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Recensione Skylar & Plux: Adventure on Clover Island

di: Marco Licandro

Skylar & Plux: Adventure on Clover Island è un nuovo platform 3D nato dagli sviluppatori Right Nice Games e pubblicato da Grip Digital S.R.O.

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Chiaramente ispirato alle vincenti coppie del passato quali Jak & Dexter, o Ratchet & Clank, il titolo ci porta ad assumere i panni di una non eroina, un felino di nome Skylar, la quale verrà accusata di ladrocinio e catturata, nonché successivamente modificata da un individuo che si farà chiamare con il solo acronimo CRTLa modifica consiste in un braccio meccanico che le darà accesso ad una forza spropositata. Sfortunatamente per CRT, Skylar riuscirà a fuggire – con il nostro aiuto – e finirà su di un’Isola chiamata Clover, dove un simpatico pennuto di nome Plux non vedrà l’ora di auto aggiungersi alla squadra in cerca dell’avventura. Avendo CRT rimosso la memoria di Skylar, il compito del giocatore sarà quindi aiutarla a recuperare i ricordi perduti, oltre a girovagare liberamente per l’Isola di Clover e scoprire i problemi degli abitanti, che prontamente ci richiederanno di esplorare varie zone dell’isola così da liberarli dal dominio di CRT una volta e per sempre.

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Il gameplay è molto semplice e funzionale. Skylar potrà muoversi e saltare, nonché effettuare colpi normali e rotanti, ed effettuare una schiacciata sul terreno. In aggiunta a questi comandi di base, durante l’esplorazione troveremo nuovi gadget prodotti da CRT, pronti per essere rubati e sfruttati, come il jetpack. Grazie ad esso potremo sfruttare la pressione prolungata del tasto salto per effettuare planate, o ancora combinare il tasto dorsale atto a caricare il jetpack per effettuare salti in alto o in avanti. Saranno anche presenti alcuni globi volanti che ci permetteranno di utilizzare una sorta di frusta/rampino che, oscillando, ci farà raggiungere postazioni distanti. Il mondo di gioco è molto colorato, ma al contempo spoglio di elementi. Essendo un’Isola, vi saranno molte opportunità per il giocatore di cadere in acqua (che per un felino è un no-no). Se non è acqua, è un deserto elettrizzato, o qualsiasi altra cosa che permette agli sviluppatori di tenere il giocatore in riga sul percorso selezionato, nonché stratagemma per delineare i contorni, relativamente piccoli, delle mappe. Paesaggi naturali come il mare, il deserto, o il canyon, verranno affiancati a fredde piattaforme in acciaio da laboratorio, spesso cascanti o intermittenti, atte al rendere il percorso più astio. Poca cura nei particolari, e panorami dai poligoni semplici e smussati, che rendono l’esplorazione un obbligo più che un piacere. Nonostante la fluidità del gameplay e dei comandi, vi è una certa carenza di animazioni, in particolare nei combattimenti contro i nemici, cosa che renderà l’esperienza meccanica e poco maneggevole, risultando spesso nell’essere colpiti senza aver avuto il tempo di rendersene conto, e talvolta anche al game over, anche per via di un level design e di una gestione della telecamera che sembrano entrambi atti ad opporsi alla volontà del giocatore. Zero carisma per ogni personaggio, dal cattivo del gioco alla coppia di protagonisti, che sembrano seguire una trama conosciuta solo a loro, e buttando il giocatore nel mezzo di fatti ed eventi inconsistenti, giusto per il gusto di saltare e colpire a caso. I percorsi saranno disseminati generosamente da frammenti dorati, i quali serviranno sia per recuperare punti vita, rappresentati da cuori, sia per sbloccare alcune gabbie dove saranno rinchiusi alcuni strani abitanti dell’isola.

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Il gioco procede in questo modo, senza apparente sfida, tra un doppiaggio abbastanza amatoriale ed una colonna sonora che non riesce a fondersi con il titolo. Gli intermezzi illustrati in 2D rendono il tutto ancora più inconsistente, per via di una bassa tecnica di disegno, anch’essi a sottolineare appunto l’approccio amatoriale del titolo. Nonostante questo il gioco intrattiene, dimostrandosi un piacevole passatempo, che tuttavia non riesce ad esprimere il suo intero potenziale e rischia di finire abbastanza velocemente nel dimenticatoio.