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Recensione This is the Police

di: Luca Saati

Quante volte nei film o nelle serie TV abbiamo visto il poliziotto protagonista impegnato a ripulire tutto il marcio in città? Con meno frequenza capita nei videogiochi e quelle volte che è capitato lo abbiamo visto nel genere open world. This is the Police però non è un gioco tradizionale, è un titolo molto particolare che solo dalla mente di un team indipendente poteva venire fuori. Distribuito da THQ Nordic e sviluppato da Weappy Studio, This is the Police arriva domani, 22 Marzo, su PS4 e Xbox One a sei mesi di distanza dalla release della versione PC.

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Tra corruzione e legalità

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La storia viene raccontata con uno stile che riprende le classiche visual novel

Jack Boyd è un commissario della polizia a cui mancano sei mesi per arrivare alla pensione. Ultimi giorni di carriera però che gli vengono resi difficili un po’ da tutti, a partire dalla moglie infedele, un sindaco corrotto che gli sta col fiato sul collo e la criminalità organizzata che vuole sfruttare i suoi servizi per il proprio tornaconto personale. Il compito del giocatore è gestire tutti questi aspetti in un titolo a metà tra la visual novel e il gestionale. La narrativa è uno degli aspetti su cui punta maggiormente This is the Police grazie a una sceneggiatura ben scritta e dal retrogusto noir che ci chiede anche di fare scelte morali con importanti ripercussioni sulla vicenda. Da una parte c’è il sindaco corrotto che vuole sfruttare la polizia per i propri affari minacciandoci di tagliare il budget o di prendere provvedimenti disciplinari, dall’altra la mafia ci offre protezione e guadagni facili ma pronta a colpire le nostre debolezze se non ci mettiamo al suo servizio. Al giocatore quindi spetta una scelta: che poliziotto essere? Incorruttibile o così stanchi di lottare contro la corruzione da sfruttarla per farsi il proprio salvadanaio in vista della pensione? Qualunque sia la vostra scelta, durante l’avventura vi troverete sempre sul labile confine tra legalità e corruzione.

Un po’ visual novel e un po’ gestionale

Come vi dicevamo qualche riga più in alto, This is the Police è un gioco dalla doppia faccia: da una parte abbiamo le sequenze narrative che ricordano in tutto e per tutto le classiche visual novel in cui ci possiamo mettere comodi sulla poltrona, goderci gli eventi e sporadicamente interagire scegliendo una linea di dialogo che può cambiare il proseguo degli eventi; dall’altra abbiamo la parte gestionale dove schierare le nostre forze di polizia per fermare i crimini.

La parte gestionale è gestita tramite questa schermata
La parte gestionale è gestita tramite questa schermata

La parte gestionale vede un plastico della città di Freeburg dove ogni tanto vengono segnalati dei crimini e a noi spetta il compito di mandare i poliziotti per arrestare i malviventi. Ogni crimine ha un livello di difficoltà che varia a seconda di quanti poliziotti posso essere schierati, la buona riuscita di un mandato dipende non solo dal numero di forze che decidiamo di inviare ma anche dalla loro abilità. Prendiamo ad esempio un crimine dove possiamo schierare un massimo di quattro poliziotti: possiamo decidere di inviarne solo due ma con un livello di abilità molto alto, oppure ne possiamo inviare quattro un po’ meno abili. In alcuni casi il crimine si risolve senza fare ulteriori cose con un rapporto che ci informa se il criminale è stato catturato e se ci sono feriti o vittime tra i civili o tra i nostri poliziotti, in altri casi ci viene data la possibilità di inviare ulteriori rinforzi o di dare degli ordini diretti ai nostri sottoposti. Ci viene anche data la possibilità di inviare SWAT per sventrare ad esempio rapine e crimini un po’ più gravi. Ci sono poi dei casi più stratificati dove inviare i propri detective che apriranno un fascicolo in cui dobbiamo ricostruire la scena del crimine utilizzando i frame (anche in questo la velocità di scoperta dei frame varia in base al numero e all’abilità dei propri uomini) che vengono scoperti dagli investigatori. Oltre ai crimini tradizionali ci sono poi i favori che dobbiamo al sindaco o quelli per la criminalità organizzata con quest’ultimi che ci chiederanno addirittura di non inviare poliziotti in un luogo o di aiutarli nella guerra tra famiglie mafiose. Essendo le forze di polizia limitate, in alcuni momenti bisogna fare una scelta: accontentare il politico o il mafioso di turno, oppure risolvere i crimini e salvaguardare i cittadini?

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I casi dei detective assumono invece le sembianze di un puzzle game in cui ricostruire la scena del crimine

Finita la giornata possiamo ordinare ai nostri uomini di tornare anche il giorno dopo o concedergli il giorno di riposo che gli spetta. Bisogna tenere sempre in considerazione la barra di fatica di ciascun poliziotto, uno troppo affaticato ad esempio può non rendere al meglio sul posto di lavoro e può addirittura morire in missione, in quest’ultimo caso possiamo anche decidere se dichiarare subito la morte dell’agente o aspettare e intascare il suo stipendio. All’inizio della giornata invece può capitare che qualcuno non si presenti a lavoro o che chieda un giorno di permesso per svolgere una commissione personale o perché ubriaco. Come potete intuire, in This is the Police è presente anche una completa gestione del dipartimento che ci consente di fare licenziamenti o assunzioni tenendo sempre conto dei limiti imposti dal sindaco. Quest’ultimo infatti oltre a chiederci i favori citati poco sopra, ci affiderà delle missioni che possiamo decidere di soddisfare o meno: ad esempio a un certo punto ci veniva chiesto di licenziare gli agenti di colore a causa dei recenti eventi a sfondo razzista, oppure di assumere agenti di etnia orientale in occasione della visita di un ambasciatore giapponese, o di assumere il nipote inetto, o ancora di distruggere una gang entro un tempo limite e così via. Svolgere queste missioni ci permette di avere il favore dei politici e chiedere così un aumento del proprio stipendio, di assumere più poliziotti e detective e potenziare l’unità SWAT, o in caso contrario ci verrà tagliato il budget costringendoci a effettuare dei licenziamenti, oppure verremo infastiditi con indagini a sorpresa degli affari interni e così via. Discorso simile vale anche per la mafia che possiamo sfruttare ad esempio per rivendere la refurtiva raccolta durante un crimine, o per utilizzare dei servizi che ci consentono ad esempio di eliminare un poliziotto scomodo.

Dal punto di vista tecnico non c’è molto da dire, This is the Police presenta infatti uno stile minimalista che si adatta alla perfezione al contesto creato dai ragazzi di Weappy Studio. Probabilmente si poteva fare qualcosina in più nella schermata della parte gestionale a tratti troppo statica. Il sistema di controllo è stato ben adattato al pad della console risultando semplice e intuitivo, l’unica critica in tal senso la facciamo alla schermata dei casi dei detective non sempre chiarissima, ma ci si abitua dopo poco. Eccellente il comparto sonoro con musiche jazz e un doppiaggio in inglese di grandissima qualità che può vantare Jon St. John (la voce di Duke Nukem) per il protagonista Jack Boyd. Peccato solo per l’assenza di una localizzazione in italiano.

Commento finale

Solo il ritmo della narrazione non sempre costante e una certa ripetitività nella parte gestionale non consentono al gioco di Weappy Studio di raggiungere lo status di capolavoro. This is the Police è un titolo coraggioso che ci ha sorpreso grazie al suo impianto narrativo di grande valore, e alla sua perfetta commistione di due generi che offre una struttura ludica sfaccettata, profonda e coinvolgente. This is the Police è assolutamente consigliato a chi cerca una storia matura e ben raccontata.