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Recensione di Star Wars: Il Potere della Forza 2

Recensione di Star Wars: Il Potere della Forza 2 di Console Tribe

di: Mariano "TylerDurden" Adamo

25 Maggio 1977.
Per molti questa data non significherà nulla ma per molti altri, invece, è stata l’inizio di un’epoca, l’avvento di un messia. Stiamo parlando dell’uscita cinematografica di Star Wars, brand ormai divenuto famosissimo e che col tempo ha dato i natali a numerosi seguiti e una serie quasi infinita di operazioni commerciali: magliette, cappelli, spade giocattolo, costumi; ogni qualsivoglia prodotto ispirato alla serie è arrivato sugli scaffali di tutto il mondo. Tra queste operazioni non possiamo non citare i vari tie-in videoludici che, a dirla tutta, a differenza di altre produzioni simili, sono state ben accolte da fan e critica. La nuova generazione di console non poteva non avere il suo gioco dedicato alla saga e così ecco che nel 2008 viene rilasciato Star Wars: Il Potere della Forza. Oggi questo titolo tenta di bissare il successo con un seguito che riprende proprio da dove l’avventura si era conclusa.
Sfoderate la vostra spada laser e scoprite insieme a noi cosa ne è stato di Starkiller. SWOOSH!

Tanto temo fa, in una galassia lontana, lontana…

Come già accennato, la storia riprende dal finale del primo capitolo. Purtroppo è impossibile non spoilerare i fatti accaduti, quindi chi non volesse rovinarsi l’eventuale sorpresa può anche saltare questo paragrafo.
Prima che l’etica interrompesse il discorso, stavamo per descrivere la conclusione di Star Wars: Il Potere della Forza in cui, purtroppo, a fine gioco il nostro protagonista muore. Dart Vader, nel frattempo, di certo non è stato con le mani in mano ed ha messo a punto un sistema di clonazione per avere di nuovo sotto il suo controllo i poteri di Starkiller. Frutto di queste macchinose operazioni è un clone, per l’esattezza il centesimo, del tutto uguale all’originale. Questa versione riveduta e corretta non è esente da alcuni “problemi tecnici” come alcuni stralci di memoria dell’ormai defunto protagonista. Il nostro clone deciderà quindi di scappare dalle grinfie di Dart Vader per intraprendere un viaggio alla ricerca non solo di se stesso ma anche dall’amata Juno.
Nelle prime fasi di gioco la sceneggiatura è piuttosto interessante con passaggi introspettivi e profondi che ben si alternano alle sequenze di gioco dove, ovviamente, il ritmo è più serrato. Con il proseguire della storia il ritmo cala, non c’è più pathos e persino il canovaccio narrativo diventa banale e scontato. L’intera trama diventa una misera ricerca di Juno in cui l’amore, tiepidamente raccontato, è l’unico elemento che fa da collante alle varie vicende. Della drammaticità, della spettacolarità e dell’epicità – simboli di questa saga – non c’è nemmeno l’ombra.
Gli enormi meriti vanno invece mossi alla fedele ricostruzione di ambientazioni e personaggi che non hanno nulla da invidiare alle pellicole viste al cinema. Nonostante la trama non appassioni più di tanto, l’atmosfera, già da sola, fa in modo di regalare ai fan della saga un’esperienza degna del retaggio che porta.

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Star Wars: Il Potere della monotonia

Tralasciando ogni considerazione su trama, personaggi e ambientazioni, l’unica cosa che un perfetto tie-in di Star Wars dovrebbe offrire è la sensazione di essere un vero guerriero Jedi. La sensazione di far scorrere la “Forza” attraverso il pad è quanto ci aspettiamo da un titolo del genere. Sotto quest’aspetto Il Potere della Forza 2, così come il predecessore, è decisamente soddisfacente. Impersonare Starkiller è una vera iniezione di potenza, ogni attimo di gioco è pervaso da una sensazione quasi di onnipotenza, dalla paradossale, ma stupefacente, possibilità di piegare la realtà al nostro ludico volere.
La vera protagonista di questo tie-in è la Forza stessa: veloce, letale, adrenalinica. Il clone-apprendista è in un certo qual modo sottomesso al suo stesso potere, infatti non si apprezza poi tanto per quello che è quanto piuttosto per quello che è capace di fare. Come se ci ritrovassimo a utilizzare un corpo senz’anima che riesce dove nessun uomo può.
Descritto così, Il Potere della Forza 2, sembrerebbe la quintessenza del puro divertimento, ma è veramente così?
Il gameplay di questo nuovo capitolo attinge a piene mani dalla struttura del primo episodio e, volendo essere più precisi, ha da offrire ben poche novità a chi ha già impersonato i panni di Starkiller nel 2008.
Bastano pochi minuti di gioco per capire che, più che davanti ad un seguito, ci troviamo di fronte ad una versione aggiornata dello stesso episodio. Chi era in attesa di rivoluzioni, di novità, può anche smettere di leggere: Il Potere della Forza 2 non è nient’altro che un clone del primo episodio. Piuttosto ironico se consideriamo che anche il protagonista del gioco non sia altro che un clone di Starkiller.
Per chi non avesse avuto modo di testare il primo capitolo, sappiate che ci troviamo davanti ad un hack’n’slash in cui combo con spada laser e poteri mentali sono il pezzo forte dell’opera. La mappatura dei comandi è rimasta pressoché invariata: attacco, scansata, raggi elettrici, onda d’urto, salto e parata sono tutti demandati a un tasto prestabilito e l’intrecciarsi delle situazioni di gioco ci obbliga ad usare uno o più tasti in combinazione. Ma procediamo con ordine. Le nostre spade, simbolo dell’intero brand, ci offrono la possibilità di destreggiarci in combo spettacolari e, come già visto in passato, ai colpi inflitti con le lame si può aggiungere uno dei nostri poteri Jedi. Risultato di questa ludica addizione è la possibilità di terminare una combo con un fendente elettrico oppure scaraventare via l’avversario con una potente onda d’urto. Volendo, una volta acquisitene la facoltà, le spade si possono anche lanciare per colpire nemici o oggetti distanti e, qualora ne avessimo il tempo e la voglia, anche caricare quest’attacco per renderlo più potente. Il resto del gameplay è tutto affidato ai nostri poteri Jedi. Quello che regala più soddisfazione è sicuramente la levitazione di oggetti da scagliare contro gli avversari e, perché no, anche i nemici stessi si possono usare come proiettili umani o semplicemente potremo scaraventarli nel vuoto cosmico. Questa psicocinesi è anche funzionale al proseguimento stesso dell’avventura, infatti sovente ci capiterà di dover spostare leve, piattaforme e navi unicamente con la forza della nostra mente. Stesso discorso vale per l’onda d’urto che, oltre ad eliminare allegramente gli avversari, ci permette di aprire porte ed altri ostacoli.

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In termini pratici utilizzare questi poteri è sicuramente divertente ma, purtroppo per noi, anche estremamente monotono. Eliminare gli avversari diventa routinario, quasi come se i nemici presenti non fossero altro che un semplice impedimento al nostro cammino piuttosto che degli avversari da temere e combattere con tenacia. Non solo il livello di difficoltà ma anche l’estrema ripetitività degli sgherri imperiali fa sprofondare il divertimento che il gioco regala. Una volta imparato il colpo giusto per ogni avversario, il gameplay diventa schematico, ripetitivo e soprattutto monotono. Una sorta di “sasso, forbici, carta” riproposta in salsa Star Wars.
La stessa progressione del personaggio non ci regala particolari emozioni. I potenziamenti si sbloccano semplicemente ottenendo i punti necessari facendo fuori i nemici e, salvo qualche tecnica, avremo a disposizione già ad inizio avventura la maggior parte dei poteri. Per spezzare la monotonia ci sono delle ottime sequenze in caduta libera che offrono qualche stimolo in più al giocatore ma che di certo non cambiano l’andazzo generale. Stesso discorso vale per gli unici due boss presenti che, tra quick time event e scenette scriptate, non restituiscono quell’epicità caratteristica della serie cinematografica.
Se a questo aggiungiamo che il gioco dura solamente sei ore capirete da soli che l’offerta ludica de Il Potere della Forza 2 è piuttosto limitata.

Tecnica Jedi

L’aspetto grafico è sicuramente quello che ha subito migliorie pesanti rispetto il primo capitolo. Iniziamo subito col dire che i bug e glitch vari che minavamo l’intera esperienza giocata del predecessore sono completamente assenti, fornendoci un prodotto solido e ben strutturato. Sotto il profilo artistico appare ovvio che il lavoro svolto di certo non è originale ma, trattandosi di un tie-in, quello che conta è che le ambientazioni e personaggi godano dello stesso carisma dell’opera cinematografica. Sotto quest’aspetto Il Potere della Forza 2 è sicuramente riuscito. Per quanto riguarda gli elementi più tecnici ci troviamo di fronte ad un prodotto che ha tante qualità ma anche parecchi difetti. Gli aspetti positivi sono tutti legati ai protagonisti e, soprattutto, al comparto animazioni. I modelli poligonali che compongono i personaggi sono ottimamente realizzati e la fluidità delle animazioni conferisce loro una credibilità, sia nelle fasi di gioco che in quelle recitate, di ottimo livello. I difetti sono tutti da imputare agli scenari di gioco che, a conti fatti, sono troppo scialbi e poveri di dettagli. Considerando anche che molti elementi sullo schermo vengono ripetuti in maniera spropositata durante l’avventura, lasciano al giocare lo stesso senso di monotonia che accompagna le fasi di gioco.
Come al solito nulla da ridire sul comparto audio, figlio di campionamenti storici e un doppiaggio in lingua nostrana davvero notevole.

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Star Wars: Il Potere della Forza 1.5

Il primo capitolo ci aveva soddisfatto grazie ad un gameplay corposo e ricco di poteri da utilizzare. Il titolo targato LucasArts ci aveva fatto sentire un vero guerriero Jedi e questo secondo capitolo non è da meno ma, a dir nostro, è proprio questo il problema. Ogni aspetto del gioco, esclusa qualche piccola variante, è stata riproposta a piè pari, regalandoci un’esperienza, già in passato non perfetta, che ci appare come una timida riproposizione scialba e noiosa. Le poche ore di gioco sono segnate dalla monotonia e da un incidere troppo schematizzato e ripetitivo. Sotto il profilo tecnico questo nuovo capitolo ha subito delle migliorie ma anche qui nulla che faccia gridare al miracolo.
Come al solito i fan della serie, unicamente per rivivere le atmosfere del film, potrebbero trovare questo prodotto piuttosto appetibile. Tutti gli altri, soprattutto chi ha provato il primo capitolo, possono tranquillamente evitarlo in modo da non rovinare il bel ricordo che si ha della saga LucasArts.