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Recensione Monster Hunter: World

di: Luca Saati

Quando Nintendo Switch venne annunciata, tutti i fan di Monster Hunter già sognavano la possibilità di giocare un nuovo capitolo della serie spaparanzati sul proprio divano e con dinanzi ai loro occhi il gioco girare sullo schermo della propria TV. Infatti è dai tempi del primo capitolo su PS2 che non vediamo più un Monster Hunter su console casalinga (se escludiamo il porting di Monster Hunter 3 Ultimate su Nintendo Wii U). Capcom però allo scorso E3 di Los Angeles decise di stupire tutti con l’annuncio di Monster Hunter: World su PS4 e Xbox One, lasciando così orfani i fedelissimi Nintendo, in Occidente per lo meno dato che in Giappone Monster Hunter XX è uscito anche su Switch. Monster Hunter: World segna quindi finalmente il ritorno della celebre saga sulle console casalinghe con un capitolo nuovo di zecca e non il solito porting di un gioco portatile.

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Benvenuti nel nuovo mondo!

La storia di Monster Hunter: World vede i cacciatori trasferirsi in un nuovo continente chiamato “il nuovo mondo” dove i draghi anziani stanno effettuando la loro tradizionale migrazione decennale. Il racconto inizia su una nave che si sta dirigendo proprio in questa nuova location dove faremo conoscenza degli altri cacciatori, della nostra assistente e infine potremo modificare l’aspetto del protagonista e del suo companion dalle sembianze di un gatto. Creati quest’ultimi due, la nave viene dirottata da un’enorme mostro costringendo il protagonista a ricongiungersi ai suoi colleghi cacciatori facendosi strada, completamente disarmato, tra i mostri che popolano questo nuovo mondo.

Completata questa primissima fase, Monster Hunter: World può finalmente iniziare. Non aspettatevi dal gioco di Capcom un racconto stratificato e pieno di colpi di scena, ma semplicemente un pretesto in grado di giustificare l’andare a caccia di mostri missione dopo missione. In fondo stiamo pur sempre parlando di Monster Hunter, una serie che ha fatto tutte le sue fortune non per merito della sua narrativa, anzi. Tra una missione e l’altra risultano comunque piacevoli da gustare le cutscene che fanno andare avanti la storia, il merito è di una buona regia che mette in risalto la potenza e la spettacolarità delle enormi creature. Eccezionale la longevità del gioco che tra missioni della campagna, compiti secondari e il solo piacere di esplorare il mondo vi terrà impegnati per decine, se non addirittura centinaia, di ore. Ci sono così tanti contenuti in Monster Hunter: World da sembrare a tratti soverchianti, e questo è assolutamente un aspetto positivo e da tenere in conto per tutti coloro alla ricerca di un gioco longevo.

La vita di un cacciatore

Superata la fase introduttiva, i cacciatori ci accolgono ad Asteras, luogo che essenzialmente funge da hub dove accettare nuove quest e visitare una serie di mercanti: alla mensa ci possiamo rifocillare prima di una missione per ottenere così qualche bonus passivo; con lo studioso possiamo condividere le nostre ricerche così da avere un ulteriore approfondimento sulle bestie che abbiamo incontrato; ci sono poi altri personaggi che consegnano una serie di taglie extra; il botanico per coltivare le nostre erbe utili per le varie pozioni; e i venditori dove acquistare nuova merce.

Da non dimenticare il fabbro, uno degli aspetti più importanti di tutto il gioco. Qui infatti possiamo utilizzare i materiali che abbiamo cacciatodai vari mostri per creare nuove armi e armature per il protagonista. La varietà di armi è davvero impressionante, si va dalla classica coppia formata da spada e scudo, per poi passare a spadoni, lance, katane, lame a una mano in grado di trasformarsi in ascia, e altre in grado addirittura di sparare, il tutto senza dimenticarsi di armi per gli scontri dalla distanza come due tipi di balestre e un arco. Inizialmente le armi di base garantiscono una potenza piuttosto limitata, ma mano a mano che si forgiano quelle più rare ecco che la loro potenza aumenta notevolmente con tanto di bonus come elettricità, fuoco e così via. Notevole anche il numero di armature suddivise in diversi set che se completati permettono di sfruttare una serie di bonus passivi. Se per migliorare le armi in proprio possesso basta avere i materiali e i soldi, per l’upgrade delle armature si devono spendere invece degli appositi punti ottenibili completando le varie missioni. Anche l’equipaggiamento del proprio companion può essere forgiato utilizzando un’altra tipologia di punti e i materiali richiesti. Il fabbro infine permette di creare anche degli amuleti che garantiscono ulteriori bonus passivi e le vespe, strumenti che il nostro companion può utilizzare per curarci o attaccare i mostri, e più in generale per fornirci supporto in battaglia, credeteci se vi diciamo che con Monster Hunter: World finirete per adorare i gatti.

Come avrete intuito, il potenziamento del proprio personaggio è possibile solo mediante la caccia che rappresenta il cuore pulsante di Monster Hunter: World. Direttamente dall’hub sarà dunque possibile trasferirsi in una delle mappe del gioco completamente esplorabili grazie all’ormai onnipresente struttura open world. Non appena iniziamo l’esplorazione non si può non notare la presenza degli insetti guida, una delle novità di questo nuovo capitolo di Monster Hunter pensata per rendere l’esperienza di gioco più accessibile. Gli insetti guida mettono in evidenza gli elementi dello scenario come erbe, una variegata serie di oggetti da raccogliere, e le tracce dei mostri che, se raccolte a sufficienza, attivano una scia che ci permettono di raggiungere le creature a cui diamo la caccia.

Il mondo di gioco è popolato da mostri di piccola taglia che non creeranno nessun problema, ad altri enormi da combattere che rappresentano la vera sfida. Ogni creatura ha le proprie caratteristiche, si passa da dinosauri sputafuoco capaci di attaccare dalla distanza, ad altri corazzati in grado di attaccare da sottoterra, uccelli alati sparaghiaccio e così via. Per sconfiggerli bisogna ovviamente sfruttare i loro punti deboli e trarre il meglio dal’armamento che si ha a disposizione.

Le armi hanno un attacco base col tasto triangolo (o Y su Xbox) e mosse speciali con il tasto cerchio (B) e il grilletto destro che variano a seconda dell’equipaggiamento in uso; discorso leggermente diverso per le armi dalla distanza che si comportano quasi come se ci si trovasse dinanzi a uno shooter in terza persona, anche in questo caso è comunque presente un attacco speciale (come una trappola per la balestra leggera) e una varietà di munizioni da sfruttare a seconda della situazione. A disposizione del protagonista c’è anche una schivata col tasto X (A), una piccola fionda per attirare l’attenzione del mostro, la possibilità di sfruttare le alture per salire in groppa alle bestie attivando così un minigioco che se completato permette di effettuare degli attacchi devastanti, e una serie di oggetti come ad esempio le trappole.

Monster Hunter: World mette insomma a disposizione un impressionante numero di strumenti garantendo una varietà e un divertimento da fare invidia, per non parlare del grado di soddisfazione che arriva ogni qual volta si sconfigge un mostro. Non tutto però è perfetto, il gioco infatti porta con sé ancora un pizzico di quella legnosità tipica della serie nonostante i mille passi in avanti fatti rispetto al passato, specie nell’uso delle armi a distanza come l’arco o le balestre. Anche la telecamera non è perfetta, in alcune situazioni infatti ci è capitato di perdere di vista il nostro personaggio dietro un enorme mostro, e il lock on del nemico risulta praticamente inutilizzabile. Che sia chiaro, Monster Hunter: World è un gioco impressionante sotto diversi punti di vista, ma resta un piccolissimo senso di amaro in bocca perché con un po’ più di accortezza da parte di Capcom in termini di fluidità e dinamicità ci saremmo potuti ritrovare dinanzi al Monster Hunter definitivo. Da tenere anche in conto che l’intero titolo è giocabile in co-op con altre tre persone, purtroppo in questi giorni non abbiamo potuto testare il multiplayer, tuttavia la varie beta ci aveva già lasciato ottime sensazioni in termini di stabilità, di conseguenza siamo fiduciosi in vista del lancio.

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Le meraviglie del nuovo mondo

Monster Hunter: World fa uso del motore interno di Capcom permette di offrire un buon comparto tecnico che mantiene un frame rate stabile a 30 fps. Visivamente il gioco risulta molto piacevole grazie a un ispiratissimo comparto artistico che rende ogni location unica e meravigliosa da esplorare passando da rigogliose foreste, ad aridi deserti, paludi, valli putrefatte ed altri luoghi più esotici. La stessa ispirazione la troviamo anche nel design dei mostri che possono contare su di una buona conta poligonale, animazioni e texturizzazione. Insomma già su una normale PS4, Monster Hunter: World risulta un piacere per gli occhi, sicuramente non ci troviamo dinanzi all’impressionante comparto tecnico di Horizon: Zero Dawn, ma davvero non ci sentiamo di muovere in tal senso particolari critiche a Capcom ad eccezione di una maggiore accortezza nelle compenetrazioni poligonali. Di buon livello anche il comparto sonoro grazie ad effetti curate, una musica ispirata e un piacevole doppiaggio in italiano.

Commento finale

Monster Hunter ritorna su console casalinghe con un titolo che siamo sicuri farà la felicità di tutti i fan della saga e di tutti coloro che ne sono stati sempre affascinati, ma che a causa della natura portatile si sono sempre stati alla larga. Monster Hunter: World è un titolo che quindi consigliamo a tutti, sia a chi ha divorato i capitoli portatili che ai neofiti. Ci troviamo dinanzi un gioco maestoso e impressionante per quanto riguarda i contenuti (da segnalare che in Primavera arrivano anche i primi DLC gratuiti), e dotato di un gameplay solido, divertente e soddisfacente ma che crediamo possa ancora migliorare sotto certi aspetti. Proprio per questo la speranza è che Monster Hunter: World possa essere solo l’inizio per un futuro su home console della serie che si prospetta davvero promettente.