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Recensione di Madden NFL Arcade

Recensione di Madden NFL Arcade di Console Tribe

di: Giovanni Manca

Stanchi della solita partita di calcio, che sia serie A, Champions o terza categoria regionale? Il basket vi annoia, la pallavolo non vi entusiasma e del rugby non capite nulla nonostante le sessioni davanti al 6 nazioni?
Bene, prendiamo un bel volo transoceanico e andiamo sulla costa ovest a stelle e strisce: spiagge, un bel sole, un bel posto in tribuna al Candlestick Park per vedere i San Francisco 49ers e cercare di innamorarci del football americano. Cento giocatori sul campo, cento membri dello staff sparpagliati in tutto lo stadio, fasi di gioco di 10 secondi al massimo, tempi morti infiniti, quasi due ore per la fine del primo tempo: non ci siamo proprio.

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Zero titoli

Carta e penna, ne capiamo poco di football, ma depenniamo tutto quello che a prima vista ci sembra davvero inutile e noioso: lasciamo solo cinque giocatori per team, leviamo tutte le regole oscure di questo sport, in particolare questo primo down di cui non capiamo l’utilità, bruciamo i miliardi di schemi offensivi e difensivi, mettiamo le lavagne in soffitta e vediamo che football ne esce fuori. Beh, non proprio football, questo no, ma Madden NFL Arcade sì.
Giocando al nuovo arcade targato EA, sembra proprio che lo sviluppo sia stato affidato ad un team con l’obiettivo di estremizzare al massimo quello che, unanimemente, è considerato lo sport più complesso del panorama internazionale. Tale processo è stato davvero esagerato e questo è ciò che alla fine è rimasto: davvero troppo poco. Innanzitutto è sostanzialmente assente qualsiasi modalità di gioco che ci consenta di affrontare un torneo o un campionato. Le opzioni, in questo senso, si limitano alla possibilità di disputare un singolo match, offline o online, e questo nonostante il titolo si possa fregiare, come da tradizione EA, della licenza della NFL e del faccione del più pagato giornalista sportivo del pianeta: 32 squadre ufficiali, centinaia di giocatori ma zero possibilità di farli competere in qualcosa di serio. Il trionfo dello spreco che taglia inesorabilmente le gambe ad un titolo che, già per il suo genere piuttosto di nicchia, nasce con il difficile compito di ritagliarsi il suo spazio.

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Raspo d’uva

A prescindere dalla complessità intrinseca di un videogioco che si prefigge l’obiettivo si simulare il football americano, chiunque abbia provato nel corso degli ultimi vent’anni un titolo dedicato a questo sport non può non essere rimasto affascinato dalla complessità dei suoi schemi (non delle regole, piuttosto elementari) e dal modo in cui la loro esecuzione si ripercuota a quanto accade sul campo. Come anticipato prima, EA ha deciso di eliminare tutto questo e non solo.
In Madden NFL Arcade si sfidano cinque giocatori contro altri cinque su un campo di 60 yards con 4 down a disposizione per fare una meta. Non esiste orologio, non esistono penalità, non esistono falli. Alla fine del quarto down la palla ovale passa nelle mani della squadra in difesa sempre che, nella fasi difensive, non sia riuscita a capovolgere la situazione grazie ad un intercetto: almeno questo è rimasto. Una volta ottenuta una meta, si può scegliere di ottenere il bonus di due punti palla alla mano, cercando di conquistare un’altra meta da distanza ravvicinata o, trasformazione da 1 punto. Nel football americano quest’ultima soluzione si ottiene con il classico calcio tra i pali ma, in Madden NFL Arcade, viene assegnato in automatico dopo la scelta. Questo perché sono stati completamente eliminati tutti gli schemi di calcio, a partire dai punt, classica soluzione da quarto down per tutte le squadre in difficoltà nella propria serie offensiva.

!==PB==!
Schemi di gioco

Il sistema di controllo è elementare. Nella fase di attacco il quarterback ha solo quattro scelte che corrispondono ai pulsanti colorati del pad: lancio lungo, medio, corto o schema di corsa per coinvolgere il runninback; in difesa cambia poco e le soluzioni sono speculari a quelle offensive: copertura per i lanci lunghi, medi e corti, blitz per stoppare una corsa o tentare un sack ai danni del quarterback. Durante le fasi d’azione, oltre al pulsante relativo allo scatto, è possibile forzare i movimenti per avere la meglio sul giocatore avversario, come ad esempio un power block. Arcade non vuol dire solamente semplificazione elevata al quadrato ma anche implementazioni di alcuni trick fuori dalla realtà. In alcune fasi di gioco potremo infatti giocarci dei jolly, delle mosse che alterano notevolmente l’equilibrio tra le due squadre: la pressione del pulsante laterale può aggiungere giocatori alla difesa, rallentare in stile “bullet time” l’azione, immobilizzare i difensori, rendere innaturalmente veloci i ricevitori.
Durante le partite viene da pensare a quale tipo di utenza sia rivolto Madden NFL Arcade. Sicuramente non l’appassionato dello sport a stelle e strisce, restio ad abbandonare la sua bella simulazione per un titolo che del football ha poco a cui spartire; difficilmente il neofita, dal momento che se fosse mosso da indomita curiosità dovrebbe essere attratto da sfide appassionanti e da una realizzazione tecnica discreta. In sostanza, per dirla un po’ alla Jeffrey Deaver, solo un accumulatore potrebbe volere Madden NFL Arcade, un giocatore che deve avere tutto a prescindere.

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Minimal

Madden NFL Arcade non è il primo e non sarà sicuramente l’ultimo titolo a tentare una strada alternativa a quello del football americano simulato. In mente ci viene la serie Blitz di Midway che, oltre alla semplificazione delle regole e alla conseguente eliminazione delle penalità, proponeva anche una caratterizzazione grafica in linea con la filosofia del titolo. Madden non fa neppure questo. I giocatori sul campo sembrano derivati dalla serie principale, per quanto riguarda lo stile, ma spogliati completamente delle straordinarie texture elaborate in questi anni dai grafici EA. Quasi come si fosse cercato un design cartoonesco affidandosi però ad un disegnatore ipperealista con poca voglia di sforzarsi: il risultato è una caratterizzazione grafica che ricorda i titoli più poveri della scorsa generazione. Sarebbe stato meglio intraprendere la strada del super-deformed: questo avrebbe permesso ai player più navigati di riconoscere immediatamente i giocatori in campo e, magari, avrebbe strappato qualche sorriso. Le animazioni risultano molto fluide e questo giova notevolmente all’azione sul campo, ma è da sottolineare però come questo sia consentito dalla pochissima varietà delle animazioni stesse. Sotto la media anche gli effetti sonori, a volte fuori sincro e quasi mai coinvolgenti.

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Fumble!

Alla resa dei conti è davvero difficile darsi una spiegazione sull’esistenza di un gioco come Madden NFL Arcade. Il franchise EA, nel corso degli ultimi 15 anni, ha sempre rasentato la perfezione: perché gettare fango sulla serie, seppure in occasione di un gioco dedicato esclusivamente agli store online?
Pessimo sotto tutti i punti di vista, fortunatamente è quasi impossibile regalarlo, considerato il supporto…