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Recensione Recensione di UFC 2009: Undisputed

Recensione di UFC 2009: Undisputed di Console Tribe

di: Redazione
Sono pronto!? Non lo so. Mi sono allenato? Certo che mi sono allenato!
Allora… allora perché sono così nervoso? Penso di
conoscere il motivo… il problema è che non voglio ammetterlo a
me stesso… Ho paura! Ho sempre paura quando sto per entrare nella
gabbia, un terrore primordiale, primitivo. Mi guardo fisso allo
specchio e cerco di concentrarmi, di ritrovare me stesso e smettere di
tremare. Sapete qual è la differenza tra chi resta in piedi e
chi finisce giù? Sta nel mantenere il proprio equilibrio mentale
e farlo perdere al proprio avversario, non farsi prendere dal panico o,
come diceva il mio primo coach: “prima di combattere la paura va
bene, dopo va bene, ma durante è fatale”.

Sento annunciare il mio nome, guardo l’octagon che passo dopo passo si
avvicina tra le urla impazzite del pubblico. L’arbitro ci ricorda le
regole di routine ma la sua voce è lontana, l’unica cosa
che sento ed un vulcano dentro il mio corpo che sta per esplodere.

Davanti al mio sguardo c’è un viso segnato dal dolore di questa
vita e dalle cicatrici di mille incontri: so che sarà dura, ma
questa è l’UFC.




Takedown


Forte quel karateka ma se incontrasse un pugile vero le prenderebbe; quel montante è stato devastante ma un maestro di aikidō l’avrebbe evitato con facilità; guarda quel wrestler, potente quanto vuoi ma lentissimo, con una tecnica di judo sarebbe a terra da un pezzo…

Tutte chiacchiere da bar o, meglio, da “palestra”, vecchie
tanto quanto gli sport da combattimento e sempre senza risposta certa,
sempre nel campo del “se” e del “ma”. Nel tentativo di trovare delle
risposte a tali interrogativi, esistono da diversi anni delle occasioni
speciali che mettono a confronto maestri di arti marziali diverse: le
più popolari sono gli incontri organizzati dalla Ultimate Fighting Championship,
federazione di arti marziali che accoglie lottatori esperti in
qualsiasi tipo di tecnica da combattimento. Nasce nel 1993 da
un’idea di Art Davie, Rorion Gracie, Robert Meyrowitz, quella di
stabilire, una volta per tutte chi fosse, il combattente più
forte della terra. I primi tornei vengono pubblicizzati con lo slogan
“no holds barred”, qui non ci sono regole; la
brutalità senza precedenti per incontri organizzati finisce per
attirare l’attenzione dei piani alti della politica, che ben
presto riescono a vietarne la programmazione televisiva pay per view.
La federazione attraversa un grave momento di crisi ma
l’intervento di Dana White, attuale presidente e proprietario,
riesce a portarla ad una popolarità prima sconosciuta: vengono
adottate regole di combattimento più severe, si ottiene la
collaborazione di commissioni atletiche di livello nazionale, si
ottiene la qualifica di “evento sportivo” e, di conseguenza, l’UFC
diventa protagonista delle trasmissioni TV. Oggi è un punto di
riferimento assoluto per tutti gli sport da combattimento.

Un fenomeno che non poteva non attirare l’interesse del mondo dei videogames. In passato UFC: Tampout, UFC: Throwdown, UFC: Sudden Impac non
sono riusciti a sfruttare la licenza della federazione e a conquistarsi
un posto nel cuore dei players a causa di un gameplay approssimativo ed
a una realizzazione tecnica mediocre.

L’accoppiata vincente THQ e Yuke’s, celeberrima per l’ottima serie WWE SmackDown vs Raw, tenta oggi di far dimenticare i titoli del passato con UFC 2009: Undisputed. Quasi a voler chiarire subito le cose, al primissimo caricamento del gioco, un ottimo tutorial ci porta nell’octagon in modo da familiarizzare con le tecniche delle arti marziali tipiche dei lottatori UFC.

Il sistema di controllo studiato da Yuke’s
appare subito intuivo, la risposta agli impulsi del pad veloce ed
immediata. Con lo stick destro ci si muove sul ring, con il sinistro si
effettuano le prese (clinch) e controprese (takedown),
ognuno dei quattro pulsanti colorati corrisponde ad un arto, i tasti
dorsali per la guardia, altezza dei colpi e mosse speciali. Il tipo di
colpo portato varia a seconda della distanza che si ha
dall’avversario, nonostante il pulsante premuto sia sempre lo
stesso: diretto, jab, gomitata. Tutte le tecniche di kickboxing, muay thai, boxe si eseguono con combo
dalla complessità crescente, direttamente proporzionata
all’efficacia devastante sul corpo del combattente avversario. L’UFC
è però diventato celebre per le battaglie che i lottatori
fanno al tappeto; spesso l’esito di un match dipende
dall’abilità nel gestire le tecniche di sottomissione, sia
difensive che offensive, tipiche del wrestling, judo e brazilian ju jitsu.

I movimenti circolari della levetta destra riproducono alla perfezione
i movimenti del lottatore impegnato nel combattimento a terra e questo
permette di ottenere velocemente una discreta padronanza di tutte le
tecniche, come la “montada”, “cruzada”, gogoplata,
“headlock”, “hammerlock”, “sharpshooter”. Come accade nei veri
combattimenti UFC, le tecniche di combattimento a terra si rivelano presto le più importanti e letali del gioco.

UFC 2009 Undisputed non è alla resa dei conti un semplice beat ‘em up,
ma si rivela una vera e propria simulazione di arti marziali miste:
complessa, tecnica, appagante e molto fedele alla realtà degli
incontri UFC. Ognuno dei lottatori è esperto sia in una tecnica
di “percussioni” sia in una tecnica di lotta a terra: è proprio
questo “intreccio” di stili che obbliga il giocatore a impostare una
strategia sempre diversa a seconda dell’avversario che si ha davanti in
quel momento.

Per enfatizzare la ricerca assoluta del realismo dobbiamo sottolineare come il gioco, in default,
non metta su schermo nessun indicatore relativo all’energia del
combattente, attivabile comunque nel menù delle opzioni. Questo
tipo di soluzione fu sperimentata con successo da Fight Night
di EA e dobbiamo ammettere che UFC riesce ad ottenere gli stessi,
ottimi, risultati: la fatica, il dolore si evincono facilmente dalla
lentezza crescente, dagli affanni, dallo sguardo e dalle ferite dei
lottatori. Mai come in questo caso l’head-up display si è rivelato superfluo.




The Legends


La licenza nelle mani fameliche di THQ
è in questo caso una delle più importanti
nell’ambiente degli sport da combattimento e questo permette di
sfruttare la fama e le gesta degli oltre ottanta lottatori che
attualmente fanno parte del roster della UFC. Divisi in sole cinque
categorie di peso, ci sono tutte le leggende di questo sport: Crocop,
Frank Mir, Nogueira , Forrest Griffin, Wanderlei Silva, Chuk liddel, il
nuovo campione dei massimi Brock Lesnar, Mauricio Rua, davvero troppi
per citarli tutti. Sei arti marziali principali, boxing, Brazilian jiu-jitsu, judo, kickboxing, muay thai e wrestling per ottanta lottatori: una varietà senza precedenti nella storia delle simulazioni di arti marziali.




Octagon is my life



Yuke’s ha pensato bene di riproporre in UFC le stesse modalità di gioco che da diversi anni caratterizzano i titoli WWE, cambiando molto poco nella struttura di ognuno di essi.

Immancabile, ovviamente, la possibilità intraprendere una
carriera professionistica con un lottatore creato da zero; un editor
piuttosto completo consente di impostare il nome, nick, categoria di
peso, struttura fisica, tecniche, abbigliamento. L’obiettivo di
sette lunghi anni di combattimenti è quello di diventare
campioni del mondo ed entrare nella hall of fame
della federazione. Ogni settimana dovremo programmare che tipo di
attività intraprendere: allenamento fisico per aumentare i
valori di forza, velocità e resistenza, allenamento tecnico con
gli sparring partner per acquisire nuove mosse da combattimento,
incontri con la stampa e fans. Le vittorie porteranno ai contatti con
gli sponsor, pronti a pagarci per aggiudicarsi uno spazio visibile nei
nostri pantaloncini.

Peccato che non si possa fare una programmazione a lunga scadenza in
modo da preimpostare tutte le attività nell’arco di un
mese o più. La programmazione settimanale impedisce di
controllare l’intero calendario e, di conseguenza, impostare con
maggior strategia gli allenamenti e gli incontri organizzati con le
scuole di arti marziali: ogni tipo di attività incide con una
percentuale variabile sul nostro stato di salute, pertanto è
essenziale arrivare agli appuntamenti “clou” al 100%. Mentre il numero
delle settimane che mancano all’incontro sono sempre indicate, la
stessa cosa non si può dire per gli altri tipi di appuntamento.
Il rischio è di arrivare stanchi al match o, per evitare questo,
saltare allenamenti importanti che, però, ci stancherebbero. Con
una programmazione “totale”, questo si sarebbe potuto
evitare e dare al titolo un’impronta strategica e manageriale
più marcata.

Nonostante qualche intoppo, scalare le classifiche dell’UFC
è divertente ed appagante; non ci sono le fasi inutili viste in
altri titoli di questo tipo a spezzare il ritmo di gioco (qualcuno ha
nominato le scenette di WWE?) e ad annoiare, di conseguenza, il
giocatore. La possibilità di utilizzare il combattente creato
per tale modalità negli incontri online, spinge senza dubbio ad
affrontarla più di una volta, in modo da correggere gli errori
fatti in precedenza nella gestione delle attività o per avere
una scelta di stili di lotta diversa.

In sostanza la “carriera” è il fulcro di tutte le attività offline
di UFC, ma questo non sminuisce l’interesse per
l’intrigante modalità “Match Classici”. La
bellissima Rachelle Leach presenta dodici grandi incontri che hanno
fatto la storia della federazione: il nostro compito è quello di
rivivere le gesta dei protagonisti cercando di riproporre sulla nostra
console lo stesso esito che contraddistinse il match reale. Il premio
per il raggiungimento dell’obiettivo farà la gioia di
tutti gli appassionati di questo sport: gli adrenalinici hightlihts del match reale da noi appena simulato.




Face to Face


Nel corso degli ultimi dodici mesi abbiamo potuto apprezzare come le software house
più importanti impegnate nelle simulazioni sportive abbiano
cercato di curare in modo più completo le modalità
online, andando ben oltre il semplice incontro singolo e proponendo
veri e propri tornei e campionati. Purtroppo UFC rimane
ancorato a degli schemi che possono essere considerati datati: non
esiste alcun tipo di torneo, campionato o stagione, possibilità
di creare lobby per diversi giocatori, tutto quello che si può
fare è un singolo incontro, classificato o no. Sicuramente
un’occasione sprecata dal momento che la varietà e
versatilità del titolo avrebbe offerto molti spunti
interessanti. Simpatica l’idea di assegnare medaglie, premi e numero di
fan in relazione alle nostre esperienze nel gioco online. La gestione
del match è comunque molto buona, quasi mai si avvertono
rallentamenti e lag, inoltre è facile trovare avversari grazie
alla popolarità del titolo e della licenza di cui si può
fregiare.

Face to face, che sia un amico nella stessa stanza o un avversario a 2000 km, è un’esperienza ludica irrinunciabile.





The Show



Pochi team sono riusciti a migliorarsi, dal punto di vista tecnico, in cosi poco tempo come ha fatto Yuke’s: evoluzione che ha avuto la serie WWE: Raw vs Smackdown è stata davvero sensazionale. Normale che alla notizia che di UFC 2009: Undisputed se ne sarebbe occupato il team di Osaka, i sospiri di sollievo furono molti.

Il lavoro “pigmalionico” eseguito sui lottatori è su standard
qualitativi molto alti, ai livelli delle simulazioni sportive
più blasonate. Il punto di riferimento in questo caso diventa
l’eccellente Fight Night Round di Electronic Arts
e il titolo THQ raggiunge gli stessi ottimi livelli di forealismo,
grazie ad uso degli effetti particellari convincente: sudore, saliva e
sangue in UFC ricreano alla perfezione quanto succede durante un duro
combattimento. L’effetto del sudore è quello sicuramente
più realistico, in quanto aumenta in relazione alla fatica
dell’atleta e segue ottimamente la conformità della muscolatura.
Da rimarcare come i volti mostrino in modo perfetto gli effetti dei
colpi ricevuti, lacerandosi e gonfiandosi.

Per i più esperti riconoscere i protagonisti dell’UFC
è molto semplice grazie ad una somiglianza notevole, raggiunta
grazie ad una cura maniacale dei tratti somatici, della muscolatura e
delle movenze nell’octagon. L’ottima realizzazione dei
personaggi è impreziosita da un’assenza totale di aliasing,
le animazioni sono sempre fluide e realistiche e mai si registrano
fastidiosi problemi di compenetrazione poligonale, atavici in questo
genere di giochi. Fenomenali le animazioni delle tecniche con cui i
lottatori portano il match dalla posizione in piedi a quelle a terra.

La realizzazione esemplare delle animazioni permette ad UFC di
raggiungere l’obiettivo sempre sfuggito ai suoi predecessori e
alla stragrande maggioranza delle simulazioni di arti marziali:
trasmettere a chi impugna il pad quelle sensazioni di brutalità,
fatica, dolore che solo uno scontro fisico di questo tipo può
provocare.

Se tutto quanto avviene all’interno della “gabbia” è realizzato
magistralmente, a partire dai lottatori per finire ai cameraman, stessa
cosa non si può dire purtroppo per gli elementi di contorno. Le
arene e il pubblico presente sono state realizzate con una certa
superficialità, sia dal punto di vista grafico che sonoro: sia
che si tratti di un match di secondario sia che si tratti
dell’incontro per il titolo, mai si ha la sensazione di essere
trasportati all’interno di uno scontro all’ultimo sangue,
ma si sente la partecipazione del pubblico, ma si sente
l’elettricità nell’aria che invece dovrebbe
caratterizzare questo tipo di eventi. Fortunatamente la buona
realizzazione degli effetti sonori dei colpi, la telecronaca incalzante
(solo in lingua inglese) dei commentatori TV ci fa dimenticare quello
che accade (o meglio, non accade) intorno a noi. La colonna sonora non
è varia come altre produzioni THQ, ma la qualità, la
carica e l’atmosfera che riescono a trasmettere sono al top della
categoria.

Chi conosce le precedenti produzioni di si sarà certamente
chiesto come siano gestiti i caricamenti del gioco: meno lunghi e
frequenti rispetto a WWE
ma comunque piuttosto fastidiosi, in particolare nella modalità
carriera quando, dopo ogni settimana, viene aggiornato lo stato fisico
dell’atleta. Per i possessori di Xbox360 è assolutamente consigliata l’installazione su disco rigido per ridurre in modo sensibile questi tempi morti.





Hall of Fame


Con un rapido e deciso colpo di spugna Yuke’s riesce con UFC 2009: Undisputed
a cancellare tutti coloro che negli ultimi anni si sono avventurati nel
difficile tentativo di condensare, in un videogame, uno sport da
combattimento particolare come la Vale Tudo. UFC
è una simulazione complessa e profonda capace, fin dai primi
momenti di gioco, di catturare a lungo il giocatore davanti allo
schermo: molto difficile sarà abbandonare l’octagon prima
di aver avuto la soddisfazione di provare tutte le tecniche da
combattimento a disposizione. L’eccellente gameplay, accompagnato
da una realizzazione tecnica ai vertici della categoria, fanno di UFC
un titolo imperdibile per tutti gli appassionati di sport da
combattimento e assolutamente consigliabile a tutti coloro che si sono
stancati dei soliti picchiaduro e sono alla ricerca di qualcosa di
più realistico e tecnico. La pletora infinita di mosse
può sicuramente spaventare chi è alle prime esperienze
nel genere ma l’intuitività del sistema di controllo aiuta
a superare tali difficoltà senza problemi. Complimenti Yuke’s!