Recensione Dead Rising 4
di: Luca SaatiDi zombie non ci si stanca mai, ai giocatori piace, ogni qualvolta si presenti l’occasione, far strage di non morti. Spesso leggiamo su internet di una certa stanchezza da parte dei giocatori per i dolci morti viventi, eppure ogni anno arriva sempre quel gioco zombesco (o addirittura quei giochi zombeschi), segno che in realtà nessuno si è ancora stancato di questo genere di produzioni. C’è addirittura chi festeggia un importante anniversario: è questo il caso della serie Dead Rising festeggia che spegne ben dieci candeline sulla torta e lo fa con un nuovo capitolo esclusivo Xbox One. Se i giocatori non si sono ancora stancati degli zombie, forse è il momento di iniziare a stancarsi (e per davvero questa volta) della serie di Capcom.
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Black Friday
Frank West è tornato, così come Willamette, 16 anni dopo il primo capitolo. C’è però qualcosa che non quadra in quanto questa nuova epidemia sembra esserci lo zampino del governo che nel primo capitolo del gioco il nostro protagonista viene portato dalla sua allieva in un laboratorio segreto in cui vengono effettuati test sugli zombie. Passa qualche settimana da quell’indagine e scopriamo che il Black Friday non è andato per il verso giusto e così Frank West viene inviato, suo malgrado, in missione a Willamette per scoprire tutto sulla cospirazione governativa dietro al contagio.
La storia di Dead Rising 4 si è rivelata essenzialmente un pretesto per scendere di nuovo sul campo di battaglia e sterminare centinaia di migliaia di zombie. Il tono scanzonato e leggero tipico della serie Dead Rising c’è tutto, lo stesso Frank West ha sempre la battuta pronta a ogni situazione. Tuttavia il plot molto lineare e privo di qualsiasi colpo di scena, accompagnato da personaggi secondari anonimi, risulta, una volta arrivati ai titoli di coda, tutt’altro che memorabile. L’unica cosa che abbiamo apprezzato sono le tante citazioni alla cultura zombie: Dead Rising 4 con il suo centro commerciale richiama molto George Romero senza però mai riuscire a toccare la profondità del regista che ha creato gli zombie.
La longevità dipende molto da quanto vi dedicherete alle missioni secondarie. Noi ci abbiamo impiegato 22 ore di gioco per arrivare ai titoli di coda con la percentuale di completamento al 58%. Per arrivare al 100% possiamo quindi attestarci sulla quarantina di ore di gioco.
Zombie come se piovessero
Dead Rising 4 riprende la tipica formula della serie di Capcom mettendo quindi il giocatore dinanzi a un numero impressionante di non morti da eliminare con le armi più disparate. Il gameplay però non riesce mai ad allontanarsi dalla sua mediocrità. Gli scontri melee sono essenzialmente una lunga e continua pressione del tasto X mancando di qualsiasi tipo di profondità, in alternativa potete affidarvi alle armi da lancio e soprattutto alle varie bocche da fuoco ma anche in questo caso il gunplay lascia abbastanza a desiderare. Ci sono anche delle dinamiche stealth in Dead Rising 4 che però abbiamo trovato inutili visto che ne abbiamo fatto uso solo durante il tutorial.
Nonostante un gameplay tutt’altro che eccellente, Dead Rising 4 si rivela tutto sommato un gioco abbastanza divertente pur soffrendo di un senso di ripetitività sulle battute finali.Il sistema di creazione delle armi è sempre presente: troviamo grandi classici come il bombardello a cui si aggiungono tante nuove combinazioni, di cui diverse a tema natalizio visto che a Willamette ci sono ancora i residui degli addobbi di quella festività. Il numero di armi è cresciuto a dismisura e noi stessi non siamo riusciti a provarle tutte prima della fine del gioco. C’è addirittura un esoscheletro che permette al protagonista di sferrare attacchi più potenti e addirittura di utilizzare armi ancora più grosse per sterminare quanti più zombie possibili. L’esoscheletro di base è uno solo, ma sparsi per lo scenario si trovano anche dei potenziamenti che vi permettono ad esempio di armare la vostra tuta con armi congelanti e non solo. Non si tratta di nulla capace di stravolgere il gioco o la sua ridondante azione. Il sistema di crafting coinvolge anche i veicoli con risultati davvero esilaranti come una sedia a rotelle gigante armata di cannoni con alla base in trattore. Dead Rising 4 insomma non si contiene e tenta sempre di esagerare per suscitare divertimento nel giocatore e spronarlo nel cercare nuove e assurde combinazioni di armi.
Dead Rising 4 prova a introdurre anche qualche novità. La prima da citare per importanza è la completa assenza di un timer permettendo così al giocatore di esplorare liberamente il mondo di gioco per cercare nuovi progetti delle armi o completare missioni secondarie come la tradizionale liberazione dei rifugi il cui completamento adesso è molto più basilare, potete quindi dimenticarvi degli NPC da armare e scortare. I rifugi adesso vanno prima liberati così da acquistare al loro interno armi, mappe e veicoli, inoltre possono essere potenziati salvando i superstiti sparsi in giro per la mappa così da trovare cose sempre migliori dai loro mercanti. Altra novità riguarda l’uso della macchinetta fotografica da utilizzare sia come visore notturno che per risolvere alcune indagini che fanno avanzare la trama del gioco. Da segnalare infine la presenza di due nuove tipologie di zombie: i neomorti sono più veloci mentre gli evo sono una versione evoluta dei neomorti che possono potenziare gli zombie nei dintorni oltre a rivelarsi ancora più forti e agili. Queste nuove tipologie di zombie alla fine non aggiungono nulla all’esperienza di gioco visto che finirete ad approcciarvi a loro allo stesso modo dei non morti tradizionali.
Multiplayer
Ad affiancare la campagna singleplayer, Dead Rising 4 propone anche un comparto multiplayer cooperativo per quattro giocatori. In pratica si tratta di una raccolta di missioni da affrontare in sequenza. Non c’è una vera e propria storia a fare da collante ai quattro capitoli che caratterizzano il multiplayer, ai giocatori tocca affrontare le missioni una dopo l’altra, alcune richiedono di eliminare un certo numero di zombi (magari con una specifica arma), resistere fino a una certa ora e così via. I crediti ottenuti nel singleplayer possono essere utilizzati nel multiplayer e viceversa. L’albero delle abilità è invece separato e presenta i quattro rami visti nel singleplayer più in quinto unico. In sostanza il multiplayer di Dead Rising 4 si rivela un’esperienza accessoria con cui passerete una manciata in più di ore di gioco per poi abbandonarla presto.
Quanti zombie uccido oggi?
Tecnicamente Dead Rising 4 fa il suo lavoro discretamente. Il frame rate è solido e non ci ha mai creato grattacapi nonostante il numero impressionante di zombie presenti su schermo. Magari si poteva fare qualcosina in più sulla pulizia generale del codice visto che ci sono alcuni problemi come bug, glitch e compenetrazioni poligonali, ma è giusto sottolineare che si tratta di problematiche che non hanno mai rovinato la nostra esperienza di gioco. Buona la colonna sonora che propone diverse musiche a tema con il natale, dimenticabile invece il doppiaggio in italiano.
Commento finale
Dead Rising 4 non è il capitolo che riesce a far maturare la serie dei ragazzi di Capcom Vancouver. Che sia chiaro che stiamo pur sempre parlando di un gioco divertente capace di fare felici i fan della saga, chi invece è alla ricerca di un titolo zombie con un gameplay più profondo e variegato, e una trama un po’ più interessante, non troverà in Dead Rising 4 queste caratteristiche.