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Recensione Recensione di Michael Jackson: The Experience

Recensione di Michael Jackson: The Experience di Console Tribe

di: Santi "Sp4Zio" Giuffrida

25 giugno 2009. Si spegne una stella. L’energia e la magia di Michael Jackson non sono più di questo mondo.
Da bambino prodigio a vecchio prematuro: la sua vita non è stata una via ricoperta di rose, tutt’altro. Eppure, nel bene e nel male, Jacko è uno di quei personaggi che non moriranno mai, uno di quegli idoli il cui nome appartiene già alla storia. La sua prematura scomparsa – per molti inaspettata – ha fatto sì che il mondo della musica quasi si fermasse, che i giornali si servissero di fiumi di inchiostro e che milioni di fan versassero litri di lacrime.
E in tutto questo trambusto l’industria videoludica certamente non poteva stare a guardare, proprio no. Così, se il 1989 era l’anno di Moon Walker, il 2011 è invece l’anno di Michael Jackson: The Experience.
Rilasciato già da qualche mese su Nintendo Wii, DS e PSP, il titolo Ubisoft approda finalmente anche su Xbox 360 e PS3, sfruttando rispettivamente il Kinect ed il Playstation Move.
Che aspettate, quindi? Alzatevi da quella poltrona e cominciate a scaldarvi, tra poco si va in scena!

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Don’t stop ‘til you get enough

Una volta avviato il gioco, e dopo aver eseguito i pochi step necessari per la corretta calibrazione della periferica di motion sensing, ci troviamo di fronte ad un menu di facile navigazione ed adornato di luccichii e dinamiche scie luminose. Le modalità di gioco disponibili sono soltanto due: Assolo e Party. A queste si aggiunge anche la cosiddetta Scuola di MJ, che altro non è che una raccolta di video-tutorial legati tanto agli esercizi preparatori – come ad esempio lo stretching – quanto ai vari passi di danza messi a punto da Michael Jackson. Ad insegnarci le varie movenze, più o meno complesse in base alla canzone selezionata, sono gli stessi coreografi della dance crew del Re del Pop, come ad esempio Travis Payne, divenuto celebre dopo This is it. Va comunque detto che all’inizio non potremo visionare tutti i video ma sarà necessario sbloccarli guadagnando un determinato numero di stelle assegnateci alla fine di ogni nostra performance di ballo.
Le meccaniche di gioco della modalità Assolo sono piuttosto semplici e, come già visto in altri simulatori danzerecci – come ad esempio Dance Central, saremo chiamati ad eseguire a tempo determinati passi di danza seguendo le relative icone di movimento che ci verranno mostrate in sequenza nell’angolo in basso a destra dello schermo: nell’icona in cima è raffigurato il movimento che deve essere eseguito sul momento, mentre in quella sottostante ci viene suggerito il passo successivo con tanto di countdown di attesa, utile per agganciare al meglio il corretto tempismo.
Ciascun passo eseguito più o meno correttamente viene valutato in tempo reale attraverso l’assegnazione di una delle seguenti voci: Mancato, Quasi, Ok, Bene e Perfetto. Più saremo precisi e sciolti nell’esecuzione, più alto sarà il punteggio ottenuto, decretando in tal senso il numero totale di stelle (da una a cinque) alla fine dell’esibizione.
Ma non si tratta solo di ballare, ma anche di cantare. Per ogni canzone, infatti, potremo decidere se esibirci in maniera completa, ballando e cantando, o se limitarci alla sola coreografia. Laddove i passi di danza vengono scanditi dalle icone di movimento, le parti cantate funzionano invece in pieno stile karaoke, con le consuete parole a schermo che vengono evidenziate man mano che devono essere cantate. Come si suol dire “la pratica rende perfetti”, quindi non poteva mancare nemmeno l’opzione Prove, attraverso cui potremo affinare le nostre capacità motorie provando e riprovando quante volte vorremo tutti i movimenti di ogni canzone.
La modalità Party, invece, non è altro che la proiezione multigiocatore della modalità Assolo, in cui è possibile esibirsi sotto lo stesso tetto in compagnia di tre amici, sia in cooperativa interpretando a turno le diverse parti di ogni brano, sia organizzando divertenti sfide a squadre per un massimo di due giocatori ciascuna.

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Balla e canta (se vuoi)

Ok, ma come funziona il tutto? Innanzitutto occorre precisare che Michael Jackson: The Experience si rivolge sì ad un pubblico eterogeneo ma è altresì vero che il target primario di riferimento è costituito dai cosiddetti giocatori casual, le cui preferenze vengono in questo caso lambite e solleticate a dovere. Ed è proprio per questa ragione che ai livelli più bassi di difficoltà si nota una certa “tolleranza” circa il rilevamento dei diversi movimenti, e questo a prescindere dal brano selezionato. Spesso e volentieri, infatti, anche un passo eseguito non in modo corretto o leggermente fuori tempo vi frutterà una valutazione positiva, come un “Ok” o, nei casi più fortunati, un “Perfetto”. Data l’estrema difficoltà di determinate mosse, più volte andrete avanti a tentoni dando spazio all’improvvisazione, imitando comunque a grandi linee i passi suggeriti dalle icone di movimento. Insomma, le parole magiche non potevano che essere “fruibilità” e “divertimento spensierato”.
I giocatori più rodati che sono alla ricerca di un tasso di sfida sensibilmente più alto, potranno invece interpretare un brano alla massima difficoltà disponibile, variabile in base alla canzone. In questo caso, infatti, si ha a che fare con una coreografia più articolata e complessa che richiederà di conseguenza una maggiore accuratezza tanto nei movimenti quanto nei tempi di esecuzione.
E il canto? Praticamente inutile. Che cantiate o meno non farà alcuna differenza. Vi sembrerà incredibile ma per ottenere il 100 % non dovrete fare altro che alzare il volume del televisore – o del vostro impianto home theatre, a seconda dei casi – ed il gioco scambierà la voce di Michael Jackson per la vostra! Nessun avanzatissimo sistema di riconoscimento vocale dunque, ma solo un banalissimo rilevamento suoni, suoni che potranno essere riprodotti da una qualsiasi sorgente audio, che sia la vostra bocca o meno non importa, basta che sia a tempo. E quanto appena detto vale sia per il microfono integrato nel sensore Microsoft sia per il microfono wireless.

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On the stage

Per quanto concerne l’aspetto visivo, nonostante il gioco sia approdato sulle console ad alta definizione, non ci troviamo di fronte ad un miracolo degno di questo nome. Ad ogni modo i palcoscenici virtuali che fanno da sfondo ad ogni esibizione risultano davvero ben realizzati e diversificati in base alla hit selezionata, inoltre non mancano riferimenti più o meno tangibili ai video originali, che i fan non potranno che gradire. I personaggi a schermo, invece, sono dei ballerini in carne ed ossa che per l’occasione sono stati “virtualizzati” attraverso l’applicazione di vari shader, mentre il nostro alter-ego altro non è che una silhouette dall’aspetto scintillante che replica in tempo reale tutti i nostri movimenti, con un ritardo pressoché impercettibile.
Rivolgendo la nostra attenzione al versante audio, peraltro di ottima fattura, risulta impossibile non menzionare alcuni pezzi della tracklist; in particolare, a differenza delle versioni Wii, DS e PSP, sono stati aggiunti i seguenti brani: Blood on the Dance Floor, Earth Song, Ghosts, The Girl is Mine, I Just Can’t Stop Loving You, In the Closet, Money, Remember the Time, Rock with You ed altri ancora che lasciamo siate voi a scoprire. A questi ovviamente si affiancano pezzi ancor più celebri come Bad, Beat it, Billie Jean, Black or White, Smooth Criminal, Thriller e Don’t Stop ‘til You Get Enough. Senza ombra di dubbio si tratta di una tracklist di altissima qualità, sebbene la sconfinata discografia di Michael Jackson avrebbe potuto permettere l’inserimento di ulteriori brani, anche se meno noti. Detto ciò, pensare che questi vengano rilasciati in futuro sotto forma di DLC è praticamente inevitabile, tanto più che tale trend non accenna minimamente a mostrare il fianco al disappunto dei giocatori di mezzo mondo.

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This is it

Tirando le somme, Michael Jackson: The Experience si rivela un titolo accattivante, ricreativo e destinato a rallegrare e movimentare le serate in compagnia di amici, nonostante i difetti che si porta dietro. Ciò che lascia perplessi, ad esempio, è l’ingiustificabile assenza di contenuti extra degni di nota – quali avrebbero potuto essere video ufficiali, behind the scenes, interviste e quant’altro – e di una qualsiasi modalità online.
Considerando la natura user-friendly del prodotto Ubisoft, ci troviamo di fronte ad una buona esperienza di ballo, innegabilmente superiore a quanto propostoci qualche mese fa dalla controparte Wii.
Acquisto dunque consigliato a quanti di voi hanno la passione per il ballo e non riescono a rimanere impassibili all’appeal di Michael Jackson e alle sue mirabolanti coreografie. Tutti gli altri rivolgano lo sguardo altrove.