
Of Lies and Rain
di: Simone CantiniFa sempre piacere quando viene annunciato un nuovo gioco per realtà virtuale, ma la notizia è ancora più succulenta (almeno per il sottoscritto) se dietro alle linee di codice si nasconde uno studio nostrano. Poi se al titolo in questione viene addirittura associata una demo, allora l’impazienza di vedere di cosa effettivamente si tratti è quanto mai amplificata. Ed è proprio questo il caso di Of Lies and Rain, shooter fortemente incentrato sulla storia che, giusto pochi giorni fa, ha fatto finalmente il suo approdo in forma testabile su PSVR2. E che ovviamente non ho potuto fare a meno di provare con mano, complice anche il fresco di questi ultimi giorni di luglio, che ha reso decisamente più tollerabile l’utilizzo dell’headset VR di casa Sony.

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Ad un passo dalla fine
La demo di Of Lies and Rain, come sottolineato dai ragazzi di Castello Inc, ci permette di sperimentare la prima ora di gioco, così da avere un piccolo assaggio di quello che ci aspetterà nella release finale. Il provato si apre con una breve porzione che pare strizzare con forza l’occhio alla sequenza più iconica di Uncharted 2 (se non sapete di cosa sto parlando, evidentemente siete sul sito sbagliato): è l’occasione per fare la conoscenza di Adam, il nostro smemorato protagonista che, dopo essere stato contattato via radio dalla misteriosa Sam, scoprirà di essere l’ultima speranza dell’umanità. Il mondo di Of Lies and Rain, difatti, ci racconta di una Terra futuristica in cui l’umanità è stata soggiogata dalla crudele IA nota come A.D.A., che ha costretto i precedenti padroni indiscussi dell’azzurro pianeta a nascondersi nel sottosuolo per sfuggire alle letali creature che lo infestano.

Naturalmente, il materiale a disposizione è al momento assai risicato per esprimere un giudizio esaustivo su uno dei punti cardine della produzione, ma da quanto traspare dalla narrazione ambientale e dagli sparuti documenti che è possibile rinvenire, il quadro che emerge appare promettere, per quanto non certo originalissimo come premesse. Forte, in questa porzione preliminare, è l’influenza di uno dei titoli che ancora oggi mi chiedo come mai non sia arrivato su PSVR2 (ciao Alyx!), ma la malinconica spietatezza che emerge da questi brevi frammenti lascia ben sperare.

Il mondo è la mia arma
Va bene l’enfasi sulla storia, che male non fa mai, ma visto che parliamo di un’avventura con elementi shooter è innegabile come anche il gameplay giochi un ruolo di primaria importanza in Of Lies and Rain. Ciò che è emerso dalla prova, e che è risultata essere una caratterista assai piacevole, è l’estrema fisicità che caratterizza il nostro rapporto con l’ambiente. Sarà possibile interagire praticamente con ogni oggetto presente sullo schermo, ma non si tratta di un puro gimmick estetico, dato che questa manipolazione così esasperata (in senso buono) avrà un impatto alquanto palpabile: porta a vetri chiusa? Poco male, si prende un martello, si sfonda la finestrella e si gira la maniglia. Oppure perché non sfruttare un piede di porco per allentare una grata? Piccoli esempi, ma che rendono l’incedere decisamente più immersivo e convincente.

Lato gunplay, questo si suddivide in due distinti approcci: quello standard sarà legato alla classica esplorazione e alla lotta con le creature ostili, e già nella demo presenta un piccolo gruppo di armi ben differenziate tra loro. Sotto questo aspetto, pesa l’assenza del supporto al feedback aptico, che rende la resa generale abbastanza blanda e monocorde, ma il team ha garantito che la feature sarà implementata nel codice finale. Al netto di ciò, tutto funziona a dovere, anche se confesso di aver trovato non proprio ispiratissimi questi scontri preliminari, complice anche un creature design abbastanza anonimo (vedremo come si svilupperà la cosa).

L’altro momento in cui impugneremo le armi, per quanto puramente virtuali nel virtuale, sarà in occasione delle fasi di hacking di alcuni terminali: è qua che Of Lies and Rain si trasforma in una sorta di puzzle/platform dove, per mezzo di una pistola gravitazionale, saremo chiamati a raggiungere il punto di uscita. Sicuramente una trovata simpatica, utile a spezzare il ritmo, ma anche in questo caso il level design è risultato abbastanza prevedibile, anche se è logico pensare che tutto sia pensato per introdurre gradualmente il player alle varie meccaniche. Per il resto tutto funziona a dovere, grazie ad una ottima implementazione dei controlli, sempre puntuali e reattivi.

Sul fronte tecnico si rimane piacevolmente colpiti dall’estetica generale, visto che parliamo di un piccolo team composto da soli 5 elementi. Pur non trovandoci al cospetto dei picchi ammirati su PSVR2, la grafica risulta convincente, pulita e dettagliata al punto giusto (pur in presenza di alcune geometrie non proprio irresistibili). Sorprende, invece, la cura posta in fase di opzioni, nate in seguito ai feedback richiesti alla community proprio dai ragazzi di Castello Inc, che hanno portato all’adozione di due distinte impostazioni grafiche: Qualità garantisce una risoluzione, a 60Hz riproiettati a120Hz, mentre Performance offre un refresh a 90Hz senza riproiezione su PS5 base, mentre PS5 Pro avrà 120Hz nativi.

Per quanto non proprio perfetto in ogni suo aspetto (qualche bug è capitato durante l’oretta di provato), le sensazioni lasciate dalla demo di Of Lies and Rain sono decisamente positive. Per quanto non originalissimo come setting, il lavoro firmato da Castello Inc ha messo in mostra un potenziale alquanto interessante, tanto sul fronte narrativo che su quello legato al gameplay. Ovviamente per tutte le considerazioni definitive occorrerà aspettare il debutto ufficiale, così da capire se il team nostrano è riuscito a coniugare le promesse velleità legate alla sceneggiatura con elementi ludici degni di nota. Per quanto visto sino ad ora, la voglia di approfondire la conoscenza di questo oscuro setting c’è tutta.