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Recensione Star Fox Guard

di: Marco Licandro

Star Fox Guard è uno spin-off in uscita in contemporanea con Star Fox Zero, che ci vedrà impegnati nel difendere una base di risorse perennemente attaccata da malvagi robot. Sotto forma di Tower Defence atipico, serviranno riflessi, strategia e tanta pratica per riuscire a concludere la serie di livelli di difficoltà crescente che Nintendo ha messo in serbo per noi. Addentriamoci quindi nel vivo e vediamo insieme come si svolge il gioco.

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Tower Defence a telecamere

Annunciato con il nome di Project Guard all’E3 2014, e successivamente diventato lo spin-off ufficiale di Zero, Star Fox Guard metterà il giocatore a comando di una base di scavi in cerca di risorse, la Corneria Precious Metals Ltd., dove il proprietario Grippy Toad, zio di Slippy Toad, chiederà aiuto per difenderla dai vari robot invasori. La base è già stata messa a punto da un sistema “avanzato” di telecamere armate, pronte a far fuoco a qualunque invasore entri nel campo visivo. Peccato che questo sistema non sia automatico, e serve qualcuno che manovri l’intera postazione di comando.

Ecco quindi che sfrutteremo ancora una volta il doppio schermo di gioco, quello della tv e quello del pad, ma questa volta in maniera più intuitiva e pratica rispetto a Star Fox Zero. Se lo schermo sulla tv visualizzerà infatti la visuale delle varie telecamere installate nella base, sul nostro pad avremo invece una mappa con esse, che potranno essere quindi selezionate e spostate a seconda dell’evenienza.

Questione di visuale

Iniziata la partita, avremo tempo a sufficienza per controllare la mappa della nostra base, individuare le entrate e capire i possibili punti ciechi, e a quel punto muovere le telecamere numerate e settarle verso una direzione. Se saremo soddisfatti, potremo iniziare quindi la difesa.

Inizieranno quindi, in maniera graduale, e sempre più ostinata, ad apparire dei nemici in qualunque punto al di fuori della base. Il giocatore dovrà quindi individuarli sulla tv, spostarsi sul pad così da selezionare la telecamera più adatta per visualizzarli, e agendo con la levetta analogica ed i pulsanti, mirare al nemico per poi sparargli. Ci potrebbe volere più di un colpo per farli fuori, e alcuni nemici saranno più o meno resistenti, ma alla fine tutti cederanno alla potenza di fuoco.

I problemi sorgono andando avanti con i livelli, scoprendo non solo nuove tipologie di nemici, ognuna con una caratteristica più o meno odiosa e che ci darà del filo da torcere, ma anche per via dell’apparizione apparentemente casuale ma in realtà molto ben definita dei robot, che tenteranno di superare le nostre difese per poi giungere all’interno della base. Il tutto mentre siamo incredibilmente occupati a difendere un’altra zona. La mappa sul pad mostrerà i nemici che vi sono entrati, e sarà essenziale lasciare tutto e distruggere i robot prima che giungano al cuore dello scavo, momento in cui questo verrà attaccato e, se distrutto, porterà al game over.

Conosci il tuo nemico

Non tutti i robot tuttavia sono capaci di distruggere il cuore della nostra base. Ogni robot ha caratteristiche uniche. Gli Hi-Ho ad esempio non possono. Essi sono robot semplici e piuttosto lenti, tenteranno, a volte riuscendoci, di esplodere mettendo fuori uso le nostre telecamere, essenziali e vitali alla difesa della base, lasciando quindi delle entrate scoperte e di conseguenza invase. Mettere una telecamera fuori uso, infatti, significa perdere visuale, è porta molto spesso l’azione di gioco a diventare frenetica in pochi attimi, di panico, dove la situazione precipita da un momento in cui tutto sembrava essere sotto controllo, a quello dopo, ove per evitare che il nemico distrugga la nostra base, lasceremo entrare orde di robot da ogni entrata, perdendo l’accesso a telecamere essenziali e vedendo le nostre chance di vincita prossime allo zero. Le unità A.T.K. sono quelle da temere. Veloci, e infime, queste unità si separano in un unità più piccola quando colpiti, che oltretutto acquista velocità. Essi sono invece pericolosi per la sopravvivenza della base. I Big-G hanno un sacco di stamina e richiedono un mucchio di danno prima di venire distrutti. Le unità K.O.F., dal gioco di parole, esplodono in una nuvola di fumo denso quando distrutti o quando oltrepassano giungendo nella base. I Dishruptor inviano onde elettromagnetiche che causano malfunzionamenti alle telecamere, mentre i carri armati, beh. Hanno i cannoni.

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Questo non significa che saremo comunque impreparati. Completare dei livelli significherà anche acquisire esperienza e salire di livello, che ci permetterà, tra tutti, di sbloccare degli upgrade per le nostre telecamere. Queste ultime potranno infatti usufruire di alcune abilità che ci aiuteranno particolarmente nella riuscita della difesa. L’abiilità Lock-On Cam ci permetterà di mirare automaticamente ai robottino, permettendoci di sparare a più nemici nello stesso momento. La Slow Cam rallenta temporaneamente i nemici, mentre là Freezer Cam li congela sul posto, permettendo ad un’altra Cam di spararli distruggendo così il robot in piccoli pezzi. È ancora la Charge Cam spara dei colpi potenti a medio raggio, mentre la Copter Cam si innalza in aria permettendo di afferrare i nemici dall’alto. Infine la X-Ray Cam permette di guardare attraverso i muri e gli scudi dei nemici, mentre la Beam Cam spara dei potenti laser falcia nemici.

Anche Guard, per tradizione Star Fox, presenta le battaglie contro i boss. Completando infatti tutte le nove missioni nel corso di tre diverse mappe, ci ritroveremo ad affrontare dei boss, spesso giganteschi, che richiederanno anch’essi strategia nell’individuare punti deboli così da evitare di farci sopraffare. Questi ci permetteranno, una volta abbattuti, di continuare nel gioco avanzando nel pianeta successivo.

Ulteriore sfida è data poi dalle missioni extra, 10 in totale, che chiederanno al giocatore di essere superate stando a determinate condizioni di vittoria, come può esserlo ad esempio una restrizione sul numero di colpi che è possibile sparare.

Un single player cooperativo

Seppure il gioco sia caratterizzato dall’essere giocato in singolo, la peculiarità del titolo rende il gioco godibile anche in gruppo. I livelli più complessi richiederanno infatti buone capacità di osservazione e riflessi, ma l’utilizzo del pennino per selezionare e muovere le telecamere, nonché la necessità di mirare e colpire, potrebbe distrarre l’attenzione del giocatore dall’ambiente circostante e rendere il tutto molto complicato. Un buon gruppo di amici, tuttavia, potrebbe infatti suddividersi equamente le telecamere, così da aumentare le chance di sopravvivenza, avvisando il detentore del pad di eventuali minacce o suggerendo strategie di difesa. A fine partita, infatti, sarà possibile riorganizzare la propria strategia grazie ad un resoconto generale, che mostrerà i nemici abbattuti è fin quanto vicini sono riusciti ad arrivare al cuore della base, così da rigiocare il livello con più preparazione.

Una volta arrivati un po’ più avanti nel titolo, avremo la possibilità di creare la nostra Squadra nella modalità My Squad. Questa modalità permette al giocatore di creare sfide personalizzate creando una squadra di robot che sfideranno i giocatori avversari a difendere la propria base. La caratteristica della modalità sta nella personalizzazione. Il giocatore potrà infatti scegliere la mappa di gioco, il luogo dove far apparire i nemici ed il tempo degli attacchi, per poi condividere il tutto su internet per mezzo dello Squad ID (condivisibile ad esempio tramite Miiverse) così da poter sfidare amici e parenti a superare il nostro punteggio. Sarà possibile anche sfidare squadre create da giocatori di tutto il mondo selezionando la modalità Squads Rivali, dove le vittorie e le sconfitte contribuiranno a far salire o scendere il nostro punteggio globale.

Conclusione

Star Fox Guard, come già detto, è uno spin-off. Lo stile grafico ed i personaggi di Star Fox vi sono, un po’ meno la giocabilità. Distante dalle battaglie spaziali e dalla frenesia arcade alla quale siamo abituati, Guard regala più spazio invece ad un gameplay più studiato e strategico, che nonostante tutto andrà a richiedere ugualmente riflessi e velocità d’azione, risultando più di un piacevole passatempo e diventando una vera e propria sfida. Il fattore multiplayer, seppure non in locale per via delle limitazioni dovute all’utilizzo di due schermi, porta comunque divertimento grazie alla modalità online che ci permetterà di condividere e giocare sfide personalizzate create dai giocatori. La varietà delle mappe e la diversità di nemici permette al gameplay di risultare articolato e non banale, offrendo un’alta sfida è diverse strategie di gioco, per quello che potrebbe essere considerato qualcosa di molto più che un semplice spin-off ma persino un inizio per una serie secondaria a sé stante.