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Recensione Stick it to the Man

Quante volte vi sarà capitato di desiderare di poter leggere i pensieri delle persone? Qualcuno potrebbe pensare che una cosa del genere potrebbe portare solo dei vantaggi nella vita, eppure siamo sicuri che non è della stessa opinione il protagonista di Stick it to the Man, particolare videogioco indipendente sviluppato da un piccolo team svedese chiamato Zoink. Il titolo è già disponibile al prezzo di 7,99€ per PS4, PS3, PS Vita e Wii U, e recentemente si è unito anche al catalogo di giochi digitali su Xbox One.

di: Luca Saati

Quante volte vi sarà capitato di desiderare di poter leggere i pensieri delle persone? Qualcuno potrebbe pensare che una cosa del genere potrebbe portare solo dei vantaggi nella vita, eppure siamo sicuri che non è della stessa opinione il protagonista di Stick it to the Man, particolare videogioco indipendente sviluppato da un piccolo team svedese chiamato Zoink. Il titolo è già disponibile al prezzo di 7,99€ per PS4, PS3, PS Vita e Wii U, e recentemente si è unito anche al catalogo di giochi digitali su Xbox One.

La complicata vita di un collaudatore di caschi

Stick it to the Man ci fa vestire i panni di Ray, un imbranato collaudatore di caschi anti-infortunistici. Tutto procede bene nella sua vita fino a quando avviene un incidente sul lavoro che farà entrare nella sua testa un piccolo alieno che gli donerà delle speciali abilità. Ray si ritrova dunque con un’enorme mano viola che gli spunta dalla testa, che solo lui può vedere e che gli permette non solo di leggere i pensieri delle persone, ma anche di interagire con il mondo di gioco per risolvere i diversi puzzle e le varie sequenze platform. Queste abilità però non fanno altro che creargli molto presto dei problemi. Infatti Ray mentre cerca di capire cosa gli sta succedendo finirà ad imbattersi in una varietà di situazioni e a fare la conoscenza di una serie di stravaganti personaggi davvero ben caratterizzati. 

Attacca e stacca

Il titolo sviluppato da Zoink si presenta come un classico platform in 2D infarcito da una serie di semplici puzzle da risolvere sfruttando le peculiari abilità del protagonista. Con la levetta analogica sinistra controllate il Ray, con la destra la sua mano che gli esce dalla testa, con il grilletto destro si interagisce con il mondo di gioco proprio tramite questa mano, infine con il grilletto sinistro si entra nella modalità per leggere i pensieri delle persone. Quest’ultime due abilità sono il cuore pulsante del gioco: leggendo i pensieri dei personaggi si attivano delle quest da risolvere trovando un particolare adesivo.
Ad esempio una delle prime quest vede un tassista intento a suicidarsi perché la ragazza lo ha lasciato. Tramite la lettura dei pensieri scopriamo che la ragazza lo ha lasciato per stare con un mafioso dai denti luccicanti. Risolvere il puzzle diventa dunque molto semplice: basta sottrarre l’adesivo per i denti e donarlo al tassista così permettendo a lui di tornare con la ragazza e a noi di proseguire. Durante i 10 capitoli, che vi tengono impegnati per circa 4 ore, vi viene quindi chiesto di risolvere più o meno allo stesso modo tutta una serie di puzzle molto semplici e intuitivi. Il livello di difficoltà è molto basso, l’importante è riuscire a interagire con tutti i personaggi presenti su schermo appositamente segnalati sulla mappa di gioco richiamabile con la pressione di un tasto. Tra un enigma e l’altro ci sono inoltre una serie di sequenze platform che vi chiedono di passare da una zona all’altra senza farsi beccare dai nemici. Anche in questo caso non c’è niente di complicato, bastano un paio di tentativi per cercare di trovare il percorso adatto per avanzare sfruttando anche in questo caso la mano viola per aggrapparsi a degli appigli.

Un mondo di carta

In un periodo in cui gli sviluppatori puntano a raggiungere vette di realismo sempre più alte, Stick it to the Man si distacca da questo filone puntando tutto su un lato artistico che abbiamo trovato molto originale. Tutto il mondo di gioco, inclusi i personaggi, sembra fatto di cartone. Persino le loro animazioni riescono a donare quel look cartaceo se così possiamo definirlo. Anche la scelta della palette di colori è azzeccata, e contribuisce a creare un mondo vivace e ben caratterizzato.
Nota di merito anche per il comparto sonoro con un doppiaggio in inglese che propone un tono ironico e caricaturale che funziona alla perfezione nell’atmosfera generale del videogioco sviluppato da Zoink. Anche le musiche sono ben curate, con toni jazz, suoni e melodie che ben si adattano a ogni contesto. 

Commento finale

Stick it to the Man rappresenta un’esperienza di gioco divertente e piacevole da giocare. Il videogioco sviluppato da Zoink è originale mescolando meccaniche puzzle che possono ricordare quelle di un’avventura grafica a una struttura di base tipica di un platform in 2 dimensioni. Peccato solo per una scarsa longevità e una difficoltà che non riesce mai a mettere davvero alla prova le nostre abilità. Nonostante queste piccole incertezze Stick it to the Man è un titolo consigliato, in particolare a chi cerca qualcosa di diverso e fresco.