Approfondimento

5 motivi + 1 per cui i possessori di Xbox One dovrebbero giocare Yakuza 0

di: Simone Cantini

Ci sono serie che fai davvero fatica ad immaginare con alle spalle un marchio differente, tanto che quando il cambio di casacca avviene l’effetto scaturito è quanto mai straniante. Esempio clamoroso fu il passaggio di Final Fantasy dalla storica ala protettrice di Nintendo a quella aggressiva e spietata di Sony.
La bionda capigliatura di
Cloud, vera protagonista (diciamocelo!) della Fantasia Finale più celebre e mitizzata, fu il pomo della discorda capace di scatenare le ire dei fan di vecchia data, che tacciarono la allora SquareSoft di tradimento imperdonabile: come aveva osato una serie così popolare sbarcare su di un sistema neonato, dal futuro anche incerto (sciocchi!), abbandonando al proprio destino quella casa in cui era cresciuta ed in cui aveva imparato a camminare salda sulle proprie gambe?
Lo ammetto, si tratta di reazioni puerili ed inconcepibili, visto che in fondo quello che interessa a noi giocatori non è altro che la possibilità di goderci in santa pace il nostro gioco, e poco importa dove questo finisca per trovarsi. A patto di avere i soldi necessari per l’acquisto di un eventuale altro sistema di intrattenimento, ma questa è un’altra storia. Gli isterismi di massa, però, non si sono certo esauriti in quel 1997, anzi sono proseguiti imperterriti nel corso degli anni, giungendo baldanzosi sino alla settimana in corso, visto che la giornata di domani segnerà lo sbarco di
Yakuza 0 su Xbox One.
A cui
SEGA ha già promesso faranno seguito gli altri titoli della popolare saga, un tempo esclusiva assoluta PlayStation. Tradimento? Sacrilegio? Disonore? Sinceramente poco me ne importa, visto che da fan sfegatato mi sono già goduto l’epopea di Kiryu-san a tempo debito, ma non per questo non posso che essere felice per i giocatori verdi che, finalmente, potranno anche loro godersi una delle serie nipponiche più iconiche ed appassionanti degli ultimi 15 anni. E quale migliore occasione, quindi, per convincere anche i più restii ad avvicinarsi al titolo, magari elencando 5 (più 1) motivi che rendono questo prequel degno della loro attenzione.

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  1. Da buona produzione nipponica, Yakuza 0 propone una narrazione di primissimo livello, scritta in maniera impeccabile, pur con le forzature tipicamente melodrammatiche care ai giapponesi, ma capace di catturare come non mai, grazie anche ad un cast di personaggi tratteggiati in maniera impeccabile. Certo, come gli altri episodi ci mette un po’ ad ingranare, ed a rendere il pad protagonista della scena, ma una volta superato lo scoglio iniziale sarà davvero dura staccarsi dalle due storyline che compongono l’avventura.
  2. Pur essendo lo sviluppo dei personaggi basato su meccaniche che strizzano l’occhio ai jrpg, la progressione prosegue per mezzo di sane scazzottate, siano queste banali risse da strada o scontri con pericolosissimi boss della yakuza. Ed è proprio nei confronti della rigidità del sistema di combattimento che la serie ha ricevuto molto spesso le critiche maggiori. Pertanto è importante sottolineare come Yakuza 0 presenti uno dei migliori combat system della saga, con tre stili differenti per ciascuno dei due protagonisti, capaci di rendere le, talvolta, inopportune battaglie filler più appaganti che in passato.
  3. Pur essendo Kazuma Kiryu il protagonista assoluto del brand, gli episodi usciti prima di questo prequel quasi postumo hanno sempre vantato la presenza di un personaggio fuori di testa: il bizzarro e sfrontato Goro Majima. Una presenza molto forte la sua, pur confinata quasi sempre sullo sondo della narrazione principale, ma capace comunque di bucare lo schermo grazie alla propria folle caratterizzazione. Proprio per questo motivo non può che far piacere il vederlo elevato al rango di protagonista alla pari in Yakuza 0, che fornisce l’occasione per approfondire il passato del futuro Cane Pazzo di Shimano, facendo luce sulla sua tormentata giovinezza e rendendolo finalmente un personaggio a 360°, spogliato del ruolo a tratti macchiettistico con cui era sempre stato presentato.

  4. Yakuza è sempre stata una serie famosa per le proprie trame intricate ed appassionanti, ma non per questo ha banalmente trascurato gli elementi collaterali, siano essi minigiochi o missioni secondarie. Ebbene, Yakuza 0 riesce a presentare un’eccellente summa di questi due elementi, riproponendo divagazioni viste in precedenza (arcade, freccette e simili), ma anche ampliando il proprio catalogo grazie ad inedite variazioni. Esempio lampante di questa voglia di cambiare è l’avventura parallela ambientata nel mondo delle Mini 4WD (modellini di automobili popolarissimi in Giappone), che vedrà Kiryu impegnato a diventare il campione del circuito locale, il tutto mentre cercherà di far perdere la verginità al presentatore della manifestazione. Se non è genio questo…
  5. Magari potevo anche racchiudere questo punto nel precedente, ma vista la complessità e la profondità delle due carriere parallele di Kiryu e Majima, credo sia giusto dedicare a questi aspetto un paragrafo a parte. Entrambi i protagonisti, difatti, tra una scazzottata e l’altra potranno intraprendere un percorso personale particolare, in cui si darà vita ad un vero e proprio spin-off ludico/narrativo interno. Se è vero che, per dovere di cronaca, la carriera immobiliare di Kiryu non sia proprio entusiasmante, ben diverso sarà vedere il buon Majima trasformarsi in un gestore di night club, ruolo che lo vedrà servire ai tavoli, ma anche controllare la crescita professionale delle ragazze al suo servizio. Troppo spassoso da descrivere in poche righe.

E sono giunto anche io al mio personale spin-off interno, il quinto punto aggiunto della disamina. Che esaurirò brevemente: ma volete mettere la soddisfazione di giocare in faccia ad un sonaro una delle sue tanto decantate (ex) esclusive? Dai, diciamocelo che non vedete l’ora…