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Recensione The Eternal Castle [Remastered]

di: Simone Cantini

È il 1987, quando un ragazzino trova in un cassetto un floppy disk, con sopra scarabocchiata una scritta che sembra rimandare ad un eterno castello, la promessa di quella che sembra una indimenticabile avventura. Giusto il tempo di caricare il tutto nel PC di casa, ed il giovane non può che rimanere rapito dal gioco che si ritrova improvvisamente davanti: giocabilità eccelsa, grafica al top ed una colonna sonora impeccabile accompagnano l’eroe nella sua ricerca. Momenti magici, quasi mistici, come quelli che caratterizzavano ogni scoperta videoludica dell’epoca, ma che si interrompono bruscamente quando il floppy finisce per danneggiarsi in maniera irreparabile. Passano gli anni, ma il ricordo di quanto giocato è troppo forte per assopirsi, pertanto il ragazzino (ora divenuto uomo), decide di mettersi al lavoro per riportare in vita quanto giocato in passato, dando vita a The Eternal Castle [Remastered].

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La principessa è in quel castello

Se avete qualche annetto come il sottoscritto, e nel 1987 aveva già abbastanza manualità per giocare con i videogames, sicuramente non potrete non ricordare il titolo originale. Come dite, non si accende alcuna lucina della memoria? Beh, in effetti non siete voi ad essere in difetto, quanto i 3 ragazzi di TFL Studios ad essere quanto mai subdoli. Già, perché quella di The Eternal Castle [Remastered] è una storia messa in piedi direttamente dai nostrani membri del team di sviluppo, che hanno imbastito questo finto racconto per costruire attorno alla loro produzione, sin dalla cartella stampa, una vera e propria mitologia. Oltre che a creare il giusto contesto a cui affiancare la natura della loro produzione. Il titolo, difatti, è un palese e riuscito omaggio ai giochi dell’epoca, alle avventure che hanno in Prince of Persia ed Another World i loro massimi esponenti, al punto che Jordan Mechner ed Eric Chahi (rispettivamente gli autori dei due capolavori) vengono espressamente citati nei crediti di The Eternal Castle [Remastered], assieme ad altri guru del genere. Ed il gioco di TFL Studios ci racconta una storia che si dipana in modo analogo alle proprie fonti di ispirazione, dato che impersoneremo un misterioso individuo che, una volta raggiunto un pianeta Terra oramai preda di inquinamento e rivolte, si lancerà nella ricerca di una non specificata persona. Il gioco si sviluppa lungo 5 livelli a scorrimento orizzontale, con i 3 centrali che potranno essere affrontati nell’ordine che preferiremo. Il tutto è costruito attorno a meccaniche platform, in cui la precisione dei salti si rivelerà fondamentale, a cui si accompagnano elementari momenti shooter e brawler, in quello che può essere davvero considerato come un mix delle citate opere di Mechner e Chahi. Pur non essendo estremamente longeva (si parla di circa 3 ore per una run), l’avventura presenta comunque una buona dose di rigiocabilità, dato che sarà necessario affrontarla più volte per recuperare tutti i vari potenziamenti che i ragazzi del team hanno nascosto nel gioco. Presenti, inoltre, anche delle modalità extra, che ci permetteranno di dare vita a scontri 1VS1 all’interno di due distinte arene.

Espressione del passato

A colpire maggiormente il giocatore, una volta avviato The Eternal Castle [Remastered], è sicuramente il comparto grafico, che riproduce in maniera estremamente fedele la grafica CGA del periodo, un’epoca in cui le schede grafiche per PC erano quanto mai lontane dal proporre performance strepitose. Con soli quattro colori a schermo, però, era possibile creare ugualmente scenari affascinanti, come dimostra il lavoro svolto da TFL Studios, sebbene proprio per questa sua estrema fedeltà stilistica, presenti in alcuni frangenti delle porzioni non troppo chiare visivamente. Questo tuffo nel passato ha finito per impattare, volutamente, anche sul sistema di controllo, capace di riprodurre in maniera fedele quella sorta di input lag che affliggeva i comandi del periodo, e che ai più giovani richiederà qualche tentativo in più per essere addomesticato. Ovviamente, però, pur trattandosi di un omaggio ad un defunto modo di intendere il gaming, The Eternal Castle [Remastered] è un gioco attuale, come denota l’estrema cura con cui sono state realizzate le animazioni del nostro personaggio, a cui si accompagnano alcune chicche visive degne di nota. Peccato che su Switch, al netto di una pesantezza non certo elevata, la fluidità non sia sempre ottimale, con alcuni brevissimi blocchi che stonano decisamente con quanto si muove sullo schermo. A chiudere il cerchio delle magagne, inoltre, ci pensano un paio di momenti sin troppo caotici, in cui i limiti del combat system e della modalità di fuoco mostrano un po’ troppo apertamente il fianco. Fortunatamente si tratta davvero di due episodi isolati. Peccato, inoltre, constatare come pur trattandosi di una produzione italiana, la nostra lingua non sia presente nel gioco: vero che i testi in game non sono tantissimi, ma è comunque un’assenza che lascia un po’ di amaro in bocca.

Avvicinarsi a The Eternal Castle [Remastered] se si hanno meno di 40 anni è davvero tosto, visto che ci troviamo al cospetto di un titolo che risulta essere molto radicato all’interno di una concezione di gaming oramai defunta. Fedele, tanto nelle meccaniche quanto nello stile, alle storiche produzioni a cui si ispira, il lavoro di TFL Studios rappresenta un vero tuffo nel passato, con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti del caso. Si tratta comunque di un viaggio davvero affascinante, sorretto da uno stile sicuramente particolare, ma davvero d’impatto, a cui si accompagna una lore intrigante anche se a tratti un po’ troppo fumosa. Non è sicuramente un gioco adatto a tutti, ma The Eternal Castle [Remastered] rappresenta ugualmente una produzione interessante ed originale, anche se non certo adatta a tutti i polpastrelli.