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Recensione Recensione di TNA Impact

Recensione di TNA Impact di Console Tribe

di: Redazione
Quel grande spettacolo che prende il nome di pro wrestling ha da sempre avuto un’immensa popolarità soprattutto grazie alla WWE,
la quale ha monopolizzato quasi interamente questo business
sbaragliando sistematicamente la concorrenza, dalla WCW di Ted Turner
alla rivoluzionaria ECW di Paul Heyman. Sono anni che la WWE non ha una
federazione degna di essere definita una “rivale”, un qualcosa che
possa minacciare l’egemonia di John Cena e soci. Da qualche anno questa
tendenza sta però lentamente cambiando; ad Orlando, in Florida, ha sede
la TNA, ovvero Total No-Stop Action, promotion che già dal nome si
prefigge un distaccamento dai classici canoni imposti dalla ben più
conosciuta rivale. La TNA è azione, spettacolarità, wrestling puro,
estremo. Queste sue particolari caratteristiche la stanno portando ad
avere un sempre maggiore riscontro di pubblico che le ha permesso di
diventare famosa a livello nazionale. La TNA è una federazione giovane
che cerca di migliorarsi ma è ancora presto per parlare di rivalità
diretta col colosso di Stamford. La sfida quindi si sposta sul versante
videoludico, anch’esso dominato dalla WWE e dalla (ormai classica) saga
Smackdown prodotta da THQ. A tentare di porre fine a questo dominio
incontrastato su tutti i fronti ci pensa Midway che, dopo 3 anni di
lungo e travagliato sviluppo, ha finalmente lanciato sul mercato il suo
nuovo titolo per la gioia di tutti i fans della promotion di Orlando:
TNA Impact!

Riuscirà questo nuovo franchise a spodestare dal trono dei wrestling game il suo altisonante rivale? Scopriamolo insieme.



Appena inserito il Blu Ray di Impact partirà un suggestivo video di
presentazione che ripercorre la storia della federazione di Orlando,
illustrandoci i campioni che hanno contribuito alla crescita di questa
piccola promotion, portandola ad essere conosciuta a livello mondiale.
Finito il video ci attende una lunga installazione dopo la quale
potremo finalmente entrare in azione.




Wrestling is my life!



Il gioco ci mette a disposizione la classica partita veloce, un
tutorial e la modalità storia. Ci renderemo subito conto come le
tipologie di match a nostra disposizione siano veramente poche e che
comprendano quelle basilari come single, tag team, handicap o
submission e il match simbolo della TNA:
l’ultimate X match, un incontro in cui diversi atleti si affrontano
tutti contro tutti nel tentativo di staccare la X appesa a delle funi
poste a diversi metri di altezza dal ring. Ovviamente il primo a
staccare la X dalle funi sarà proclamato vincitore. Mancano invece
all’appello i match più importanti e caratteristici della TNA quali il
“King of the Mountain”, il “Monster Ball” e gli steel cage match nelle
loro varianti; un vero e proprio delitto vista la grande spettacolarità
degli incontri in questione. L’atmosfera che si respira negli Universal
Studios (sede principali delle registrazioni degli show TNA) è
riprodotta abbastanza fedelmente soprattutto durante le entrate dei
lottatori, veramente ben riprodotte. Il tutorial, che dovrebbe
illustrarci con precisione le meccaniche di gioco, è veramente scarno
in quanto a contenuti e si limita a spiegare le azioni basilari ed
alcune prese a terra. Completo è invece il roster che, seppur non
comprenda alcuni lottatori e non sia aggiornato sui cambiamenti che
alcuni di essi hanno apportato al loro personaggio (ad esempio
Cristpher Daniels ha ancora la sua vecchia gimmik e non quella
dell’attuale Curry Man), ci metterà a disposizione praticamente tutti i
principali atleti di Impact, da Kurt Angle ad AJ Style passando per
Samoa Joe, Christian Cage per arrivare ai low carder come il simpatico
Shark Boy.

Il cuore del titolo è ovviamente la modalità storia che ci metterà nei
panni di un lottatore messicano chiamato Suicide che, dopo una lunga
gavetta, si è giustamente meritato una shot per il titolo mondiale.
Poco prima del match però due wrestler lo minacciano intimandogli di
perdere l’incontro; lui dice che avrebbe finto un K.O. ma ovviamente
era l’ultima cosa che avrebbe fatto. Suicide infatti vince match e
titolo mondiale coronando il sogno di una vita, ma mentre sta tornando
nel backstage viene aggredito brutalmente dai suoi “colleghi” che lo
pestano a sangue e lo abbandonano nei sobborghi di Tijuana. Una volta
ripresi i sensi il poveretto si risveglia in un letto di ospedale dove
i medici gli comunicano che la sua faccia è ridotta talmente male che
dovranno ricorrere ad un intervento di ricostruzione che ne cambierà
totalmente i tratti somatici. Questo originale espediente ci permette
di accedere all’editor del personaggio. Una volta presone il controllo
ci accorgeremo però di quanto siano scarne e generiche le opzioni di
customizzazione del nostro character; queste si limiteranno a scegliere
capelli, naso, occhi, bocca e corpo da una lista limitatissima di
opzioni. Veramente una grossa pecca se si pensa allo sconfinato e
ricchissimo editing di cui è fornito Smackdown vs Raw.
Creato il nostro personaggio dovremo ricominciare la nostra carriera
dall’inizio, in un vecchio ring di una cittadina messicana che ci vedrà
impegnati in un gauntlet match. Questo incontro ci vedrà opposti ad un
altro avversario che, una volta sconfitto, verrà sostituito da un altro
ed un altro ancora fino all’ultimo. Se uscirete vincitori da questa
impegnativa contesa avrete la possibilità di andare a disputare un
match di prova negli Stati Uniti, nel tentativo di ricominciare la
scalata alla vetta mondiale.

Man mano che vinceremo i nostri incontri avremo la possibilità di
potenziare le abilità del nostro wrestler assegnandogli nuove e sempre
più spettacolari mosse. Purtroppo questa sarà l’unica feature
sbloccabile insieme a nuove arene e nuovi costumi; un parco extra un pò
povero per un gioco che potrebbe (e dovrebbe) offrire diversi special
sbloccabili per mantenere alto l’interesse del giocatore.

Purtroppo la modalità carriera avrà sempre il medesimo copione
sottraendoci la possibilità di intraprendere la storyline con un
lottatore già affermato come accadeva nel titolo THQ, un enorme limite che mina inevitabilmente la longevità del titolo.




Mi sembra di averlo già visto… qualche anno fa!



Preso il controllo del nostro alter ego noteremo l’estrema
semplificazione dei comandi; dopo pochi minuti sapremo già
padroneggiare discretamente il nostro personaggio. Impact quindi si
distacca dal gameplay sempre più complesso della serie SD vs Raw e
riduce al minimo indispensabile la curva di apprendimento del gioco.
Avremo quindi a nostra disposizione i classici calci e pugni (quadrato
ed X), le prese (triangolo), le mosse aeree e le immancabili finishers,
le mosse finali caratteristiche di ogni wrestler. Infine avremo le
schivate, assegnate tutte al tasto R1; il sistema di evasione dalle
prese di sottomissione si basa invece sulla veloce pressione
sequenziale di 3 tasti , se la sequenza avrà buon esito riusciremo a
liberarci altrimenti dovremo affrontare una nuova sequenza. Se questa
totale semplificazione potrebbe sembrare un punto a favore del titolo,
essa si trasforma inevitabilmente in una lama a doppio taglio. Le mosse
che avremo a disposizioni, infatti, tenderanno in breve tempo a
ripetersi all’infinito rendendo il gameplay veloce ed intuitivo ma allo
stesso tempo totalmente privo di spessore e profondità. Inoltre la
caratterizzazione dello stile di lotta di ogni personaggio è
praticamente inesistente, costringendoci a dover effettuare le stesse
mosse riciclate all’infinito con ciascun lottare. Altro difetto
risiedente nel gameplay è la gestione delle collisioni: queste a volte
appaiono casuali rispecchiando malamente la reale dinamica di un
incontro di wrestling e rendendo macchinosi i controlli che il più
delle volte risultano imprecisi, impedendoci di effettuare le azioni
che avremmo voluto e finendo purtroppo per frustrare il giocatore
soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati. Altro difetto del
titolo sta nel fatto di non poter interagire con niente al di fuori del
ring; ci è vietata la possibilità di camminare fino allo stage così
come è impossibile arrampicarsi sulle transenne che separano il
pubblico dalla zona ring e di distruggere ad esempio il tavolo dei
commentatori (uno degli spot più famosi nel wrestling odierno), tutte
feature che la concorrenza ha perfezionato ed affinato già da tempo
facendo apparire ancor di più Impact come un titolo dal concept
obsoleto. Da questi punti di vista si potrebbe dire che Impact è molto
simile ai primi capitoli della saga di Smackdown quando il
gameplay era ancora molto superficiale. La differenza sta però nel
fatto che la saga di Smackdown ha saputo evolvere anno dopo anno il suo
stile di gioco, TNA Impact fa invece diversi passi indietro
proponendoci delle meccaniche datate, riciclate e totalmente inadatte
se comparate agli standard fissati dalla concorrenza. Uniche note
positive di un gameplay altrimenti fallimentare sono la capacità di
eseguire una “reversal” su praticamente qualsiasi mossa del nostro
avversario e la possibilità, nei match con più wrestler coinvolti, di
interrompere qualsiasi tipo di manovra senza aspettare che questa venga
completata come di solito succedeva negli altri titoli del genere.




Realizzazione tecnica



Il primo impatto con TNA Impact è visivamente gradevole:
le movenze dei wrestler durante le entrate sono praticamente perfette
come è buona anche la realizzazione dei personaggi che godono di
texture molto dettagliate. Una volta nel ring però tutti i limiti
tecnici del titolo Midway vengono inesorabilmente a galla. Se
la giocabilità aveva quel sapore fastidiosamente retrò si può dire che
il trend continui anche sul lato grafico. Le animazioni dei personaggi
sono veramente pessime tanto che invece di camminare sembrano
letteralmente pattinare sul ring attraverso inguardabili slittamenti
delle texture. Anche i modelli poligonali dei lottatori non sono un
granché e la fisica è praticamente assente: ci capiterà infatti di
veder eseguire a wrestler di media/piccola stazza delle mosse su altri
lottatori ben più pesanti con innaturale facilità. Come se non
bastasse, ad aggravare il tutto, abbiamo delle fastidiosissime
compenetrazioni poligonali nei match più “affollati”. La telecamera è
quella classica, con ripresa televisiva, che effettua i classici zoom
durante l’esecuzione delle special moves, sempre molto spettacolari e
coreografiche.

Sul fronte sonoro ci attestiamo su livelli ugualmente mediocri: gli
effetti sonori dei colpi appaiono poco ispirati ed a volte totalmente
inappropriati mentre la telecronaca in italiano curata dai simpatici
Paolo Lanati e Fabrizio Ponciroli (commentatori TNA su GXT)
è orrendamente recitata e ripetitiva fino all’esaurimento, portandoci
inevitabilmente a disattivarla dopo pochi incontri. Buone invece le
musiche ed il doppiaggio inglese nei segmenti extra-ring e negli
annunci dei wrestler durante le entrate, ma troppo poco per salvare un
reparto audio anch’esso irrimediabilmente insufficiente.




Match in rete



Se le modalità offline dovessero starvi strette, il titolo mette a
disposizione anche una buona modalità multiplayer online. Nelle sfide
in rete, classificate e non, potrete disputare tutti i match già
disponibili nel single player. Il ranking mondiale è basato sulla
classica formula di assegnazione dei punti in base alle vittorie
ottenute. L’organizzazione degli incontri non avviene attraverso server
dedicati ma attraverso la, ormai consueta, modalità di creazione di una
partita da parte dell’utente. Non ci sono particolari problemi di lag e
raramente assisteremo a dei vistosi rallentamenti che avverranno
prevalentemente nelle situazioni più caotiche. Questa discreta modalità
multiplayer sa essere divertente e va ad allungare discretamente la
scarsa longevità che si porta dietro il gioco se vissuto esclusivamente
offline.




Finally…



TNA Impact rappresenta una delle più grandi delusioni di quest’anno: le
altissime aspettative dei fan, i tre anni di sviluppo e l’esordio di
questo franchise avevano generato probabilmente un hype troppo alto. Il
titolo Midway presenta ben pochi aspetti positivi, proponendo un
concept datato ed un comparto tecnico totalmente inadatto all’attuale
generazione di console, dando l’idea di un gioco raffazzonato e
confezionato con pochissima cura dei particolari. Neanche la discreta
modalità online riesce a salvare questo titolo che, purtroppo, fa acqua
da tutte le parti. Acquisto consigliato solamente ai fan accaniti della
TNA che hanno sempre sognato di immedesimarsi nei loro beniamini, tutti
gli altri fan del wrestling virtuale troveranno sicuramente più stimoli
e maggiore qualità nella sempre verde serie Smackdown vs Raw che quindi mantiene saldamente la corona di miglior gioco di wrestling in circolazione.

PRO

  • Rapida curva di apprendimento;
  • i wrestler godono di buone texture;
  • buon doppiaggio in inglese.

CONTRO

  • Gameplay privo di profondità;
  • concept riciclato (male);
  • tecnicamente ingiustificabile;
  • modalità carriera limitata;
  • editor poverissimo.