Recensioni

Recensione Watch Dogs Legion

di: Luca Saati

Con quello spettacolare video di presentazione, Watch Dogs fu uno di quei giochi che ci diede un’idea del potenziale di questa generazione. Quel video poi si concretizzò in un nulla di fatto con un risultato finale decisamente sottotono a confronto. L’impatto grafico ‘deludente’ ha gettato un’ombra sulla serie Ubisoft, eppure il primo Watch Dogs presentava un gameplay che non era secondo a nessuno per quanto riguarda gli open world ad ambientazione moderna. Sei anni e mezzo dopo il debutto di questa serie, e con un secondo capitolo nel mezzo, ci sentiamo sicuri nel dire che stiamo parlando di una delle saghe più sottovalutate di questa generazione. Watch Dogs Legion, come il primo capitolo, arriva a cavallo tra una generazione e l’altra presentandosi, sin dall’annuncio, come un capitolo ambizioso e rivoluzionario.

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DeadSec unito

È una Londra in rovina quella di Watch Dogs Legion. Siamo nel 2026 e la Brexit sta portando al collasso il Regno Unito: la povertà sta dilagando e la criminalità organizzata se ne approfitta, la legge e l’ordine sono ormai nel caos e a niente è servita l’introduzione in città del ctOS, la tecnologia della Blume che ha digitalizzato l’intera città e che abbiamo già visto a Chicago e a San Francisco nei primi due episodi della saga. In tutto questo un attentato terroristico getta benzina sul fuoco e il tutto viene architettato dal misterioso gruppo Zero Day per far ricadere la colpa sul DeadSec. L’obiettivo di Zero Day è smantellare il DeadSec e distruggere Londra per farla così rinascere dalle sue ceneri. Obiettivo del giocatore è ricostruire il DeadSec, fermare Zero Day e salvare Londra.

Una missione che si rivela tutt’altro che semplice: da una parte abbiamo Albion, una compagnia para-militare a cui è stata affidata la sicurezza della città che usa qualsiasi mezzo per raggiungere il suo scopo, fino ad arrivare a modi che ricordano una dittatura; dall’altra la gang di Mary Kelley, che ha rivoluzionato la criminalità organizzata digitalizzandola, è vicina ad avere il controllo dell’intera città con i suoi mezzi loschi che arrivano fino a una gestione di un commercio di schiavi.

La forza narrativa di Watch Dogs Legion, così come dei suoi predecessori, sta tutta nel toccare con la sua estrema digitalizzazione del mondo tematiche attuali che sentiamo sempre più vicine anno dopo anno. Arriverà prima o poi il giorno in cui non riusciremo più a distinguere le differenze tra il nostro mondo e quello descritto da questa serie di Ubisoft. Non dimentichiamoci poi del mondo dell’hacking che, come Mr. Robot insegna, mantiene sempre il suo fascino ed è in grado di attirare le attenzioni degli spettatori. Se a queste tematiche sempre affascinanti e attuali ci aggiungiamo dei personaggi ben scritti, ecco che in Watch Dogs Legion ci troviamo dinanzi a una narrativa molto piacevole in grado di intrattenere per le decine e decine di ore richieste per arrivare ai titoli di coda. Ciò che manca a Watch Dogs Legion è quel po’ di coraggio di scavare a fondo nei temi politici: la Brexit viene citata più volte, specie in un podcast audio ascoltabile mentre si è in auto, ma le reali conseguenze vengono solo scalfite per far posto a tematiche complottistiche. In difesa di Watch Dogs Legion possiamo dire che si tratta di una chiara scelta di Ubisoft di voler essere apolitica nelle sue opere, ma è l’ennesima occasione mancata per un medium che per crescere ha bisogno di maggiore coraggio in una certa direzione.

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Da NPC a APC è un attimo

Watch Dogs Legion è rivoluzionario per il genere open world esattamente come lo sono stati The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Red Dead Redemption 2. Se l’opera Nintendo ha rivoluzionato gli open world grazie alla sua gestione della fisica, mentre l’opera Rockstar Games ha rivoluzionato il genere con il suo estremo realismo e la sua dirompente forza narrativa, il gioco di Ubisoft rivoluziona la gestione degli NPC, i nonplayable character, ovvero quei personaggi non giocanti con cui già è tanto se possiamo scambiare qualche dialogo. Il concept dietro questo terzo capitolo della saga si può riassumere con un semplice acronimo: APC, allplayable character, ovvero tutti i personaggi sono giocabili.

Dopo le prime missioni più lineari e concepite per farvi entrare nel mood del gioco, Watch Dogs Legion apre al giocatore un ventaglio di possibilità impressionanti permettendo di prendere il controllo di qualsiasi cittadino di Londra. Farlo è semplicissimo: basta effettuare uno scan delle persone che si incontrano per scoprire la professione, i bonus, i malus e l’equipaggiamento. Una volta scelto il personaggio, si avvia una missione di reclutamento che, una volta completata, vi permette ci aggiungere un nuovo componente al DeadSec e controllarlo in qualsiasi momento. Dopo qualche ora di gioco è impressionante notare la varietà di personaggi messi a disposizione, ognuno è differente dall’altro ad eccezione di alcune specifiche ‘classi’ il cui ‘scheletro’ è praticamente lo stesso: prendiamo ad esempio due Sicari e possiamo notare che le loro abilità e il loro equipaggiamento è uguale, magari l’unica cosa che li differenzia è la presenza di una sola abilità. Se escludiamo quindi alcuni specifici personaggi, risulta quasi impossibile trovarne due uguali e questa enorme ricchezza permette al gioco di ottenere una varietà di approcci alle missioni che raramente si è vista in un videogioco.

Di personaggi ne abbiamo incontrati e arruolati tantissimi, alcuni si limitano ad avere un mitra o un fucile a pompa come armi extra (oltre a quelle stordenti del DeadSec), altri possono controllare un drone, c’è chi ha abilità come l’hacking veloce, il KO rapido, o perché no un veicolo personale sempre pronto all’occorrenza, e infine c’è addirittura chi ha dei malus come le flatulenze che possono far saltare all’improvviso la manovra stealth, chi muore all’improvviso o gli anziani dotati di scarsa mobilità. Apprezzabile anche la presenza di alcune abilità passive come ad esempio lo shopping compulsivo che vede un personaggio effettuare acquisti d’abbigliamento a cadenza regolare, sconti fedeltà nei negozi, gioco d’azzardo che porta un personaggio a perdere o guadagnare soldi, dottori e avvocati che possono ridurre il tempo di permanenza in ospedale o in prigione in caso di ferite gravi o arresto. E se tutto ciò non bastasse, Watch Dogs Legion permette anche di sfruttare i travestimenti dei personaggi per infiltrarci in alcuni luoghi in sequenze che ricordano la serie Hitman. Unico neo di questo rivoluzionario sistema sono le missioni di reclutamento che diventano presto ripetitive a causa di una struttura sempre uguale.

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Hack a più non posso

Chi ha giocato i precedenti episodi della serie si troverà immediatamente a casa con il gameplay di Watch Dogs Legion. Oltre alle varie possibilità offerte dall’hacking e dall’unicità dei personaggi, nessuno vi vieta di utilizzare un approccio più diretto per le missioni infiltrandovi negli edifici dei nemici direttamente o creando il caos ad armi spianate. In questi casi il gioco si presenta come un classico action/adventure con un buon sistema di shooting affiancato dalle solite coperture, e uno stealth senza fronzoli che svolge il suo lavoro in maniera più che dignitosa. Rispetto ai precedenti episodi troviamo un nuovo sistema per i combattimenti corpo a corpo che consente di effettuare un attacco semplice, un attacco per rompere la guardia e uno per effettuare una schivata seguita da un contrattacco. Anche in questo caso non ci troviamo dinanzi a niente di rivoluzionario o troppo profondo, ma si tratta di una aggiunta azzeccata e in linea con la già citata gestione dei personaggi essendo presenti alcuni dotati di particolari abilità per il corpo a corpo.

Un ruolo fondamentale nell’economia del gioco lo svolgono i droni, e in particolar modo il ragno drone in dotazione del DeadSec. In più di un’occasione infatti lo Spider-Bot si è rivelato utile per infiltrarci in alcune aree altrimenti inaccessibili o di completare una missione senza neanche entrare fisicamente con il personaggio nell’area di interesse. Il drone infatti è dotato di una certa agilità che gli consente di saltare e infilarsi nei cunicoli più angusti, può diventare invisibile e muoversi più velocemente. Se usato con intelligenza e attenzione può capitare di completare alcune missioni con il solo utilizzo di questo fidato compagno. Ci sono poi alcune missioni che richiedono espressamente l’uso dello Spider-Bot e di altri droni in sequenze che mescolano sapientemente platform e puzzle. Ecco forse l’errore del team di Ubisoft è stato quello di dare troppa importanza allo Spider-Bot a discapito degli altri gadget, complice anche un sistema che consente di equipaggiare un solo gadget alla volta. A tal proposito segnaliamo la presenza di una serie di tecnologie, gadget e armi da sbloccare spendendo gli appositi punti che si trovano in giro per la mappa.

Un po’ sottotono la guida dei veicoli con le auto e le moto che danno un senso di eccessiva leggerezza pad alla mano. Dopo aver giocato Mafia: Definitive Edition, avremmo gradito una fisica dei veicoli più curata pur restando nel sistema di guida arcade.

Per quanto riguarda le missioni di gioco c’è n’è per tutti i gusti in Watch Dogs Legion tra quest principali, secondarid e di liberazione dei quartieri di Londra. Se per le prime due non ci soffermiamo ulteriormente dato che della varietà del gioco ve ne abbiamo già ampiamente parlato, le liberazioni dei quartieri di Londra richiedono il completamento di piccole quest che sbloccano la missione principale. Liberare un quartiere non solo porta ad aumentare la fiducia dei cittadini, e quindi li rende più propensi ad arruolarsi nel DeadSec, ma permette di sbloccare i personaggi più rari del gioco.

Il livello di sfida si attesta sul medio-basso, ma occhio al permadeath che vi consigliamo di attivare sin dall’inizio per aggiungere all’esperienza di gioco quel pizzico di pepe. La morte di un personaggio porta alla sua ovvia scomparsa dalla squadra del DeadSec e fidatevi se vi diciamo che perdere due volte di fila un sicario (uno dei personaggi che più abbiamo gradito grazie al suo stile di combattimento alla John Wick) non è stata proprio una bella cosa.

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“London calling…”

Prima di parlavi del comparto tecnico di Watch Dogs Legion vi precisiamo che la versione da noi testata è quella Xbox One S e che spenderemo qualche parola sulla versione next-gen (Xbox Series X a voler essere precisi) non appena la console sarà disponibile e proveremo il gioco. La sensazione è che le console di attuale generazione (non vediamo l’ora di definirle old-gen) siano arrivate al limite delle loro possibilità e i diversi problemi tecnici di questo Watch Dogs Legion ne sono la conferma. Effetti di pop up e pop in, cali di frame rate, bug, continui crash, numerosi caricamenti (ogni volta che si cambia un personaggio) sono all’ordine del giorno. Da una parte abbiamo un’ottimizzazione da parte del team di sviluppo tutt’altro che eccelsa, dall’altra abbiamo delle console ormai allo stremo delle forze ed ecco che questi due elementi insieme collidono tra loro. Che sia chiaro: non stiamo dicendo che Watch Dogs Legion sia ingiocabile, semplicemente si vede che è un gioco che ha bisogno dei caricamenti veloci e di una maggiore stabilità che solo le console di prossima generazione possono assicurare. E lo diciamo con un certo dispiacere perché la Londra del 2026 di Watch Dogs Legion è caratterizzata in modo straordinario confermando la grande abilità di Ubisoft nel ricostruire con cura e fedeltà le grandi città del mondo come già accaduto con Chicago e San Francisco. Sottotono il sistema d’illuminazione che non rende giustizia all’ambientazione, ma per questo ci toccherà aspettare la versione next-gen che sfoggerà il Ray Tracing. Buono il comparto sonoro con un doppiaggio in italiano ben fatto e una piacevolissima selezione di brani che ci accompagna durante l’esplorazione di Londra.

Commento finale

Se Watch Dogs Legion non presentasse così tanti problemi tecnici nella versione da noi testata, il voto che potete ammirare qui in basso sarebbe stato più alto di almeno mezzo punto. Ci auguriamo per chi non farà subito il salto alla next-gen che Ubisoft ottimizzi l’esperienza di gioco con qualche patch. Sicuramente alcuni aspetti del gameplay sono da limare e siamo sicuri che in futuro Ubisoft estenderà e migliorerà ulteriormente il concept degli APC nei prossimi capitoli della serie, eppure non possiamo far altro che lodare l’ossatura ludica di Watch Dogs Legion capace di offrire un’esperienza di gioco variegata, divertente e talvolta ai limiti dell’assurdo. Watch Dogs Legion è un capitolo che si tiene stretto tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna di questa serie, ma riesce anche a essere un titolo rivoluzionario. E quando usiamo questo termine non intendiamo solo dire che rivoluziona la saga, ma vogliamo dire che Watch Dogs Legion rivoluzione il genere open world come solo i grandi capolavori di questa generazione sono riusciti a fare.