Tra gli stand visitati in occasione del Tokyo Game Show 2024, uno dei più grandi e ricchi è stato quello di Level 5, che ha portato in fiera 3 produzioni decisamente variegate tra loro, sebbene per radicate all’interno del suo portfolio. Inazuma Eleven: Victory Road, Professor Layton e il Nuovo Mondo a Vapore e Fantasy Life i: La Ragazza che Ruba il Tempo sono stati protagonisti di 3 distinte sessioni di test, che mi hanno permesso anche di catturare il giocato, così da potervi proporre un provato video diretto. E proprio alla squadra della Nagumohara Junior High è dedicato il pezzo che vi proponiamo oggi.

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Efficienza giapponese?

Ok lo confesso perché non ho nulla da nascondere: ero decisamente arrugginito, visto che l’ultima volta che ho giocato un titolo della serie è stato durante gli anni ruggenti del 3DS, sicchè ho fatto un po’ di fatica per riadattarmi all’impostazione ludica di Inazuma Eleve: Victory Road. Il risultato è stato una sonora sconfitta durante il match di test, fortunatamente non registrato per un errore dal gentilissimo ragazzo in forza allo stand Level 5. E così, dopo una serie di inchini di rito e sumimasen a profusione, mi sono rimesso al pad (su PS5), per provare a ribaltare le sorti dello scontro. Ed il pareggio portato a casa mi ha lasciato tutto sommato soddisfatto, anche se dovete fidarvi delle mie parole, visto una volta giunto a casa, i file presenti nella scheda SD che avrebbe dovuto immortalare il mio secondo successo sono risultati essere bellamente corrotti. Vabbè, proverò comunque a farvi un agile resoconto postumo…

Al centro dell’azione

Il passaggio dal pennino del 3DS al pad, nonostante l’uscita di altri capitoli del brand anche su console non Nintendo, non è stato proprio indolore, complice anche il rinnovato set di meccaniche che il team giapponese ha inserito nel gioco. La principale è stata senza dubbio la modalità automatica, che lascia all’IA la gestione di gran parte dell’azione. Un’opzione inizialmente spiazzante che, come suggerito dal mio tutor, è risultata decisamente utile durante le fasi difensive, mentre per i momenti di attacco il controllo diretto dei personaggi si è lasciato preferire. Pur non modificando la sua ossatura ludica consueta, a base di azioni spettacolari ed abilità in grado di far impallidire le funamboliche partite di Oliver Hutton/Tsubasa Oozora, Inazuma Eleven: Victory Road ha ampliato a dismisura la sua indole ruolistica, evidente in modo marcato se si sceglie di dirigere in prima persona le operazioni. Tra tattiche impostabili al bisogno, manovre coordinate e tante nuove skill, la gestione di ogni transizione non ha nulla da invidiare ai jrpg più blasonati, sebbene sia necessario un provato più rilassato per poter testare a dovere la gestione del tutto.

Il ritmo di gioco è risultato molto alto, con frequenti ribaltamenti dell’azione che, pur non arrivando a rendere il match paragonabile alle esperienze offerte dai calcistici puri, mi hanno costretto a tenere desta l’attenzione. Sarà certamente necessario impratichirsi a dovere con il menù che regola le azioni del giocatore attivo di turno, invero non proprio intuitivo da leggere almeno al primo impatto, ma sicuramente si tratterà solo di prenderci la mano.

In tal senso piombare nel bel mezzo di una partita che mi ha visto affrontare un team di livello 30, non ha certo aiutato a digerire con la dovuta calma le novità vomitate addosso al giocatore, ma nonostante i fisiologici limiti di adattamento, l’impressione generale è stata decisamente positiva. Così come gradevole e riuscito è risultato l’aspetto squisitamente visivo del gioco che, pur non mettendo a dura prova i muscoli della console Sony, è risultato davvero gradevole, nonostante l’evidente riciclo di gran parte di asset ed animazioni. La voglia di saperne di più, nonostante si parli di un nuovo capitolo di una serie oramai rodata e dall’identità consolidata, è comunque elevata. A questo punto non resta che aspettare l’uscita definitiva di Inazuma Eleven: Victory Road, prevista per il giugno del prossimo anno.