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Recensione di Serious Sam HD: The Second Encounter

Recensione di Serious Sam HD: The Second Encounter di Console Tribe

di: B1GASS

Arriviamo dritti al punto: in Serious Sam non vige la legge del più forte, ma del moooooolto forte. E anche stupido, aggiungiamo.
Se non vi sentite appartenere a nessuna delle due categorie possiamo consigliarvi di stare molto attenti a cosa andate incontro perché in Serious Sam nulla è logico.
Ed è con questo The Second Encounter che si chiude la bizzarra “bilogia” targata Croteam, una perla regalataci agli albori di questo decennio su PC e ora riproposta per le nostre Xbox 360 con una veste grafica ripulita e rinvigorita dall’alta definizione.
Buttiamoci insieme nella bolgia per scoprirne di più.

Amore al primo incontro

Se vi foste persi il succo del primo Encounter, siamo qui pronti a stilarvi un breve riassunto: un omaccione (Sam) respinge improbabili forze extraterrestri con l’ausilio di tonnellate di armi a dir poco eccentriche.
Tutto qui, del resto vi abbiamo anticipato che il riassunto sarebbe stato “breve”. Il vero motivo, in realtà, è che Serious Sam non deve il suo successo alla trama, piuttosto a un approccio ludico che prende abbondante spunto dalla genesi degli FPS (Duke Nukem, Doom, Quake e allegra compagnia) infarcendolo con una quantità spropositata di nemici e di armi.
Il risultato, come potete intuire, è un plot narrativo davvero irrisorio, soprattutto se paragonato al fulcro dell’intero progetto: l’azione pura. Una delle ragioni che vede quest’opera divisa in due appuntamenti (al di là di una spudorata strategia commerciale) è infatti proprio l’azione; immaginate quindi due incontri di boxe separati, con ring e pubblico diversi, ma che hanno come punto in comune la componente action.
Diiin! Secondo round!

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Maya, missili e mostri, solo non si vedono i due leocorni

Rispetto al primo episodio, quindi, ciò che cambia è ben poco. Dall’antico Egitto ci spostiamo stavolta nella coloratissima terra dei Maya, ricca di colline e montagne lussureggianti, di ziggurat imponenti… e non solo. Si ripresentano all’appello i “cari” nemici del primo capitolo: immancabili i kamikaze urlatori senza testa (!) e i robo-alieni giganti lanciamissili, ma anche gli scheletri lancia palle e gli scorpioni mitragliatori, e tanti altri ancora. Insomma, a giudicare da questa breve lista potete dedurre che l’allegra combriccola non è di quelle normali, e porta dietro di sé la scia di un character design strampalato, diremmo persino “random”, ma che di certo non passa inosservato.
In ogni caso, già dalle prime battute dovrete sfidarvi contro alcuni mostri nuovi, ciò significa che non vanno a sostituire quelli vecchi, ma ad aggiungersi al calderone action già sufficientemente bollente. Discorso analogo vale per le armi: da subito potrete toccare con mano una nuova e graditissima sega elettrica ottima per gli incontri ravvicinati, cioè la maggior parte.

Turisti per caso

In Serious Sam l’azione va affrontata per gradi, non solo in termini di difficoltà ma anche per approccio. Le armi vi verranno distribuite un po’ per volta, in modo che possiate farci l’abitudine e studiarne pregi e difetti: per esempio alcuni nemici cadono al tappeto molto più velocemente con una cocente folata del vostro fidato lanciafiamme, altri invece si sgretoleranno con soli due colpi di fucile a canna lunga. Ogni nemico è difficile e facile a modo suo, basta carpirne il modo migliore per mandarlo all’altro mondo. Purtroppo, a causa dell’ingente quantità di armi in vostro possesso, a un certo punto sarà complicato passare da un ferro all’altro in poco tempo: i tasti dorsali e direzionali del pad aiutano in questo intento, ma non quanto basterebbe per eliminare orde di nemici che si materializzano e si moltiplicano in una manciata di secondi.
In poche parole, a meno che non abbiate iniziato il gioco con la difficoltà Turista (energia vitale illimitata e danni più consistenti), per voi anche una modalità Facile potrebbe essere un problema non da poco in alcuni momenti. Momenti che, a dirla tutta, durano un’eternità: pensate per un attimo al fatto che nel gioco non esiste la “ricarica” delle armi… di primo acchito potrebbe non significare granché, ma se ci riflettete bene capirete che il vostro dito premuto sul grilletto destro non potrà (e non dovrà) staccarsi neanche per sbaglio.

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A spezzare la routine dei combattimenti millenari ci pensa una velata e riuscita struttura dei livelli, concepita a metà strada tra il platform e l’avventura. Nel primo caso vi capiterà di imbattervi in zone che richiedono salti astronomici o movimenti bizzarri del personaggio, in balia di distorsioni delle leggi fisiche e gravitazionali (sia chiaro, nulla a confronto con quanto proposto negli ultimi anni) e che spesso daranno vita a situazioni comiche sia per voi che per i nemici. Nel secondo caso potrete mettere a frutto la vostra smania di tesori alla Indiana Jones e tentare di svelare una delle miriadi di zone segrete sparse strategicamente qua e là nel gioco. Le ricompense alle volte si riveleranno molto utili, altre invece serviranno solo per dimostrarvi il livello di “stupidaggine gratuita” della software house croata. Non meravigliatevi, quindi, della presenza di una cabina telefonica in piena palude, o di un pupazzo di neve pronto a rimpicciolirsi tipo matrioska ad ogni vostro proiettile sparato.

Infine, per chi non si accontentasse dei livelli in singolo, Serious Sam HD: The Second Encounter propone una modalità multiplayer classicissima che farà la gioia del giocatore vecchio stampo e di quello più scanzonato (Cattura la Bandiera e Deathmatch), e una modalità Sopravvivenza che, come suggerisce il nome, vi mette nella condizione critica di dover resistere e respingere copiose orde di nemici in arene chiuse.

Domande esistenziali e molto serie (ovvero grafica e audio)

Accomunare tutto ciò che si osserva sullo schermo in un unico parametro denominato “Grafica” non è mai stata impresa così spiazzante. Il titolo di Croteam ha da un lato il pregio di essere unico e inimitabile, dall’altro il difetto di essere unico e inimitabile. Ebbene sì, questa contraddizione ci insegna che di Serious Sam ce n’è uno, ed è giusto che rimanga tale: per esempio il design dei personaggi è talmente strambo da poter risultare geniale e insulso allo stesso tempo. Insomma, al di là dei puri argomenti tecnici, che ci sentiamo di difendere perché a suo tempo il grande Sam fece parecchia scuola (basti pensare a titoli successivi che ne hanno tratto ispirazione, come il triste Will Rock e lo spassoso Painkiller, entrambi su PC), quello che si fa notare sul “serio” è l’impatto visivo in termini puramente stilistici.
Vi piacciono i veicoli in Halo Reach? Gli interni delle auto in Forza Motorsport 3? E i locali futuristici di Mass Effect 2? Ecco, quello a cui dovete essere pronti a rispondere riguardo Serious Sam è: “Cosa ne pensate di ometti muscolosi a petto nudo che corrono all’impazzata verso di voi gridando a squarciagola (nonostante la decapitazione) e pronti a farsi esplodere con due bombe giganti tra le mani?”.
Prendetevi tutto il tempo che vi serve, tranquilli.

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La componente sonora, invece, presenta meno problematiche in termini di giudizio: le musiche sono semplici e ben integrate al contesto, forse fin troppo “serie” rispetto alla comicità che permea l’intero titolo, ma comunque di buona fattura. A renderle speciali è il loro ingresso contestuale: se avrete nemici attorno a voi le tracce audio incalzeranno e prenderanno ritmo, viceversa nelle fasi di quiete; meccanismo utile per capire se c’è ancora qualche mostro da eliminare o se potete procedere tranquilli.
Riguardo gli effetti sonori, invece, non siamo pienamente soddisfatti: ogni nemico emette un suo verso (a volte simpatico, alle volte no) che spesso tenderà a ripetersi fino al suo decesso. Vuol dire che nelle zone con decine di mostri le vostre orecchie saranno costrette a subire le pene più angoscianti dell’inferno.

Capitolo chiuso

The Second Encounter chiude le porte di questo strano e abominevole teatrino dei fenomeni da baraccone chiamato Serious Sam.
Un po’ per nostalgia, un po’ per la tiratura a lucido in HD, la sua ricomparsa in versione Live Arcade è stata accolta a braccia aperte, malgrado la divisione dei due capitoli (quindi con due prezzi a sé stanti) che potrebbe essere un ostacolo più che giustificabile in termini di acquisto.

Se amate le profezie Maya e non ce la fate ad aspettare il 2012, in Serious Sam potreste trovare l’apocalisse che fa al caso vostro.
Parola di chi ci è sopravvissuto.