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Recensione Lost Sea

di: Marco Licandro

Avete presente LOST, la serie tv da sei stagioni che ha stregato mezzo mondo? Se avete voglia di precipitare nuovamente con l’aereo nel mezzo di una misteriosa isola, allora Lost Sea è il passatempo che fa per voi. Prodotto da EastAsiaSoft, il titolo è un roguelike dalle meccaniche semplici, con tanta azione e visuale isometrica dall’alto, alla ricerca di sopravvissuti da reclutare e tesori nascosti da recuperare.

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Il triangolo delle Bermuda

Ambientazione classica, ma non per questo fuori moda. Dopo che il nostro aereo precipiterà su di un’isola nel bel mezzo del triangolo, il nostro protagonista dovrà avventurarvisi all’interno, lottare contro le varie piante carnivore e animali ostili, trovare altri sopravvissuti e reclutarli, arraffare tesori, e cosa più importante, recuperare delle antiche tavole con la locazione di altre isole così da usare la barca e andare via da quei luoghi.

Papere assassine

Apparentemente semplice, il gioco è caratterizzato da isole generate proceduralmente, e parliamo quindi di milioni di possibili combinazioni. La visuale dall’alto è ruotabile interamente a preferenza del giocatore, seppur poco utile dal momento che l’inclinazione fa sì che una direzione valga l’altra.  Il gameplay si basa molto sui riflessi e sullo stile arcade del titolo, per via del quale il giocatore dovrà valutare attentamente ogni movimento, schivare attacchi, ed eseguirli al momento giusto. Questo per via dei numerosi nemici presenti sull’isola, quali piante carnivore, rane saltellanti, papere assassine, e anche uomini primitivi giganteschi o dinosauri aggressivi. Il tutto è molto random, e come se non bastasse ci ritroveremo a dover evitare persino trappole mortali.

Reclute dai tratti unici

È possibile, come già detto, trovare altri sopravvissuti esplorando le varie isole. Le nuove reclute hanno ognuna le loro abilità che ci aiuteranno durante l’avventura. Potremo infatti trovare reclute in grado di aprire forzieri, altri riparare ponti così da accedere a nuove aree, resuscitare membri della crew, e ancora incrementare la forza degli attacchi e così via.

Forzieri e Trappole

Vi sono inoltre numerose chiavi da recuperare, le quali apriranno forzieri o immense porte che conducono a nuove aree. Ma la parte più importante sarà dedicata al ritrovamento delle tavole, le quali una volta scovate andranno manualmente raccolte e riportate sulla nave, così da permetterci di spostarci in una nuova Isola, a volte più o meno difficile della precedente, con più trappole e nemici più aggressivi.

Roguelike con un aiutino

La salute è un elemento da tenere costantemente d’occhio, in quanto il titolo è un roguelike, che sappiamo ormai aver preso piede praticamente ovunque, e per questo motivo non ci sarà permesso di riprovare una volta morti. Tuttavia, con la nuova vita, per ogni tavola recuperata avremo a disposizione 50 monete d’oro e 100 punti esperienza per tavola, utili per ricominciare con più motivazione.

Conclusione

Il titolo dice la sua già dopo qualche minuto, tempo necessario al tutorial per far capire al giocatore come ambientarsi e giocare. Per il resto è tutto, alla fine fine si tratta di un titolo a costo budget che sprona il giocatore ad esplorare, e fa in modo di far durare una partita il più a lungo possibile, in quanto morire o chiudere il gioco vorrà dire ricominciare nuovamente dalla prima isola. Non è cattivo, anzi è simpatico e colorato, ma tuttavia la ripetitività delle azioni e la scarsità di missioni lo rende alla fin fine un semplice passatempo e niente più.