Anteprima

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess

di: Simone Cantini

Cambiare e modificarsi fa sempre bene, dato che l’immobilismo, soprattutto se creativo, rischia spesso di trasformarsi in una gabbia dorata, in cui la ripetizione estrema dei soliti cliché finisce per appiattire l’estro degli sviluppatori. Sicuramente un qualcosa che non pare proprio appartenere a Capcom, che nel corso degli ultimi anni è riuscita a rinnovare il proprio portfolio grazie a stravolgimenti di serie altamente consolidate e codificate (chi ha detto Resident Evil?), ma anche in virtù di una serie di nuove IP, pronte a far breccia nel suo gigantesco catalogo. Un catalogo che a breve si arricchirà ulteriormente grazie a Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, interessante produzione dai tratti ibridi, di cui mi sono divertito a provare la demo che è stata rilasciata ieri.

Per visualizzare i video di terze parti è necessario
accettare i cookie con finalità di marketing.

Una montagna di guai

Lo ammetto, data la mia sfrenata passione per il Giappone, ogni qual volta mi ritrovo ad affrontare un titolo che prende ispirazione dal mondo degli Yokai e dei Kami, non posso fare a meno di sentirmi piacevolmente a casa. Oltre che dannatamente attratto da un simile contesto scenico e narrativo. Facile, quindi, capire perché mi sia avvicinato con interesse a Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, che affonda le proprie radici estetiche nel variopinto e pittoresco folklore nipponico. La demo del titolo Capcom, nel suo esile incipit, ci presenta i personaggi di Soh e Yoshiro, rispettivamente un guerriero ed una sorta di sacerdotessa dai divini poteri. Durante il loro viaggio lungo i sentieri ed i villaggi presenti sul leggendario monte Kafuku, il loro compito sarà quello di epurare la corruzione che ha preso possesso di queste terre, liberando abitanti ed animali e sconfiggendo le Furie che, al calare delle tenebre, verranno vomitate fuori dai torii ancora corrotti.

Come sempre, quando si tratta di una breve demo, è difficile esprimere un parere sulla portata della narrazione, che almeno in queste battute iniziali è sembrata più un esile pretesto buono solo a collegare tra di loro i vari scontri. Non cero un difetto, visto quanto Kunitsu-Gami: Path of the Goddess riesce a mettere assieme sia sul versante puramente ludico che scenico.

Tra luce ed ombra

Il flow di gameplay di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è estremamente semplice, ma non per questo banale e scontato. Una volta avviato lo stage, il nostro compito sarà quello di creare, tramite Soh, un percorso in grado di collegare il torii di partenza con quello finale, così da permettere a Yoshiro di attraversare la zona e purificare il tutto. Per farlo sarà necessario utilizzare delle particolari sfere, che Soh potrà raccogliere purificando in prima persona le sacche minori di malvagità, oppure distruggendo delle piccole escrescenze. Tali sfere, inoltre, serviranno anche per assegnare un ruolo agli abitanti che riusciremo a strappare all’oscurità, così da dare vita ad un piccolo esercito in grado di supportarci durante la notte.

 L’alternanza tra luce ed oscurità riveste un ruolo di primaria importanza in Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, dato che l’incedere di Yoshiro ed il reperimento di risorse, e relativa pianificazione, saranno possibili solo durante il giorno. Una volta calate le tenebre, difatti, verremo assaliti dai vari Yokai, ed il nostro compito sarà quello di difendere la donna, sfruttando le nostre doti di spadaccini e gli abitanti reclutati. È in questo frangente che il gioco si trasforma in un ibrido action/RTS/tower defense, con il giocatore che potrà controllare direttamente Soh tramite un set di combo e skill speciali. L’aspetto strategico riguarda il piazzamento delle nostre truppe, che agiranno liberamente in base alla classe a loro assegnata. Nella demo ne sono presenti 4 tipologie: taglialegna (specializzato in corpo a corpo), arciere (attacco a distanza), asceta (in grado di rallentare i nemici) e sacerdotessa (l’healer di turno), tutti potenziabili tramite l’hub principale, raccogliendo i premi rilasciati al termine di ogni missione.

Il mix di elementi ludici funziona a dovere, complice anche un layout dei controlli davvero intuitivo e ber realizzato, che si sposa alla perfezione con i vari menu di gioco, precisi e puntuali anche essi. Resta da verificare la solidità dell’impianto di gioco nel corso della campagna, dalla durata prevista di una ventina di ore, dato che il rischio ripetitività è sempre dietro l’angolo. La demo lascia comunque presagire che il flow possa essere spezzato da qualche divagazione, dato che era presente anche una battaglia con una sorta di boss, in grado di mettere in evidenza qualche scostamento dalla formula: naturalmente alla versione finale spetterà il verdetto definitivo in tal senso.

Stile da vendere

Laddove Kunitsu-Gami: Path of the Goddess mette subito in chiaro le frecce a sua disposizione, è relativamente al comparto tecnico/estetico, risultato sin dalle prime battute un ottimo biglietto da visita. Graficamente, pur non raggiungendo le vette dei big hitter di casa Capcom, il gioco si presenta in forma davvero smagliante, forte di una caratterizzazione ed una direzione artistica di assoluto spessore. Nel caleidoscopico e coloratissimo mondo tratteggiato dal team, a spiccare non sono soltanto Soh e Yoshiro (a cui si affiancano i vari personaggi secondari), ma un punto centrale è occupato anche dagli stessi Yokai, bellissimi da vedere e ottimamente animati. Grazie al loro design azzeccato e ad alcuni tocchi di classe, riescono letteralmente a bucare lo schermo, al punto da desiderare di andare avanti nel gioco anche solo per vedere quale abominio ci verrà scagliato contro. Un plauso, inoltre, va tributato all’utilizzo del DualSense (ho provato le demo in versione PS5), che grazie all’implementazione dei trigger, del feedback aptico e dello speaker, riesce a garantire un tasso di immersione ancora maggiore.

Con Kunitsu-Gami: Path of the Goddess Capcom promette di dare vita ad una nuova IP alquanto peculiare ed interessante, in virtù di un gameplay assai peculiare, che andrà però valutato sul lungo periodo, data la natura delle missioni viste nella demo. Quel poco che siamo riusciti a vedere, comunque, sprizza personalità da tutti i pori e, se le perplessità sulla tenuta ludica verranno spazzate via dall’installazione finale, di sicuro ci troveremo tra le mani una graditissima sorpresa, capace di ritagliarsi il suo spazio tra le uscite estive. L’appuntamento rimane fissato per il prossimo 19 luglio, quando il gioco sarà disponibile sulle console di casa Sony e Microsoft, oltre che per gli abbonati al Game Pass.