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Recensione Rime

di: Luca Saati

Complicato lo sviluppo di Rime. Ce lo ricordiamo tutti quando il gioco di Tequila Works venne annunciato alla Gamescom 2014 con la sua chiara ispirazione alle opere di Team ICO. Da quel momento tutti hanno cominciato ad osservare il gioco, tuttavia dopo un po’ di tempo ha cominciato a tirare una brutta aria attorno a lui con Sony che ha abbandonato la produzione e Tequila Works costretta a ripensare la produzione passando da esclusiva PS4 a multipiattaforma. Inoltre le voci su uno sviluppo problematico non hanno fatto stare molto tranquilli quei fan rimasti deliziati quasi tre anni fa, eppure Rime ha visto la luce la scorsa settimana su PS4 e Xbox One (su Nintendo Switch uscirà in Estate) scacciando via tutti quei fantasmi.

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Viaggio nell’isola misteriosa

Parlarvi di Rime non è semplicissimo visto che dobbiamo ponderare attentamente quello che c’è da dire per non anticiparvi troppe cose. L’avventura inizia con un ragazzo che si risveglia su una bianca spiaggia di un’isola misteriosa. Non sappiamo nulla del protagonista, né del suo passato e né del motivo che lo ha visto risvegliarsi sulla spiaggia. Sin dai primi minuti si avverte quindi un’aura di mistero che coinvolge Rime per tutta l’avventura che porterete a termine in circa 4 ore.

Il mondo di Rime è pieno di vita con la sua fauna tra uccelli che popolano il cielo, lucertole sui muri e cinghiali sparsi qui e la a rovistare tra i cespugli, mantenendo inoltre tutto un suo fascino grazie alla presenza di templi, sotterranei e torri che vi troverete ad esplorare.

In Rime non affronterete mai un combattimento, ci troviamo infatti dinanzi a un’avventura molto tradizionale che mescola tanta esplorazione a sequenze platform e puzzle ambientali. Quest’ultimi giocano molto sulla prospettiva, sulle luci e sulle ombre appaiono ben congegnati risultando spesso intuitivi. La loro semplicità potrebbe infastidire coloro che sono alla ricerca di un’esperienza più complessa, eppure l’incedere lineare e scorrevole era quello che ci voleva per Rime. Il gioco di Tequila Works infatti punta tutto sul lato emozionale riuscendo a far centro.

Rime è un’esperienza poetica ed emozionante con un tono leggero e spensierato sulle prime che pian piano diventa sempre più dark e oscuro. L’avventura del ragazzino è un viaggio intimo che difficilmente dimenticherete. Indimenticabile e imprevedibile è anche il finale che ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta. Senza rivelarvi troppo, ci limitiamo a dirvi che i ragazzi di Tequila Works ci hanno fatto innamorare delle vicende raccontate per poi sul finale strappare il cuore dal nostro petto facendolo a pezzi.

Il tutto è accompagnato da una grafica deliziosa con un comparto artistico ispirato grazie alle sue tonalità pastello che danno al gioco un carattere tutto suo. Semplicemente straordinaria la musica, sempre adatta alla situazione e agli ambienti. L’unico difetto consiste in qualche problema di frame rate evidente che però non ha mai rovinato l’esperienza di gioco.

Commento finale

Rime non è uno di quei tipici giochi ricchi di azione, ma è un’esperienza fantastica, emozionante ed affascinante. Prendete un po’ di ICO, Journey e The Last Guardian ed otterrete un titolo dal carattere tutto suo che difficilmente dimenticherete. Peccato solo per un prezzo eccessivo (34,99 euro) che rapportato alla breve longevità potrebbe far storcere il naso a più di un giocatore. A quest’ultimi consigliamo magari di aspettare un’offerta, ma li preghiamo comunque di non lasciarsi scappare questa nuova perla.