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Recensione Recensione di Killzone 2

Recensione di Killzone 2 di Console Tribe

di: Redazione
Dopo cinque anni di faticoso sviluppo, Guerrilla Games, presenta finalmente la sua ultima, mostruosa creatura: Killzone 2, diretto seguito del primo Killzone che, almeno tecnicamente, sorprese tutti su PS2
ma purtroppo deluse sul resto della linea. L’attesa è
dunque finita, Guerrilla è pronta al riscatto e non teme
l’agguerrita concorrenza, i fan invece attendevano impazientemente il
capolavoro. Le attese saranno state rispettate?

Helghan appartiene agli Helghast

Il nostro ritorno sul campo di battaglia avverrà su Helghan, il
pianeta originario degli Helghast, intenzionati a difendere la loro
ultima roccaforte fino allo stremo, fomentati dal loro carismatico
quanto folle leader Scolar Visari, che sembra deciso a sacrificare
tutto il suo immenso esercito pur di non cedere la vittoria agli ISA.
Questo è l’incipit di Killzone 2,
che si presenta sotto forma di uno spettacolare filmato in computer
grafica, preambolo della campagna a singolo giocatore. Vestiremo i
panni del sergente Thomas “Sev” Sevchenko appartenente alla
squadra speciale Alpha, uno dei nuovi corpi d’elite selezionati
dal comandante Templar per affrontare la spaventosa battaglia sul
pianeta Helghan. Il filo narrativo, piuttosto lineare nel suo
svolgimento, si divide in due parti raccontate attraverso spettacolari
filmati realizzati col motore di gioco che sopperiscono alla parziale
staticità della narrazione e alla scarsa caratterizzazione dei
personaggi. Trama che passa comunque in secondo piano davanti
all’epicità dell’azione e alla concitazione delle
battaglie che faranno salire letteralmente alle stelle il
coinvolgimento del giocatore.

Benvenuti in trincea

Una volta messo piede su Helghan vi renderete subito conto di come Guerrilla
abbia voluto ricreare minuziosamente la sensazione di ritrovarsi su un
vero campo di battaglia. Gli scontri saranno estenuanti e combattuti il
più delle volte in spazi angusti, dove si lotterà
strenuamente per avanzare di posizione. Mirabile il lavoro degli
sviluppatori nel mettere in gioco un’intelligenza artificiale dei
nemici veramente sensazionale. Gli Helghast ci attaccheranno sempre in
gran numero e sfrutteranno dinamicamente le coperture, spostandosi
continuamente per cercare a loro volta di stanarvi dal vostro riparo;
in Killzone 2 è stato infatti implementato un ottimo
sistema di copertura richiamabile tramite la pressione del trigger
dorsale in prossimità di qualsiasi oggetto dello scenario che
possa rappresentare un riparo. Questo fattore aggiunge grande
profondità al gameplay e dona una piacevole componente tattica
agli scontri. Interessante notare come i nostri avversari comincino ad
avanzare implacabili non appena indietreggeremo di qualche metro,
inchiodandoci con un soffocante fuoco di soppressione. Gli “occhi
rossi” degli Helghast compariranno da ogni dove ed il più
delle volte saremo bersagliati dal loro fuoco incrociato: il nemico
dapprima provvederà ad accerchiarci per poi guadagnare posizioni
di tiro favorevoli che ci esporranno pericolosamente alle loro
incessanti raffiche di proiettili e costringendoci quindi a continui
spostamenti. Questa intelligenza ovviamente varia in base alla
tipologia di nemico che ostacolerà il nostro avanzare: se le
normali sentinelle cercheranno di attuare efficaci manovre di
accerchiamento, i cecchini se ne staranno rintanati in un luogo sicuro,
pronti a freddarvi non appena entrerete nella loro linea di tiro.
Purtroppo questa forte varietà nei comportamenti non trova lo
stesso riscontro nella caratterizzazione estetica dei nemici i quali differiscono
praticamente solo per abbigliamento e copricapo dietro cui si celano
gli onnipresenti occhi rossi. Nel caos della battaglia avremo al nostro
fianco diversi compagni ad affiancarci, sicuramente un valido aiuto
durante i durissimi scontri che affronteremo ma non degni dell’I.A. dei
nemici, infatti non sarà raro vederli immobili sotto il fuoco
degli Helghast costringendovi spesso ad esporvi per correre a
rianimarli con la vostra pistola elettromagnetica.

Real War Simulator

La vera svolta che Killzone 2 porta nel mondo degli fps
è rappresentata dal suo eccezionale realismo. Le nostre movenze
appaiono molto più appesantite rispetto a quanto visto in altri
titoli del genere, dando perfettamente l’idea di un soldato che
si porta dietro il carico di un equipaggiamento bellico che ne limita
parzialmente i movimenti. Allo stesso modo, la resa delle armi, oltre a
godere di un’ottima realizzazione estetica, saranno soggette ad un loro
personale rinculo, che si farà ancora più accentuato con
l’aumentare del calibro dell’arma impugnata. Questo ci
costringerà a sparare scariche brevi poiché sarà
facile perdere in precisione se si deciderà di non tirar mai via
il dito dal grilletto; anche il tempo di ricarica è notevolmente
più lungo e plausibile con la sua controparte reale, variando
naturalmente di arma in arma. Unica nota contraddittoria è la
possibilità di correre indefinitamente senza mai stancarsi.
Nonostante ciò, l’intricato gameplay non favorisce assolutamente
il classico “corri e spara”, tipico della maggior parte degli fps.
Questo potrà forse spiazzare o addirittura indispettire i
giocatori abituati ai soliti schemi ma dopo breve ci si
accorgerà di quanto risultino appaganti i tesissimi scontri che
metteranno alla prova la nostra mira e i nostri nervi. Anche la soglia
di sopportazione dei danni è sotto gli standard, basteranno
infatti pochi colpi per mandarvi al tappeto ed il classico hud a
dissolvenza ci metterà più di qualche secondo a
rigenerarsi nel caso veniste feriti gravemente.
Il gameplay del titolo è invece quello classico di ogni
sparatutto, conquistare una posizione, difenderla o far saltare punti
strategici, il tutto intervallato da alcune ottime sessioni a bordo di
torrette o carri corazzati, fino ad arrivare all’uso di mezzi
avanzatissimi con il quale potrete scatenare un vero inferno. Non
mancheranno poi delle classiche boss fight contro super-soldati
Helghast muniti di armi ad alto potenziale; questi scontri si
risolveranno nella maggior parte dei casi in maniera classica e senza
apportare sostanziali variazioni al resto del gameplay. I comandi di
gioco sono i classici senza alcuna variazione sul tema se non nello
schema inusuale utilizzato, tuttavia è possibile avvalersi di
alcuni preset in cerca della configurazione che più si avvicini
ai propri gusti. Fondamentalmente la curva d’apprendimento
è abbastanza ampia ma ciò è dettato più dal
gameplay che dai comandi in sé.
Integrato alla perfezione anche l’uso del sixaxis,
intelligentemente utilizzato per il posizionamento degli esplosivi e
all’apertura di valvole. Geniale la scelta di integrarlo
nell’uso del fucile di precisione, durante queste sessioni
dovremo infatti tenere fermo il pad per non far ondeggiare l’arma.
Passando all’arsenale possiamo dire che gli sviluppatori hanno
deciso di non farci mancare praticamente niente: oltre ai classici
fucili d’assalto, da cecchino e alle immancabili granate, potremo
contare su lanciarazzi RPG, lanciafiamme, fucili a pompa, torrette
mitragliatrici, un fucile a scariche elettriche, un devastante
sparabulloni (in grado di attaccare al muro gli sfortunati Helghast che
vi capiteranno a tiro) ed un utilissimo revolver con proiettili
infiniti, che si rivelerà di estrema importanza in caso le
munizioni comincino a scarseggiare; un arsenale di stampo classico che
di certo non introduce armi al limite del fantascientifico come ad
esempio accadeva in Resistance 2, ma che accentua ancora di più la sensazione di realismo viscerale che permea il titolo.
Riguardo il livello di difficoltà abbiamo già accennato
che si attesta su degli standard abbastanza alti e per portare a
termine la campagna a livello “normal” impiegherete circa
10 ore, tuttavia avrete sicuramente voglia di rigiocarlo sia per
mettere alla prova le vostre doti belliche a un livello di
difficoltà più elevato, sia per conquistare gli agognati
trofei.

Multiplayer Zone

Una volta assaporata a fondo l’appassionante campagna a giocatore
singolo sarete pronti per addentrarvi nell’ottimo comparto
multiplayer che Killzone 2 offre. I ragazzi di Guerrilla
hanno avuto la geniale idea di raggruppare tutte le classiche
modalità di un fps in una unica denominata Zona di Guerra.
Sarà così possibile attivare una o più di queste
modalità che fungeranno da obiettivi dinamici e che si
susseguiranno senza interruzioni durante la partita. Per ogni obiettivo
conseguito la squadra guadagnerà un punto. Questi
obiettivi/modalità si dividono in:

  • Massacro: realizza più kill della squadra avversaria;
  • Assassinio: un giocatore viene nominato leader della fazione, il
    vostro obiettivo sarà uccidere il leader nemico oppure
    proteggere il vostro;
  • Cerca e recupera: una sorta di cattura la bandiera dove la bandiera è sostituita da un megafono;
  • Cerca e distruggi: una squadra viene incaricata di piazzarare degli
    esplosivi e farli detonare mentre la fazione avversaria deve
    impedirglielo;
  • Conquista e difendi: conquista dei punti strategici e difendili;

Il sistema di crescita del nostro personaggio è legato
direttamente al rendimento sul campo di battaglia. Eseguendo kill e
conquistando obiettivi accumulerete punti utili a salire di grado, man
mano che aumenterete la vostra qualifica sbloccherete nuove classi e
nuove armi. Purtroppo abbiamo notato una relativa facilità nel
salire di grado, dovuta alla striminzita richiesta di punti necessaria
per passare al livello successivo, permettendo così anche a
giocatori non proprio abilissimi di raggiungere la prestigiosa
qualifica di “generale”. Le classi sbloccabili (con relative
abilità speciali) sono le seguenti:

  • Soldato semplice: nessuna particolare abilità
  • Medico: capacità di rianimare i compagni feriti
  • Tattico: capacità di dispiegare punti di respawn lungo la mappa
  • Geniere: capacità di posizionare torrette mitragliatrici
  • Sabotatore: capacità di camuffarsi da soldato avversario
  • Ricognitore (cecchino): capacità di rendersi invisibile

Ottenendo poi particolari risultati sul campo (come raggiungere un
certo numero di uccisioni personali oppure eseguire diversi headshots),
sbloccherete delle medaglie che vi conferiranno dapprima abilità
speciali per poi darvi la possibilità di creare un personaggio
in grado di assumere diversi incarichi, andando ad ottenere una doppia
classe (ad esempio un Medico/sabotatore avrà la capacità
di rianimare i compagni feriti oppure di assumere le sembianze di un
soldato avversario per seminare scompiglio tra le fila nemiche).
Il massimo dei giocatori supportati arriva a 32, con la
possibilità di aggiungere dei bot per riempire eventuali buchi.
La modalità “schermaglia”, che vi vede contrapposti ai giocatori
guidati dall’intelligenza artificiale, vi permetterà
invece di allenarvi prima di affrontare degli scontri online veri e
propri. Il gioco mette a disposizione 8 mappe molto ben disegnate e che
offrono grande libertà d’azione a tutti e 32 i giocatori
coinvolti, tuttavia la loro ampiezza e complessità
necessiterà di un attento ragionamento per evitare di tramutarsi
in carne da macello per i giocatori più rodati. La scelta di
voler eliminare il sistema di copertura negli scontri online
presumibilmente è stata fatta per agevolare gli scontri a campo
aperto al fine di renderli più frenetici ed avvincenti. Il
design stesso delle mappe sembra confermare questa motivazione a
discapito della componente strategica che caratterizza la campagna.
Creare una partita è molto semplice grazie all’intuitivo
sistema di matchmaking che permette di scegliere numero di giocatori
massimo, mappa e obiettivi da ricevere. La partita permetterà di
far ruotare le mappe disponibili senza dover per forza uscire dalla
stanza per cambiare gli stage; il tutto avverrà attraverso un
pratico sistema di votazione tramite il quale la mappa che
otterrà più voti sarà quella iniziale e via via
seguiranno le altre sette.
Le partite da noi testate si sono svolte in maniera impeccabile e non
abbiamo notato nessun problema di lag in alcuna di esse. Abbiamo
constatato soltanto un piccolo vantaggio che si ha se ci si schiera tra
le file degli ISA: gli Helghast infatti sono penalizzati dai loro
caratteristici occhi rossi che li rendono facilmente individuabili
dalla lunga distanza, praticamente un invito a nozze per i cecchini
più abili. Buona l’idea di poter creare delle squadre
all’interno della propria fazione: ogni team può supportare fino
a 4 giocatori capitanati da un leader ed ogni giocatore munito di
microfono potrà ascoltare soltanto le voci dei propri compagni
di squadra. Infine la possibilità di creare dei clan permette di
sfidarsi in accanite clan wars contro altri gruppi e di poter
partecipare a veri e propri tornei. Questa però si rivela anche
una strada obbligata vista l’inspiegabile mancanza di una lobby che
permetta di organizzare una partita al volo tra amici. Il tutto
è supportato dall’ottimo portale Killzone.com, con statistiche,
profili e news aggiornati giornalmente. Peccato per la mancata
introduzione di una modalità cooperativa che avrebbe sicuramente
fatto felici i fan, aggiungendo un prezioso tassello al già
ottimo comparto multigiocatore.
In definitiva il comparto multiplayer di Killzone 2 si è rivelato eccezionalmente solido, vario e divertente e siamo sicuri che saprà intrattenere gli utenti del Playstation Network per moltissimo tempo grazie alla sua grande accessibilità e profondità al tempo stesso.

La magnificenza di Helghan

Ve lo diciamo subito ma sappiamo di non anticipare nulla di nuovo: graficamente, Killzone 2,
è qualcosa di mai visto prima, in una parola impressionante.
L’eccezionale design dei livelli unito ad una modellazione
poligonale eccellente e ad una direzione artistica geniale, fa di
questo titolo un vero e proprio gioiello di tecnica. La realizzazione
delle ambientazioni è praticamente perfetta, sia da un punto di
vista meramente tecnico che del design, ed offre dei colpi
d’occhio mozzafiato; spazierete da decadenti ambienti cittadini,
ai vagoni di un treno in corsa, alle dune di un deserto durante una
tempesta di sabbia. I continui fulmini che squarciano il cielo
tempestoso di Helghan provocano dei bagliori sorprendenti, gestiti da
un sistema di illuminazione che ha dell’incredibile e che calcola in
tempo reale ogni singola ombra e fonte di luce. Mirabile anche la resa
dell’acqua, sia la pioggia che gli specchi d’acqua godono di ottimi
shader e reagiscono dinamicamente con un’ottima gestione della fisica;
l’unica pecca sta nel notare che l’acqua non si muove al nostro
passaggio (correndo all’indietro ci si accorge come l’acqua resti
pressoché immobile). La realizzazione dei personaggi è
stupefacente per livello di dettaglio e cura dei particolari: sia gli
Helghast che i nostri compagni godono di una modellazione poligonale di
altissimo livello e sono mossi da animazioni fluidissime ed
iper-realistiche, anche grazie all’eccezionale lavoro di motion
capture con cui gli sviluppatori hanno realizzato la maggior parte di
esse. Le texture in alta definizione e i bellissimi effetti
particellari, unitamente ad una palette di colori consona all’ambiente
di guerra restituiscono un feeling unico, una vera gioia per gli occhi.
Anche l’interazione con lo scenario si attesta su ottimi livelli,
i proiettili e le granate faranno piovere sul campo di battaglia una
pioggia di detriti che l’implacabile vento di Helghan spazzerà
costantemente via per tutto lo scenario. Distruttibili anche alcune
coperture (soprattutto in legno) che vi lasceranno pericolosamente
scoperti una volta abbattute, contribuendo a non farvi mai sentire
troppo al sicuro.
Si era parlato a lungo della fisica di Killzone 2 (gestita dal motore Havok),
essa si è rivelata come da pronostico una delle migliori mai
viste in un videogame: i corpi degli Helghast, falcidiati dai nostri
proiettili, offriranno animazioni incredibilmente realistiche
culminando in un ottimo ragdoll che raramente farà assumere ai
corpi posizioni inverosimili; anche i detriti ed i numerosissimi barili
esplosivi sparsi per gli scenari esploderanno in maniera credibile
generando mirabili effetti visivi. Nel mare di perfezione grafica in
cui naviga Killzone 2 si possono notare impercettibili
sbavature come alcune texture in bassa definizione ed il blocco dei
frame per un paio di secondi durante i caricamenti, comunque niente che
vada ad inficiare la mastodontica caratura tecnica del titolo. Di
grande spessore è altresì il comparto sonoro: degno di un
colossal cinematografico, esso contribuirà a farvi sentire
realmente su un campo di battaglia, riproducendone alla perfezione
suoni, esplosioni, grida e quant’altro. Bellissima anche la
colonna sonora che sottolineerà efficacemente l’epicità
dell’azione, per poi ammutolirsi del tutto in alcune occasioni,
facendoci assaporare ancora di più la tensione che permea alcune
sessioni di gioco. Infine il doppiaggio in italiano è di
discreta fattura anche se in certi frangenti pecca leggermente
nell’interpretazione.

Inchinatevi al nuovo Re

I lunghi anni di sviluppo hanno ripagato in pieno l’attesa dei fan, Killzone 2 è
il capolavoro che tutti si aspettavano. Le promesse sono state
ampiamente mantenute ed in alcuni casi addirittura superate. La
campagna a giocatore singolo è un’esperienza unica grazie
all’intenso gameplay e alla straordinaria intelligenza dei nemici. Il
comparto multiplayer si è rivelato uno tra i migliori in
circolazione grazie alla sua solidità e varietà che,
siamo sicuri, conferirà una forte longevità a questo
titolo. La PS3 attendeva da molto tempo l’occasione per mostrare il suo vero potenziale e Killzone 2 ha reso possibile quanto finora si era solo immaginato.
Killzone 2 è in definitiva un’opera magistrale che tutti i possessori di Playstation 3 dovrebbero
provare almeno una volta per saggiare cosa è in grado di fare la
propria console ed ovviamente perché si ritroverebbero tra le
mani un autentico gioiello videoludico.