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Recensione di MX Vs ATV Alive

Recensione di MX Vs ATV Alive di Console Tribe

di: Giovanni "Abari" Pinizzotto

E con questo fanno quattro! Il team Rainbow Studios ci riprova, risoluto a portare avanti un progetto che nel corso degli anni non si è dimostrato molto convincente, salutato tiepidamente dal grande pubblico e destinato a presenziare solo nei salotti dei veri appassionati del genere.
MX Vs ATV Alive segue il prequel Reflex ma non porta quella ventata di novità che tanto ci si aspettava. Vediamo perché.

Nulla è cambiato, o quasi…

L’innovazione gioca un ruolo fondamentale nello stabilire il successo di un brand, ed è aspettativa legittima quella di vedersi concretizzare nel sequel di un titolo la speranza di ritrovarsi tra le mani migliorie, cambiamenti, implementazioni varie che accrescano giocabilità e divertimento, appagando il – più o meno marcato – senso di vuoto che era stato precedentemente lasciato, così da ripagare l’attesa che, lenta e inesorabile, scandisce il tempo tra l’aver ultimato il gioco precedente e il rilascio del capitolo successivo.
Questa piccola grande prospettiva sembra essere stata delusa dagli sviluppatori che ripropongono nel nuovo titolo della serie il pacchetto già visto nella precedente occasione, riducendo al minimo la componente innovativa che avrebbe potuto rilanciare questa tipologia di gioco, magari allargando il bacino di utenza con coloro che, per la prima volta, si avvicinano al genere.

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Nessuna novità consistente è stata profilata all’orizzonte, ma si assiste pure a dei ridimensionamenti su quanto di buono era stato fatto in passato. Via la possibilità di scorrazzare in lungo e in largo con dune buggy e truck; via la modalità carriera strutturata e definita, ridimensionata anche la modalità Free Ride, che rendeva particolarmente godibile il vagabondare per le immense ambientazioni dando un senso al nostro errare e che, adesso, si riduce ad una meccanica e ripetitiva accozzaglia di combinazioni freestyle per accumulare punti, demotivando il giocatore che sarà più invogliato a spegnere la console piuttosto che rivedere sempre le stesse evoluzioni.
Inspiegabilmente, venendo a mancare la modalità carriera nel suo canonico modo d’essere, Rainbow Studios ha deciso di puntare – e di azzardare – sull’esperienza, volendo far progredire il giocatore in base alle sue reali capacità, facendo in modo che sbloccare nuovi tracciati equivalga ad accumulare punti esperienza fino a raggiungere le soglie richieste. È molto frustante, complice anche l’offerta di un feeling di guida non immediato, dover ripetere più volte gli stessi percorsi e non poter andare oltre, in mancanza di alternative. Più che avvicinare il giocatore, tale impostazione lo allontana, adombrando il vero spirito da competizione di cui ogni pilota in erba è pregno e sostituendolo con il raggiungimento di obiettivi fini a se stessi.
Discutibilissima anche la scelta operata dal publisher per ciò che riguarda il rilascio di DLC futuri, annunciati sia nella formula gratuita che a pagamento, quanto mai necessari in questo titolo, pensato per evolversi strada facendo e dove inizialmente, a fronte di un prezzo di lancio ridimensionato rispetto alla concorrenza, ci si potrà portare a casa solo lo stretto necessario, giusto per imbastire le prime partite.

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Uno sport maschio

Tra fango, salti e calche durante i curvoni veloci e in prossimità dei dossi, le corse sullo sterrato non sono di certo uno sport adatto a tutti. È difficile riuscire a riprodurre in un gioco tutti gli aspetti rilevanti che influenzano una corsa, ma ancor di più lo è dare una giusta misura ad ogni singolo dettaglio, così da rendere l’esperienza di gioco divertente e appagante.
La giocabilità è un aspetto molto interessante, punto di forza anche nei capitoli precedenti, tanto da non risultare affatto semplicistica e scontata. Il sistema di controllo è molto particolareggiato e sfrutta entrambi gli analogici: il destro per gestire e regolare la postura del pilota in sella alla moto e il sinistro per impartire i cambi direzione. Controllabile anche lo “stacco della frizione”, indispensabile durante i salti e le fasi di contatto con il suolo, a maggior ragione se si prende in considerazione il fatto di doversi confrontare con il terreno che modifica la sua conformazione in tempo reale, mutando l’esperienza di guida a seconda dei casi. L’I.A. degli avversari è stata leggermente modificata rispetto al passato, ma siamo ancora lontani dal poterla definire di buon livello, specialmente in occasione di scontri ravvicinati e collisioni che hanno il sapore di baruffe da strada, per nulla convincenti sotto il profilo agonistico. Non è occasione rara, infatti, quella di venire impattati dagli antagonisti gestiti dalla CPU proprio nel bel mezzo di una manovra, come se non si tenesse conto dello spazio di ingombro. Totalmente assenti i danni alle moto e ai piloti che, dopo una caduta, tramite respawn, saranno nuovamente messi in condizione di ripartire. Semplici, ma efficaci, le poche animazioni visibili, sfumate con deliziosi rallenty in bianco e nero a testimoniare i fuori-pista e le più rovinose scivolate che caratterizzeranno il personale percorso di gara. Certe volte è anche fin troppo banale riuscire a rimanere illesi dopo uno scontro con un barile di metallo presente nel tracciato e fare, invece, un gran volo dopo aver urtato uno dei copertoni disseminati a bordo pista.
Sebbene, quindi, la giocabilità non risulti del tutto scadente, ci sono parecchi aspetti che spingono il gioco verso la dimensione arcade piuttosto che nella direzione di un realismo che tanto si sarebbe voluto ricercare e che rappresenta il vero asso nella manica da sfoggiare per portare avanti le simulazioni motoristiche.

!==PB==!
Tagliando annuale

Il motore grafico di MX Vs ATV Alive è sempre lo stesso, utilizzato anche nei capitoli precedenti e capace di rendere discreti risultati, sebbene inizi a sentire addosso il peso degli anni che avanzano. Come di consueto, qualche miglioria è stata sapientemente ponderata, insufficiente comunque a rendere bene l’idea che il titolo che si sta giocando appartiene alla gamma next gen, vista la poca cura del comparto visivo: sufficientemente curati gli sfondi e la profondità prospettica, appena buoni i dettagli delle moto, le cui personalizzazioni possono dar vita ad una miriade di customizzazioni diverse, grazie allo sfruttamento di una consistente mole di contenuti scaricabili che verranno costantemente aggiornati.
Le animazioni sono nel complesso godibili e gestire il comportamento del pilota durante le gare rende bene l’idea di fluidità del movimento del corpo, importante per migliorare le prestazioni in gara e per direzionare la moto lungo il tracciato. Un elogio va, invece, alla scelta della colonna sonora, votata al rock duro, con un’attenta scelta di tracce che sarà un piacere ascoltare mentre si è impegnati in evoluzioni con il proprio mezzo, con Alive, celebre successo dei P.O.D., che fa da “apri pista” in una tracklist perfettamente in linea con l’atmosfera tipica delle corse offroad.

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Chi gioca?

Il multiplayer prevede sia la possibilità di divertirsi con gli amici giocando in locale in split screen, sia di imbastire sfrenate competizioni online, riproponendo tutte le modalità giocabili in single player e offrendo la partecipazione di un massimo di dodici player per ogni sezione di gioco.
Come per altri titoli di corse motoristiche, a volte non sarà semplice trovare degli avversari pronti a misurarsi con il nostro talento, proprio a causa della poca affluenza di partecipanti, complice un non sempre altissimo flusso di vendite per giochi di questo genere. A rendere ancora più ardua la ricerca saranno i rilasci annunciati di DLC aggiuntivi, che potrebbero aprire nuovi scenari alle sfide online, portandoli, però, a non essere interamente accessibili all’intera community di giocatori, a seconda o meno della richiesta di download a pagamento che non tutti saranno disposti, eventualmente, a sostenere.

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Rimandato a Settembre

MX Vs ATV Alive è un gioco destinato a scrivere un capitolo a se stante nella categoria a cui appartiene e il motivo è facilmente rintracciabile proprio nelle scelte di mercato che sono state fatte. Il rilascio di contenuti corposi, ma successivi alla data di pubblicazione del prodotto, è oramai divenuta una consuetudine molto diffusa nell’ambiente videoludico, ma è opportuno notare che non tutti i generi si prestano bene a tale pratica. Spesse volte, poi, chi ha già comprato un prodotto non è ben disposto a sborsare altro denaro per portarsi a casa i vari DLC aggiuntivi ed è abbastanza fastidioso sapere, già prima di aver acquistato il titolo, che i download successivi saranno necessari per completare al meglio un’esperienza di gioco che, al momento del lancio, si presenta come “tristemente incompleta”.
Totalmente assenti nel disco di vendita le varie licenze, tanto che solo l’abbigliamento e l’eccezione di qualche pilota ci ricorderanno che non stiamo giocando ad un titolo monomarca. Presumibilmente saranno i vari DLC a sistemare le cose, rimane solo da scoprire a quale prezzo.
MX Vs ATV Alive è un titolo che andrà costruito piano piano, ampliato a poco a poco, euro dopo euro, fino a raggiungere la sua completa maturità, magari tra quattro-cinque mesi.
Correre sullo sterrato è divertente, impegnativo quando si vuole guidare bene, adrenalinico nel confronto in rete con avversari provenienti da tutte le parti del mondo, ma dopo qualche ora di gioco sopraggiunge la noia nel dover ripetere sempre le stesse cose, nell’attesa che la propria esperienza migliori per sbloccare nuovi tracciati, che nuovi avversari si aggiungano alla lista degli sfidanti e che i DLC spezzino le catene della monotonia per portare qualcosa di nuovo su schermo.
È sicuramente già da ora una scelta azzardata, un’operazione di marketing aggressiva che difficilmente, ancora una volta, incontrerà il favore indiscusso del grande pubblico.