Nintendo Wii U
Ce lo aspettavamo, ma in qualche modo ci ha sorpresi. Si, perche' se l'annuncio della nuova console casalinga di casa Nintendo era diventato ben piu' che un semplice rumour, e' anche vero che la presentazione ha lasciato tanto perplessi quanto scettici i milioni di videogiocatori incollati davanti allo schermo per scoprire cosa esattamente si celasse dietro cio' che fino a quel momento era conosciuto come Project Cafe'. Ma qual e' il motivo? Seguiteci!
di: Chris "matetrial" CalvielloCe lo aspettavamo, ma in qualche modo ci ha sorpresi. Sì, perché se l’annuncio della nuova console casalinga di casa Nintendo era diventato ben più che un semplice rumour, è anche vero che la presentazione ha lasciato tanto perplessi quanto scettici i milioni di videogiocatori incollati davanti allo schermo per scoprire cosa esattamente si celasse dietro ciò che fino a quel momento era conosciuto come Project Cafè.
Ma qual è il motivo? Semplice, poca chiarezza e molti fraintendimenti.
In una presentazione piuttosto insolita, la grande N ha deciso di illustrare al pubblico il solo controller invece che la nuova console, comunque già intravista tra uno spezzone e l’altro. Un evento più unico che raro, oseremo dire, visto che stiamo andando incontro ad un futuro sempre più povero di periferiche di controllo. Ma l’azienda giapponese ha sempre sorpreso per l’interazione offerta tra console e videogiocatore, e forse è stata questa la ragione per cui si è partiti dall’inedito controller. In molti, però, hanno visto nella periferica la nuova console casalinga Nintendo, ma qualcosa non tornava. Perché? Scopriamolo insieme.
NDS + Wii = Wii U
È bene partire da una precisazione, onde evitare ulteriori fraintendimenti: Wii U è la nuova console casalinga di casa Nintendo, mentre ciò che è stato mostrato durante la conferenza è solamente il nuovo controller. A prima vista ha tutta l’aria di essere una console portatile, ma non è così. Anche se, a onor del vero, in un primo momento non avremmo avuto tutti i torti nel fare un’affermazione del genere, d’altronde chi non lo direbbe di fronte ad una sorta di tablet da 6,2 pollici dotato di doppi analogici, D-pad e quattro pulsanti frontali più due grilletti a cui si aggiungono giroscopio, accelerometro, videocamera, microfono e speakers? Quasi fosse una via di mezzo tra un NDS e una PSP, con la sola eccezione che per poter funzionare necessita della nuova console, battezzata per l’appunto Wii U. Senza di questa, infatti, non sarà possibile intrattenersi col solo controller (salvo giochi o applicazioni che lo permetteranno), in quanto i dati vengono trasmessi in WiFi dall’unità principale, rendendo così del tutto falsata l’idea che si trattasse di una console portatile o di una periferica destinata all’attuale Wii. Ma come verrà utilizzato l’avveniristico controller? Sebbene sul palco siano state presentate solamente delle tech demo, ci è parso di capire che il suo funzionamento si avvicini molto a quanto già visto con il Nintendo DS: si hanno a disposizione due schermi, quello del televisore e quello posto sul controller, ovvero quello principale e quello di interazione. Per cui i vari videogiochi funzioneranno in modo analogo: se sul televisore avremo il videogioco vero e proprio, magari sul “tablet-pad” potremo disporre di una minimappa o di qualche altro spunto di interazione. Infatti lo schermo, oltre ad essere di ottima risoluzione, è touchscreen (non multitouch!) e ciò permette di aprire nuove possibilità di gameplay. Le analogie tra Wii U e NDS svaniscono però quando parliamo del multiplayer: se vorremo giocare con più persone non potremo sfruttare più “tablet”, in quanto ne sarà presente uno ed uno solo insieme ad ogni console. E non sarà possibile acquistarne altri in versione stand-alone (almeno stando a quanto dichiarato negli ultimi giorni). Tutti i videogiochi saranno quindi sviluppati per supportare un singolo “tablet”: per il multiplayer si condividerà il nuovo controller con gli altri amici, oppure in alternativa ci si potrà dotare di più WiiMote (salvo ripensamenti dell’ultimo minuto). Sì, perché la nuova console sarà compatibile con tutti gli accessori già disponibili per l’attuale Wii. E non solo, anche i videogiochi potranno essere utilizzati sulla nuova console, con l’unico svantaggio di non poter usufruire delle migliorie grafiche e tecniche derivanti tanto dal nuovo controller quanto dalle specifiche della console.
Già, la console! Ci siamo concentrati troppo sul controller che quasi abbiamo dimenticato la Wii U, ed è lo stesso effetto che ha provocato la conferenza Nintendo. In realtà non c’è molto da dire, in quanto anche sul palco è stata un po’ “nascosta”, ma dalla rete emergono dettagli decisamente succosi. Innanzitutto dal punto di vista estetico la Wii U somiglia molto alla sua versione minore, pur montando un hardware assolutamente più performante, basti pensare che supporterà videogiochi ad alta definizione con risoluzione fino a 1080p grazie all’interfaccia HDMI. Per far ciò è evidente che i classici DVD da 4.7GB andranno in pensione, ed infatti verranno utilizzati dischi proprietari da 12cm da 25GB, eliminando così ogni sorta di rumour circa l’adozione del Blu-Ray. Chiude infine una ristretta lista di caratteristiche annunciate un processore IBM multi core, indispensabile per poter restituire immagini in Full HD.
Ma quanto costerà? Sicuramente più del prezzo di lancio della Wii, come auspicato da Iwata. Azzarderemmo su una cifra compresa tra i 300 e i 350 euro al day one, ma è ancora troppo presto per dirlo dato che non sappiamo ancora molto sulla console.
Un passo in avanti… in ritardo
Dalle specifiche tecniche avrete intuito che Wii U sarà in grado di gestire molti dei titoli in arrivo per PS3 e Xbox 360. Se vi ritenete estasiati da tale notizia, sappiate che non lo siete solo voi ma ci sono tantissime software house che si sono dichiarate entusiaste della nuova console: da Warren Spector a Kevin Levine, sono molti i testimonial che si sono alternati nel breve video mostrato sul palco dell’E3. Tanti nomi quanti i nuovi titoli multipiattaforma che giungeranno sul nuovo gingillo della grande N, e non parliamo di nomignoli ma di titoli del calibro di Darksiders 2, Batman: Arkham City, Assassin’s Creed: Revelations, Ninja Gaiden: Razor’s Edge, Bioshock, FIFA, Battlefield, Madden NFL e molti altri ancora. Nomi importanti, che finalmente (meglio tardi che mai) allineeranno Nintendo alle case rivali. Ma alla fine si sa, sono le esclusive che riescono maggiormente a trainare il successo di una console, soprattutto se stiamo parlando della grande N. E la promessa di un nuovo Super Smash Bros ha scosso la platea a conferma della teoria.
Appuntamento alla Gamescom
Purtroppo per gli annunci ci fermiamo qui: avremmo voluto sentire qualcosa di più “caldo” (più che altro vedere), ma siamo consapevoli che è ancora troppo presto e di carne al fuoco ne è stata già messa parecchia. Ancora non possiamo dare giudizi concreti sulle potenzialità della nuova console giapponese, anche se ci rendiamo conto che apre gli orizzonti a nuovi tipi di gameplay, e Nintendo ci ha sempre abituati in positivo a queste novità. Ci aspettiamo quindi che la Gamescom riesca a confermare le nostre buone impressioni e, perché no, anche a sorprenderci con un paio di esclusive ed informazioni più esaustive.