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Recensione TT Isle of Man

di: Luca Saati

Quando si parla di motociclismo, il pensiero di molti andrà sicuramente su MotoGP o Superbike, ma quest’oggi vi parliamo di una competizione che probabilmente pochi conosceranno oltre ai fan veramente appassionati delle due ruote. Stiamo parlando del Tourist Trophy, corsa che si tiene di solito nella prima settimana di giugno. Ma cos’è che rende così particolare il Tourist Trophy da spingere Bigben Game e Kylotonn Games, il team autore degli ultimi videogiochi su licenza WRC, a dare vita a un videogioco? Il suo circuito situato sull’Isola di Man, un tracciato cittadino lungo 61 km diventato famoso per il suo essere così estremo e pericoloso da contare 250 morti dal 1907 ad oggi. Insomma stiamo parlando di un qualcosa di completamente differente rispetto a quanto visto finora sulle nostre console.

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Nürburgring chi?

L’obiettivo di Kylotonn Games è chiaro ed evidente sin da subito: TT Isle of Man vuole essere una simulazione pensata proprio per i puristi delle due ruote nonostante i vari aiuti messi a disposizione per rendere il gameplay più abbordabile sulle prime. Se da una parte quindi bisogna gestire con grande attenzione l’acceleratore, la frenata e il peso del proprio pilota per tenere sempre il controllo del proprio bolide, dall’altra si evidenziano una serie di problemi per quanto riguarda la gestione della fisica che causa cadute improvvise nei momenti più impensabili o collisioni che sembrano non avere nessuna logica. Tante buone intenzioni insomma ma a tratti il gioco finisce per diventare frustrante dopo essere finiti a terra per l’ennesima volta, ed è un gran peccato perché il gioco sa regalare qualche momento molto gratificante quando si arriva alla fine del circuito dell’Isola di Man, o si guida a tutta velocità con la visuale in prima persona.

Anche tecnicamente TT Isle of Man alterna alti e bassi: da una parte infatti abbiamo il circuito dell’Isola di Man che, grazie alla tecnologia laser scan, è stato ricreato con una grandissima cura sin nei dettagli più piccoli; gli altri nove circuiti inventati di sana pianta invece non vantano la stessa cura realizzativa e non brillano neanche per varietà. Buoni anche i modelli poligonali delle moto, mentre le animazioni dei piloti risultano legnose e poco naturali. Infine nota negativa sia per il frame rate, che in un paio di momenti cala in modo drastico, e per il comparto sonoro con il rombo dei motori che lascia molto a desiderare.

61 km non bastano

Dedicare un videogioco a una sola gara porta con sé ovviamente delle limitazioni dal punto di vista dei contenuti. L’offerta ludica di TT Isle of Man infatti non è sufficiente per tenere impegnati sul lungo periodo nonostante il già annunciato DLC gratuito dedicato alle sidecar. Nel racing di Kylotonn Games abbiamo quindi un totale di 10 circuiti, di cui uno davvero esistente (l’Isola di Man) e altri di fantasia che però presentano alcuni tratti realmente esistenti delle location britanniche. Poche anche le moto: appena 35 suddivise in superbike e supersport.

Le modalità di gioco sono invece quelle più tradizionali con un multiplayer molto semplice con la possibilità di creare una partita o unirsi a una già esistente, e un singleplayer che permette di accedere a gare a tempo, gare rapide e così via. Troviamo poi la modalità Carriera, il cuore pulsante del gioco dove passerete la maggior parte del tempo, o almeno quello dovrebbe essere l’obiettivo.

Quest’ultima permette di creare il proprio pilota tramite uno scarnissimo editor in cui scegliere il nome e il colore del proprio outfit. Successivamente si passa all’acquisto di una moto con una manciata di crediti. Da questo momento in avanti parteciperete a un evento dopo l’altro con tanto di possibilità di gestire il proprio calendario accettando un invito piuttosto che un altro. L’obiettivo è quello di racimolare crediti per acquistare ulteriori moto e arrivare a competere per il Tourist Trophy. La scalata per arrivare a questa gara però è un continuo susseguirsi di eventi nei restanti nove circuiti finendo ben presto per venire a noia a causa della scarsa varietà e di un’intelligenza artificiale incapace di spronarvi come si deve.

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Commento finale

Kylotonn Games ci ha provato ma le buone intenzioni non bastano per fare di TT Isle of Man un titolo imprescindibile per i fan delle due ruote. Il gameplay simulativo viene rovinato da una gestione della fisica frustrante; le moto e l’Isola di Man sono ricreati con cura, ma lo stesso non possiamo dirlo degli altri nove circuiti; i contenuti infine si esauriscono dopo poche ore a causa di una carriera noiosa e ripetitiva. Davvero un peccato perché il fascino del Tourist Trophy resta indiscutibile e meriterebbe un videogioco di ben altra caratura.