli, rilasciando anche un trailer in grado di fare un po’ di luce attorno a quello che l’avventura di Ellie ha in serbo per noi. E che mi sono semplicemente permesso di analizzare un po’, giusto per stimolare l’hype (se mai ce ne fosse bisogno).

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Vendetta!

Non è certo un mistero che abbia sempre malvisto l’annuncio di The Last of Us 2, speranzoso di come la storia di Joel ed Ellie potesse, almeno per una volta, rappresentare un unicum capace di andare contro un incredibile successo commerciale. Sì, perché in fondo ritenevo il tutto già ampiamente concluso, non certo bisognoso di ulteriori approfondimenti, per lo meno non direttamente relativi alla storia della coppia che, non lo nego, aveva per me già detto molto, senza necessità di ulteriori approfondimenti. Eppure, al solito, mi sono incanalato all’interno di una ininfluente minoranza: me ne farò una ragione. Il nuovo trailer, riagganciandosi a quanto già visto nei mesi precedenti, sembrerebbe introdurre l’incipit della vicenda, con una Ellie che sembra finalmente aver trovato il proprio posto nel martoriato universo del gioco, oltre che una nuova compagna di vita, quella Dina che nel filmato vediamo unirsi a lei in quella che ha l’aria di essere una formativa missione di ricognizione. È l’occasione, qualora ce ne fosse bisogno, per dare un fugace sguardo a parte del dettagliatissimo ed innevato ambiente che Naughty Dog ha preparato per noi, non senza che qualche suggestione in salsa Red Dead balzi agli occhi, vista la presenza di un fidato quadrupede. Le cose però, in un mondo oramai allo sbando, sembra non possano andare sempre (leggi: mai) per il verso giusto, e la nostra Ellie si ritroverà a sprofondare nel pavimento di un’abitazione in rovina, perdendo di vista Dina ma riabbracciando anche delle vecchie conoscenze fungine. Buio. Ed ecco che arrivano scene sconnesse, che fanno intuire come la nostra beniamina sia riuscita a tornare sana e salva al proprio avamposto, sorte che però non pare essere stata condivisa dall’altra giovane. È questione di una manciata di secondi, vista la brevità del trailer, ed un cambio di scena ci porta in una casa immersa nella neve, in cui un gruppo di uomini non identificati ha segregato Dina: urla, rumori di lotta ed infine uno sparo accompagnato da un urlo straziante. Difficile, davvero, equivocare l’accaduto. Quando Neil Druckmann parlava di un mondo intriso di violenza faceva dannatamente sul serio, come sottolineano in modo sin troppo esplicito i lividi e le cicatrici che, presumibilmente un po’ di tempo dopo, vediamo continuare a martoriare il corpo di una Ellie pronta a reclamare la sua giusta vendetta. Contro chi, al momento, non è dato saperlo, ma grazie alle parole di Tommy, il fratello di un Joel che ritenevo fino ad oggi il bersaglio dell’odio della ragazza, comprendiamo subito che si tratta di un gruppo di sopravvissuti non certo raccomandabile. Mancano davvero pochi secondi al termine del video, secondi scanditi da sequenze di lotta e brutalità, in cui vecchie e nuove minacce incorniciano quello che Naughty Dog ha promesso essere il viaggio più lungo mai sviluppato dallo studio. E poi, quasi a voler gettare un ideale ponte con un passato davvero duro da scordare, ci ritroviamo a fissare il volto invecchiato di quel Joel che tanto ha significato per Ellie, un volto che, nonostante il visibile trascorrere del tempo, non riesce a tradire un affetto smisurato, che le parole pronunciate in chiusura di trailer non possono fare altro che sottolineare.

Un nuovo punto di vista?

Sapevamo già, almeno superficialmente, cosa aspettarsi da The Last of Us 2 che, per quanto si possa apprezzare la crescita compiuta da Naughty Dog nel corso degli anni, difficilmente riuscirà a discostarsi troppo dal solco già tracciato dal proprio predecessore. Eppure, nonostante tutto, il video proposto ieri non può fare a meno di incuriosire e lasciarci fantasticare su quello che l’epidemia causata dal Cordyceps abbia ancora una volta in serbo per noi. Al di là del rinnovato cast e dalle inedite minacce viste in video, a colpirmi in modo prepotente è stata la modificata gestione della camera, adesso molto più vicina alla protagonista, in un modo che mi ha riportato alla mente l’epocale cambio di prospettiva vissuto con Resident Evil 4. Certo, vista l’estrema perizia che contraddistingue Naughty Dog, è davvero difficile capire quanto ci fosse di giocato in quanto ammirato in streaming, ma se la scelta dovesse essere rispettata effettivamente anche in occasione delle release effettiva, non potrei che apprezzare: una simile visuale non farebbe altro che restringere il campo visivo effettivo, elemento che in un mondo minaccioso come quello di The Last of Us 2 ha l’indubbio vantaggio di aumentare la tensione e la sensazione di pericolo. Inutile, allo stato attuale, spendere lodi al cospetto di un comparto tecnico capace di accarezzare gli occhi ad ogni singolo sussulto e che, visto il periodo di uscita della produzione, non vedo l’ora di vedere quanto beneficerà delle iniezioni ricostituenti che rispondono al nome di PS5.

A sorpresa, ma poi neppure troppo, il giorno di debutto di The Last of Us 2 è stato ufficialmente svelato, rendendo a questo punto davvero insopportabile l’attesa che ci separa dal prossimo 21 Febbraio. Certo, nel mentre possiamo sempre molestare Druckmann e soci per mezzo dei vari social, oppure riguardare fino alla nausea i filmati distribuiti, ma è anche vero di come questi mezzucci non siano altro che meri palliativi, non certo in grado di lenire a sufficienza i pruriti delle nostre avide mani, ansiose di posarsi sui due bluray (confermati!) che andranno ad ospitare quello che è uno dei protagonisti annunciati del prossimo anno videoludico.