Anteprima

Star Overdrive

di: Simone Cantini

Sarò un prevedibile e scontato nazionalista, ma quando mi capita di intravvedere sulla scena videoludica una produzione tutta italiana, viene davvero difficile resistere alla tentazione di toccare con mano il lavoro dei nostrani sviluppatori. Che poi è quello che mi è capitato con Star Overdrive, ultima fatica dei capitolini Caracal Games che si appresta a debuttare su Nintendo Switch il prossimo 10 di aprile. E visto che non mi andava certo di aspettare la release finale, quale migliore occasione della demo disponibile da pochissimi giorni sull’eShop per gettare uno sguardo preliminare a questo stuzzicante action a mondo aperto?

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Lost in space

La demo di Star Overdrive si apre proprio sulle battute iniziali della produzione firmata Caracal, permettendoci di vivere in prima persona l’incipit ludico/narrativo del gioco. Noi impersoneremo l’agile Bios che, nel tentativo di salvare la sua amica di sempre Nous, si ritroverà a precipitare sul misterioso pianeta Cebete. Una landa sconfinata e apparentemente disabitata, che toccherà a noi esplorare e scoprire poco alla volta, potendo contare sulla nostra fidata keytar (l’arma di gioco principale) ed uno scattante hoverboard, regalatoci dalla ragazza scomparsa.

Le demo, trattandosi di una versione preliminare, non ha permesso di addentrarsi più di tanto all’interno della sceneggiatura, ma al netto di un parziale porzione di giocato, l’alone di mistero messo sul piatto dal team mi ha lasciato con la stimolante voglia di addentrarsi ancor di più tra i segreti che la superficie (e non solo) del pianeta sembra celare al giocatore.

Scivolando sulla sabbia

Passando al giocato vero e proprio, come già detto, Star Overdrive è un’avventura a mondo aperto che, stando a quanto provato, pare suddivisa in macro mappe. A caratterizzare l’esplorazione sarà la possibilità di muoversi sfruttando il citato hoverboard, che ci consentirà di sfrecciare sulla superficie sabbiosa di Cebete in una maniera che mescola reminiscenze di Journey, Atlas Fallen e Tony Hawk/SSX. Questi ultimi due titoli non ho potuto fare a meno di citarli visto che, una volta in volo dopo aver spiccato un salto, sarà possibile eseguire delle semplici acrobazie tramite lo stick destro, così da andare ad incrementare temporaneamente la nostra velocità.

Sfruttando il sistema di crafting legato alla raccolta di risorse, da piante, rocce o creature sconfitte, sarà inoltre possibile andare a potenziare e personalizzare il nostro peculiare mezzo di locomozione, modificandone i colori ed installando componenti aggiuntivi che ne andranno a migliorare le varie caratteristiche. Un aspetto, quest’ultimo, da non sottovalutare, dato che la missione conclusiva del capitolo (una corsa contro il tempo tramite dei checkpoint) suggeriva l’upgrade di determinati valori per poter essere superata senza troppi problemi. Peccato che il sistema di creazione sia gestito in maniera randomica, non permettendoci di sapere in anticipo la natura di quello che otterremo, situazione che potrebbe portare a snervanti rastrellamenti di risorse in caso di risultati non utili o ottimali. Resta da approfondire l’aspetto senziente dell’hoverboard che, all’aumento della nostro valore di affinità, pare aprire la porta ad ulteriori perk passivi, ma in questo senso la demo non ha permesso di sviscerare il tutto più di tanto.

Rock and roll, baby

L’altro aspetto caratteristico di Star Overdrive è costituito dal suo mood fortemente rockeggiante, sia nella caratterizzazione di Bios che nell’originale mezzo di offesa a sua disposizione, ovvero la keytar. Questa sarà utilizzato per dare vita ad esili ma efficaci combattimenti, basati su combo molto semplici (almeno nel provato), che potranno essere accompagnate da poteri supplementari, da recuperare attraverso delle specifiche porzioni sotterranee.

Queste zone hanno riportato alla mente i cari e vecchi sacrari di Zelda (una delle fonti di ispirazioni citate dallo stesso team), che in modo analogo alla serie Nintendo ci presenteranno delle sfide di ingegno da superare. La demo ha messo in luce una spiccata volontà di utilizzo della fisica, soprattutto per quanto concerne la skill che ci permetterà di sollevare vari oggetti, ma sono sicuro che ci saranno molte altre sorprese da scoprire. Condite il tutto con una folle caccia a tutta velocità con una sorta di Sandworm in odor di Dune, prove a tempo ed uno skill tree da popolare, ed avrete chiaro come Star Overdrive sembri davvero avere molto da offrire al giocatore.

Davvero d’impatto anche il comparto tecnico della produzione, che può vantare un colpo d’occhio decisamente intrigante, con il suo mood in bilico tra le eteree atmosfere di Journey ed i colori visti in numerosi biomi di No Man’s Sky. Quello che resta impresso è un quadro assai convincente e affascinante, a cui si accompagna un frame rate non male ed un’ottima recitazione digitale degli attori coinvolti nel doppiaggio (purtroppo solo in lingua inglese, ma ovviamente tutto è testualmente localizzato nella nostra lingua). D’effetto anche la soundtrack che, come prevedibile, presenta delle tracce hard rock che pompano al punto giusto quando serve. Tutto perfetto, quindi? Beh, come detto non mi ha fatto impazzire il sistema casuale di crafting, così come non ho trovato molto ben calibrata la missione di corsa necessaria per chiudere il capitolo, ma si tratta di piccolezze nell’economia generale.

Per quanto ricco di elementi che non possono che far tornare alla mente un gran numero di fonti di ispirazione, il quadretto tratteggiato dalla demo di Star Overdrive non può che essere promosso. Il titolo sviluppato da Caracal Games, difatti, già in questa compressa fase preliminare ha messo sul piatto una serie di elementi accattivanti e ben realizzati, capaci di far sperimentare al gameplay un numero di diversioni da non sottovalutare. Tra corse sull’hoverboard, combattimenti a suon di musica ed enigmi interessanti, il pianeta Cebete sembra proprio promettere un’avventura alquanto sfaccettata ed intrigante. Ovviamente resta da capire come si evolverà il tutto, ma per quello c’è solo da aspettare il prossimo 10 di aprile.