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Recensione Recensione di LEGO Disney Pirati dei Caraibi

Recensione di LEGO Disney Pirati dei Caraibi di Console Tribe

di: REdeiDESIDERI

Con il quarto capitolo già salpato per i cinema di tutto il mondo, la saga Disney di Pirati dei Caraibi è divenuta in pochi anni un nuovo avventuroso punto di riferimento per gli amanti del cinema. Connubio perfetto di personaggi carismatici e storie surreali ma avvincenti, le storie di Capitan Jack Sparrow e ciurmaglia annessa sono ormai prepotentemente entrate nell’immaginario collettivo, tant’è che, come c’è da aspettarsi in questi casi, abbiamo visto una vera e propria rinascita della passione per la pirateria. Sparrow e compagni hanno infatti trasceso i limiti della celluloide facendo approdare la Perla Nera anche in media quali fumetti, libri, action figure e, ovviamente, videogame. Se ad oggi una serie di improbabili spin off e tie in aveva assaltato il mercato all’uscita di ogni film, con Pirati dei Caraibi: Oltre i Confini del Mare Disney ha – fortunatamente – puntato su qualcosa di diverso. Un qualcosa che, visto il passato recente, non solo vanta produzioni di ottima qualità ma anche un fascino spensierato ed accattivante. Un qualcosa di magico, dalla forma di un mattoncino colorato e che noialtri uomini di mare conosciamo con il nome di LEGO, comprendi? Arruolata nella flotta l’esperienza “blocchettosa” di Traveller’s Tales (nome azzeccatissimo in questo contesto), ed a braccetto con la peggiore ciurmaglia che la storia del cinema ricordi, prepariamoci ad affrontare le avventure di uno Jack Sparrow mai così in forma in questo atteso e coloratissimo LEGO Disney Pirati dei Caraibi. Yo ho! Yo ho!

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“Figliolo, sono il capitano Jack Sparrow, comprendi?”

Tenendo fede alla sua tradizione (piratesca), Traveller’s Tales ha confezionato un mix di esplorazione, puzzle e platforming per nulla dissimile al passato della blocchettosa serie di videogame in salsa LEGO. Come per il recente LEGO Star Wars: La Guerra dei Cloni, questo nuovo, caraibico titolo focalizza il suo gameplay sulla trama dei quattro episodi cinematografici infarcendola di chicche, citazioni e tanto, tantissimo humour. Passano gli anni, ma per fortuna i videogiochi LEGO continuano a non prendersi sul serio, regalando quel cocktail ben shakerato di divertimento user friendly e colori che ha reso fan tanti dei giocatori anche meno stagionati del mercato odierno. Pad (e bussola) alla mano, rivivremo dunque le peripezie di Jack Sparrow (“avete omesso un Capitano, mi pare…”), qui riprodotte con la verve e lo stile tipica delle produzioni doppia T. Nel mentre, poi, ci godremo delle sezioni giocabili assolutamente deliziose, equamente divise tra scontri all’arma bianca, salti, esplorazione ed enigmi ambientali. Questi ultimi ancora una volta davvero alla portata di tutti, ma comunque interessanti quel tanto che basta affinché non si accusi la noia. In tal senso il gioco non solo ripercorre fedelmente gran parte della trama di ognuno dei quattro film (suddivisi, tra l’altro, in cinque livelli ognuno), ma si ritroverà ad affrontare le situazioni più disparate, il tutto in un contesto che incita apertamente a collaborare due giocatori. Molte delle situazioni e degli enigmi, infatti, troveranno le proprie soluzioni in un costante lavoro di squadra che, in virtù dell’assenza di un secondo giocatore, verrà svolto in maniera abbastanza intuitiva dalla I.A. del gioco. Unico appunto in un lavoro altrimenti lodevole è rappresentato dagli intermezzi animati che, salvo aver visto i quattro film, potrebbero risultare oscuri ai più, data la loro natura “muta”. Come da tradizione, infatti, seppur nelle vesti di abilissimi – qui come non mai! – attori digitali, gli amati omini LEGO sono completamente muti, tranne che per qualche verso o grugnito. Data la trama semplice, ma invero articolata, dei quattro film cui il gioco attinge, i numerosi filmati di intermezzo, che di fatto raccontano la trama di film e gioco, potrebbero apparire oscuri tanto quanto i vaticini della sacerdotessa vodoo Tia Dalma, finanche di più senza le adeguati basi di cultura di rum e pirati (e il Codice! Non dimenticate mai il Codice!).

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“Avrete anche sentito girare voce che Jack Sparrow sta reclutando una ciurma…”

Passando a quel che è il gioco in sé, dobbiamo ammettere sin da subito che, forse più che in passato, la caratterizzazione dei personaggi attuata da Traveller’s Tales è lodevole, e decisamente azzeccata se si pensa a quelle che sono le caratteristiche dei protagonisti dei vari film. Praticamente tutti i personaggi principali godono di abilità che, seppur riscontrabili anche in altri degli oltre 70 (!!!) personaggi sbloccabili, sono comunque sovrapponibili a quanto visto nel film. Il buon Jack Sparrow possiede, ad esempio, la bussola che lo caratterizza nel film, con il quale andare a caccia di una rosa di otto oggetti diversi per ogni livello. Barbanera ha invece la sua spada magica, Barbossa le sue rane velenose, Davy Jones la sua smisurata forza e così via. Se la cosa ha un riscontro delizioso se si pensa ai film, ed al feeling restituito dalle controparti LEGO dei vari pirati, è ovvio che tanta abbondanza di abilità trova una sua precisa utilità quando si va incontro alle più improbabili situazioni, nonché alla ricerca di diverse categorie di collezionabili. Le abilità dei personaggi, infatti, risultano a dir poco fondamentali nella ricerca delle centinaia di bonus sparsi per i livelli, dato che diverse sezioni di gioco nascondono zone segrete o bonus rintracciabili solo grazie all’uso di una data abilità. Non mancano poi quelle caratteristiche che hanno reso celebri i videogiochi in chiave LEGO quali, ovviamente, la possibilità di distruggere quasi tutti gli oggetti presenti sullo scenario e quella, altresì ovvia, di ricostruirne alcuni per ottenere oggetti utili alla risoluzione degli enigmi. Ruote, leve, pesi, trabocchi sono solo alcuni degli elementi che verranno fuori dopo una rapida ricostruzione dei mattoncini, cosicché seppur persi nei mari dei Caraibi, l’idea di trovarsi immersi tanto nell’acqua quanto nei celebri mattoncini danesi sarà più forte che mai. In tal senso, LEGO Disney Pirati dei Caraibi offre un campionario di oggetti collezionabili davvero ragguardevole, tanto che, con un solo giro di boa dell’intera esperienza di gioco, sarà praticamente impossibile ritrovarli tutti al primo colpo. In parte perché il ritrovamento di alcuni richiederà espressamente l’uso di abilità che potranno essere utilizzate solo nel corso della celebre “Modalità Libera”, in parte perché alcuni collezionabili sono decisamente ostici da ritrovare, e non proprio sotto gli occhi di tutti. Non bastasse questa mole di mattoncini “bonus”, tornano in pompa magna i celebri “Minikit”, qui nelle vesti di riproduzioni in bottiglia della varie navi presenti nel film, nonché i cosiddetti “Cappelli Rossi”, nulla più che degli utilissimi bonus acquistabili dall’HUB del gioco, anche qui in versione giocabile e dalle fattezze di un immenso scalo portuale, ricco di cose da fare, oggetti da trovare e personaggi da acquistare per rinfoltire la propria ciurma di brutti ceffi. AAARGH!

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“Perché dovrei imbarcarmi con voi, di cui quattro hanno tentato di uccidermi ed una c’è riuscita?”

Prima di chiudere con il tipico paragrafo tecnico, ci prendiamo qualche riga per segnalare che, come da tradizione, anche questo LEGO Dinesy Pirati dei Caraibi gode di un’ottima modalità cooperativa per due giocatori giocabile grazie ad un intelligente (ma a volte un po’ scomodo) sistema dinamico di split screen. Ma come funziona questo innovativo sistema? Molto semplicemente quando i due giocatori non sono abbastanza vicini da condividere la visuale di un’unica telecamera, lo schermo si divide a metà in tempo reale, in modo tale che ogni giocatore possa pirateggiare per conto proprio. In tal senso la gestione dinamica della telecamera cerca sempre di garantire l’angolo di visuale migliore sull’azione di gioco, spostando la linea dello split screen in orizzontale, diagonale o verticale a seconda delle necessità. Se sulla carta l’idea sembra vincente, nel pratico il senso di mal di mare che se ne ha è indescrivibile. Talvolta infatti la demarcazione dello schermo prende a muoversi su e giù come se al centro dello schermo ci fosse una centrifuga, altre volte invece la stessa telecamera (completamente automatica tanto in singolo quanto in multi) si piazza troppo vicino o troppo lontano dall’azione, con il risultato di una morte sin troppo prematura per il bucaniere di turno. Fortunatamente, come da tradizione, il titolo Traveller’s Tales si rivolge ad un pubblico giovane, tanto che la difficoltà, decisamente settata verso il basso, ed un respawn rapido e soprattutto infinito, rendono anche gli errori di visuale accettabili e comunque mai frustranti.

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“Complicazioni sono sopraggiunte! Ma superate!”

Sotto il profilo tecnico LEGO Disney Pirati dei Caraibi è una maestosa sinossi di quanto si è apprezzato sino ad oggi nei titoli della serie LEGO ad opera dei Traveller’s Tales. Anche stavolta, infatti, il profilo grafico gode dell’improbabile ma riuscitissimo connubio tra fondali realistici e personaggi ed oggetti LEGO. La marcata differenza tra quest’ultimi ed i fondali poligonali crea ancora una volta un mix inatteso ma gradevolissimo, complice la qualità ineccepibile che caratterizza texture e costruzione poligonale di ogni livello, capace di poter rivaleggiare con diverse produzioni di spessore. Grotte, piante e, soprattutto, la cristallina acqua caraibica sono riprodotte con una cura ai limiti del maniacale, a farla da padrone poi ci sono loro, gli intramontabili omini LEGO, qui alla loro prova attoriale più riuscita. I movimenti (spassosissimi quelli di Jack!), i combattimenti, così come le espressioni fanno il verso alle prove recitate di attori del calibro di Depp e compagni, con un risultato spassoso e accattivante. La summa è un colpo d’occhio generale tanto buono da accantonare quei difetti minori come una scarsa cura per l’aliasing ed una texturizzazione non all’altezza per tutti gli elementi di gioco (su tutte le monetine LEGO). Un lavoro egregio, che non mancherà di colpire al cuore tanto i fan più giovani che quelli più avanti con l’età.

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“È il caso di dire che è andato tutto a posto! spiritualmente… ecumenicamente… grammaticalmente.”

Traveller’s Tales fa di nuovo centro, confezionando un titolo decisamente riuscito e coinvolgente. La caratura dell’opera nel suo complesso è l’ennesima dimostrazione del talento di questo apprezzatissimo team di sviluppo. LEGO Disney Pirati dei Caraibi è un’opera divertente, semplice, eppure accattivante quel tanto che basta da appassionare utenti di tutte le età. Rivivere le avventure di Capitan Jack Sparrow con il blocchettoso stile danese è un qualcosa che i fan (tanto dei LEGO quanto dei Pirati Disney) non possono lasciarsi scappare. Un titolo divertente ed assolutamente consigliato, dall’ottima rigiocabilità e dallo stile decisamente riuscito. Peccato solo per dei difetti minori che, seppur singolarmente non hanno peso, lasciano nel complesso perplessi: una cesellatura del codice meno frettolosa avrebbe potuto restituire di più, soprattutto considerando le ottime qualità grafiche e l’impatto visivo generale. In ogni caso, dopo Indiana Jones, Harry Potter e Star Wars, i mattoncini LEGO approdano con furore anche nel carismatico mondo dei Pirati dei Caraibi. La curiosità su quale sarà il prossimo universo da esplorare a questo punto è alle stelle!

“È il viaggio che conta, non la destinazione.”