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Recensione Action Henk

di: Simone Cantini

Balzato alla ribalta per essere uno dei titoli papabili per il Vota e Gioca PS Plus dello scorso mese, Action Henk si è visto scavalcare ampiamente nelle preferenze dei giocatori PS4 da Broforce, risultato poi il gioco vincitore delle discusse votazioni di casa Sony. Henk, però, non ha certo fermato la sua corsa ed è ugualmente approdato sugli store digitali di PS4 e Xbox One. La sua sconfitta sarà stata comunque meritata?

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Plastica attempata

Henk è un figo. Di gran lunga l’action figure migliore di tutte, capace di prendere a calci nel sedere un Big Jim qualsiasi, annodare con una mano l’He-Man di turno e utilizzare Action Man per spazzare il pavimento di casa. Questo sarebbe ancora vero se fossero sempre gli anni ’80. Purtroppo però, come Toy Story insegna, il tempo passa inesorabilmente anche per i giocattoli: pesantemente imbolsito e sorpassato da un pupazzame sempre più sgargiante e tecnologico,Henk cova ancora in cuor suo l’ardore giovanile e non può quindi rimanere impassibile davanti al furto del trofeo di re dei giocattoli, lanciandosi al suo inseguimento. Una trama strampalata, questa, che spalanca le porte al gameplay diAction Henk che, a metà strada tra una pista componibile Hot Wheels e Trials, ci catapulterà all’interno di un turbinio di folli corse all’interno di bizzarri percorsi in 2.5 dimensioni.

Salta che ti passa

Se avete in mente lo schema ludico del titolo Red Lynx di sicuro non impiegherete molto tempo a metabolizzare il gameplay di Action Henk. La struttura si dipana lungo una serie di gare a tempo, in cui l’obiettivo sarà quello di tagliare il traguardo il più rapidamente possibile. Per farlo dovremo fare i conti con un level design che, dapprima blando e lineare, non si risparmierà ostacoli, giri della morte e baratri da superare. Uniche armi a nostra disposizione saranno la capacità di saltare e quella di scivolare sul posteriore, acquisendo velocità in presenza di pendenze. Raggiungere l’obiettivo entro i tempi stabiliti consentirà di guadagnare preziose medaglie, indispensabili per accedere ai livelli più avanzati. Durante la maggior parte delle nostre scorribande gareggeremo in solitaria, ma non mancheranno sfide bonus che ci vedranno contrapposti ad altri pupazzi che, se battuti, andranno ad arricchire il numero di personaggi utilizzabili, pur presentando unicamente variazioni estetiche, risultando ininfluenti lato performance. I percorsi, suddivisi in vari livelli, non sono tantissimi, ma dato l’elevato tasso di difficoltà generale saranno in grado di tenere impegnati per un discreto numero di ore. Luci ed ombre influenzano però il design dei tracciati che, talvolta, sono risultati di difficile comprensione nell’immediato, fattore che causa sin troppo spesso la perdita di preziosi secondi e che significa nella quasi totalità dei casi il fallimento dell’obiettivo minimo. Peccato anche che il porting per console abbia misteriosamente decretato la scomparsa dell’editor di livelli presente nell’edizione PC che, siamo certi, avrebbe potuto garantire una longevità decisamente più elevata. Stona anche l’assenza di un multiplayer online, soppiantato da una modalità a quattro giocatori in locale. L’unica interazione con la rete sarà limitata alle canoniche leadeboard persistenti.

L’inganno della rete

Action Henk è un titolo fluido e decisamente veloce, peccato che una simile reattività vada ad impattare drasticamente sull’aspetto estetico. Realizzato con l’oramai onnipresente Unity, il titolo RageSquid presenta una immagine talvolta sin troppo grezza ed approssimativa. Non siamo al cospetto di un disastro totale, ma le bontà delle immagini reperibili in rete non è molto veritiera riguardo ciò che poi ci troveremo davanti in movimento. Imbarazzante la compressione delle pochissime cutscene presenti: l’intro mi ha riportato indietro di quasi 20 anni grazie ai suoi meravigliosi quadrettoni.

Action Henk è un titolo onesto, ma privo di quel guizzo capace di fargli compiere il grande salto. Pur non essendo innovativo il gameplay è comunque divertente, ma pecca di una level design a volte sin troppo caotico che mal si sposa con la marcata difficoltà. Questo va a braccetto con l’incomprensibile scelta di mutilare il porting dell’editor di livelli, elemento che avrebbe sicuramente fruttato un punticino in più alla produzione RageSquid. Sicuramente per questo marzo non è andata poi così male agli utenti PS Plus.