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Recensione Recensione di PopCap Hits!

Recensione di PopCap Hits! di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

Questa è la storia di due fratelli, Mario e Luigi (due nomi a caso, ndr).
Entrambi sono dei giocatori appassionati e dei felici possessori di una Xbox 360. Hanno tanto in comune, eccetto una cosa: uno di loro non dispone di una connessione ad internet. Mario infatti è nostalgicamente legato ai vecchi tempi (pensate che ancora porta i baffi!), ed è talmente tradizionalista che non ha mai sentito il bisogno di scoprire le meraviglie dell’accesso ad internet. Volete sapere che ne ha fatto del cavo ethernet incluso nella confezione della console? L’ha usato per stenderci i panni! Incredibile, no?
Luigi invece il cavo ethernet l’ha lasciato lì dov’era. Non perché non sapesse che farne, ma semplicemente perché ha preferito connettersi ad Xbox Live sfruttando la connessione Wi-Fi.
Così, mentre Luigi può giocare appassionatamente a qualsiasi XBLA che viene rilasciato sul Marketplace, Mario prova una profonda invidia, conscio di dover rinunciare poiché i panni stanno ancora ad asciugare.
Il destino di Mario sembra segnato, finché un giorno Luigi non bussa alla sua porta con in mano un gradito regalo: una copia di PopCap Hits!
E fu così che entrambi giocarono felici e contenti.

Questa storia, altro non è che una simpatica premessa per rispondere ad una delle domande che in questo momento staranno affollando la vostra mente: “Perché rilasciare su disco degli Xbox Live Arcade che possono essere scaricati dal Marketplace?”
Ciò che è certo è che i giochi PopCap, a prescindere dalla versione scelta, meritano comunque di essere analizzati, per cui abbiamo pensato bene di dedicare ad ognuno di questi (Bejeweled 2, Astropop, Feeding Frenzy e Peggle) lo spazio di una mini-recensione.
Curiosi di saperne di più? Continuate a leggere.

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Bejeweled 2 – Un diamante è per sempre

Bejeweled 2 è senza dubbio uno dei puzzle game più famosi, le cui origini risalgono al 2001, quando PopCap Games realizzò la primissima versione allora esclusivamente destinata ai web browser.
Il gameplay partorito dagli sviluppatori americani è semplicissimo, ma allo stesso tempo coinvolgente ed inossidabile. La schermata di gioco si compone di una griglia virtuale – che ricorda vagamente una scacchiera – all’interno della quale trovano posto tante gemme colorate di diverso “taglio”. Lo scopo del gioco è scambiare (o switchare, detto all’inglese) una gemma con un’altra adiacente fino ad ottenere una “catena” orizzontale o verticale di tre o più gemme dello stesso tipo. In questo modo le gemme allineate esplodono facendo scendere sulla griglia nuovi pezzi, che talvolta possono innescare le cosiddette “reazioni a catena” o “combo”, ovvero allineamenti istantanei e sequenziali di tre o più gemme. Più combo metterete in fila, maggiore sarà il vostro punteggio. Inoltre allineando quattro o cinque gemme dello stesso colore otterrete sulla griglia delle gemme speciali, indispensabili per gonfiare a dismisura i vostri record e garantirvi così un posto in cima alle classifiche.
Le modalità di gioco di Bejeweled 2 sono quattro: Classica, Puzzle, Azione e Infinita. La prima prevede il completamento di una serie di livelli attraverso il raggiungimento di uno specifico punteggio; nella seconda dovrete invece allineare le gemme prestando attenzione alle vostre mosse: l’obiettivo di questa modalità è “ripulire” la griglia di gioco eseguendo i giusti allineamenti; nel caso in cui doveste sbagliare una mossa, potrete sempre tornare sui vostri passi e ritentare, oppure ancora potrete affidarvi all’immancabile “suggerimento”. La modalità Azione in realtà non è molto diversa da quella Classica, infatti sarete chiamati ad allineare quante più gemme possibili prima che un’apposita barra si svuoti del tutto. L’ultima modalità, infine, come suggerisce lo stesso nome, prevede sessioni di gioco illimitate, senza countdown o simili e senza la preoccupazione di aver “switchato” la gemma sbagliata.
In definitiva, Bejeweled 2 è un puzzle game che fa della semplicità ed immediatezza le sue carte vincenti, offrendo al tempo stesso al giocatore una longevità praticamente infinita ed un tasso di sfida legato ai propri punteggi record non indifferente.

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Astropop – Magazziniere spaziale

O lo si odia, o lo si ama. Astropop è così, non ci sono mezze misure. Se lo definissimo un “Arkanoid inverso” saremmo certi di non sbagliare. L’obiettivo del gioco, infatti, è quello di distruggere tutti i mattoni colorati dell’area di gioco fino a riempire una particolare barra battezzata per l’occasione “mattonometro”. Per riuscire nell’impresa, diversamente da quanto previsto dal più celebre Arkanoid, assumeremo sì il controllo di una navicella ma, anziché sparare, saremo chiamati ad “interagire” con i diversi mattoni colorati. In che modo? La singolare navicella può essere vista come un avveniristico montacarichi: potremo afferrare, impilare e scagliare uno o più mattoni, facendo in modo che almeno quattro di essi si tocchino – sia in senso verticale che orizzontale – fino ad esplodere. La partita finisce quando i mattoni, in costante avanzamento verso il basso, toccano il fondo dello schermo bloccando così il movimento della navicella. È quindi nostra premura far esplodere il maggior numero di mattoni nel minor tempo possibile, riempendo la barra poco sopra menzionata.
Tutto qui. Si tratta di un gameplay tanto semplice quanto vittima di una ripetitività di fondo a tratti compromettente per l’intera esperienza di gioco. Fortuna vuole che nei livelli di gioco più avanzati siano presenti alcuni bonus, come mattoni esplosivi o mattoni velenosi. Chiudono l’offerta le consuete classifiche online, utili qualora siate motivati a sfidare i giocatori più forti al mondo.
In definitiva Astropop è un discreto puzzle game, colorato quanto basta e accompagnato da effetti sonori tutto sommato orecchiabili. Ma, come detto in apertura, può divertire o annoiare, sta a voi. Provatelo, non si sa mai.

!==PB==!
Feeding Frenzy – Mangia che cresci!

Preferite il mare o la montagna? Il perché di questa domanda? Semplice, Feeding Frenzy vi permette di esplorare le profondità marine controllando uno dei tanti pesci che le popolano. Lo scopo del gioco è risalire la catena alimentare fino a dominarla. Praticamente, livello dopo livello, non dovrete fare altro che mangiare i pesci più piccoli evitando quelli più grossi. La vostra crescita è direttamente proporzionale alla quantità di pesce che ingerite: una barra colorata situata in alto a sinistra indica in tempo reale il vostro rango ed i pesci che potete ingurgitare senza la paura che questi riescano a fare lo stesso con voi. Per ottenere i punteggi più alti è necessario riempire l’indicatore di frenesia mangiando un pesce dopo l’altro rapidamente, tenendo alto il moltiplicatore.
Sicuramente Feeding Frenzy è il peggiore di tutto il lotto, palesandosi sin da subito come un gioco banale e tristemente ancorato a meccaniche di gioco già viste e riviste. Di buona fattura il comparto tecnico, ma non basta per non farvi mollare il pad anzitempo. A meno che non andiate matti per il pesce…

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Peggle – Hit me with your best shot

Peggle è un puzzle game atipico, che si pone a metà tra il flipper ed il pachinko, passatempo giapponese molto diffuso nei casinò.
Lo scopo del gioco è quello di colpire tutti i tondini e mattoncini di colore arancione sparsi casualmente in ogni livello di gioco. Per riuscirci saremo chiamati a controllare una singolare bocca da fuoco, ovvero un cannoncino lancia-sfere situato nella parte superiore dello schermo. Una volta colpiti, sia i mattoncini che i tondini si illuminano e spariscono dall’area di gioco non appena la sfera precipita sul fondo dello schermo; quando invece la sfera rimane bloccata, i mattoncini/tondini colpiti svaniscono entro pochi secondi, agevolando in tal senso il transito della stessa. Ogni livello prevede la distruzione di venticinque mattonicini/tondini di colore arancione, e per farlo abbiamo a disposizione solo dieci sfere. Ciascuna di esse, infatti, se indirizzata a dovere, può colpire più di un mattoncino, sfruttando i rimbalzi e le sponde. Inoltre ogni sfera lanciata può anche essere riutilizzata, rispettando però determinate condizioni: centrare il “canestro” mobile situato nella parte inferiore dello schermo oppure raggiungere determinate soglie di punteggio. A tal proposito si rivela di fondamentale importanza la scelta dei tempi ed il corretto indirizzamento del cannoncino, tracciando mentalmente la relativa traiettoria.
Sebbene il completamento di ciascun livello richieda la distruzione di tutti i mattoncini di colore arancione, va detto che nella stessa area di gioco trovano collocazione anche mattoncini di diverso colore: viola per moltiplicare i punteggi, verdi per ottenere colpi speciali di vario tipo (in base al “Peggle Master” scelto) e blu per incrementare il contatore. I colpi speciali rendono l’esperienza di gioco sicuramente più appagante e frenetica, difatti colpendo uno dei due mattoncini verdi presenti in ogni livello potremo beneficiare di sfere supplementari, una traiettoria di lancio più precisa (utile per calcolare i rimbalzi), canestri di dimensioni maggiorate, alette da flipper e così via.
Dopo aver portato a termine la modalità Avventura, in cui faremo la conoscenza degli strampalati Peggle Master (buffi animaletti dispensatori di consigli), potremo prendere parte ai singoli livelli, alle Sfide (livelli ad obiettivi) oppure ancora optare per i duelli online o in locale, sfidando così amici o altri giocatori. In particolare nei duelli online si gioca a turni (un lancio a testa), quindi risulta interessante studiare i colpi da maestro messi a segno dall’avversario, così da perfezionare il proprio stile e riuscire a distruggere tutti i mattoncini arancioni usando meno sfere possibili ed ottenendo di conseguenza i punteggi più alti. E per chi vuole davvero scatenarsi online, sfidando quanti più giocatori possibili, è presente la simpatica modalità Peggle Party, studiata per quattro giocatori dediti alla ricerca del punteggio più alto. In questa modalità tutti i partecipanti giocano visualizzando il proprio tabellone e al termine di ogni lancio è possibile dare un’occhiata alle mosse dell’avversario. Vince chi al termine della partita (composta da più round) ha totalizzato il miglior punteggio.
Ciò che ci ha lasciati perplessi è la stabilità del netcode, talvolta non all’altezza della situazione, tanto da causare sporadici rallentamenti o, nel peggiore dei casi (comunque assai rari), interruzioni improvvise della partita in corso. Ma in ogni caso vale davvero la pena chiudere un occhio, poiché il prodotto trasuda genialità e divertimento da tutti i pori digitali.
Graficamente parlando ogni cosa è al posto giusto ed i colori sono sgargianti e piacevoli alla vista proprio come la tradizione PopCap vuole. Lo stesso dicasi per il comparto audio, caratterizzato da simpatici motivetti ed effetti sonori aderenti al contesto.
Non abbiamo alcun dubbio, Peggle è assolutamente il titolo che più degli altri ci ha soddisfatto, facendoci ammalare della nota sindrome “ancora una e poi smetto”. Non dite che non vi avevamo avvisato.

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Mario o Luigi?

Era inevitabile che arrivassimo alla temuta resa dei conti: con chi vi schierate? Mario o Luigi?
A nostro avviso la “collection” di PopCap ha senso di esistere solo per chi, come Mario, non può o non vuole usufruire dei vantaggi del digital delivery. Detto questo, se il vostro cavo ethernet è in piena attività, vi consigliamo vivamente di preferire il download piuttosto che lo scontrino fiscale, soprattutto se tra i quattro giochi ce n’è uno che magari non vi interessa nemmeno minimamente. Tutti gli altri, invece, si sentano in diritto di acquistare una copia di PopCap Hits!, non ve ne pentirete, soprattutto se portate i baffi.