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Recensione Recensione di Frontlines: Fuel of War

Recensione di Frontlines: Fuel of War di Console Tribe

di: Redazione

Se voi signorine finirete questo videogame, e se sopravviverete
all’addestramento… sarete un’arma, sarete dispensatori di morte e
pregherete per combattere! Ma fino a quel giorno…sarete dei
semplicissimi nerd, la più bassa forma di vita che ci sia nel globo!
Non siete neanche miseri esseri umani.

Non c’è modo migliore di ricorrere ad una citazione di uno dei più
grandi e conosciuti film sul Vietnam per presentare un videogame di guerra: ovviamente sto parlando di Full
Metal Jacket.
Ma bando ai “convenevoli” e veniamo alla solita breve
introduzione del contensto in cui è posto questo nuovo sparatutto nord
americano. Sto parlando di Frontlines: Fuel of War (d’ora in poi FFoW),
realizzato dai ragazzi di Kaos Studios, game developers di New York,
conosciuti e ricordati principalmente per aver regalato al pubblico
Desert Combat, popolare mod per Battlefield 1942, e per aver
collaborato alla realizzazione del celebre e pluripremiato Battlefield
2
. Forse non vi ricorderete di loro perchè una volta erano soliti
identificarsi con il nome di Trauma Studios, ma nel 2006 cambiarono
nome ed ora sono pronti ad approdare anche su 360 con questo nuovo
titolo, nel quale ovviamente riecheggiano i vecchi videogames da loro
elaborati. Relativamente alla distribuzione, THQ o Toy HeadQuarters, è una
casa produttrice californiana di fama mondiale, che sicuramente
conoscerete per alcuni importanti giochi usciti sulla nostra amata
console, tra questi cito Saint Row, Juiced 2, Conan e la serie WWE
Smackdown! vs RAW
. Ora seguitemi a passo marziale sul campo di
battaglia e ascoltate attentamente ogni mia disposizione.


UNA SOCIETA’ SULL’ORLO DELLA TERZA GUERRA MONDIALE

Anno 2021. In un distopico mondo del futuro la cui società è incrinata
da una crisi energetica senza precedenti, due forze opposte si
scontrano in quella che è guerra senza via d’uscita: le scorte
di petrolio e di gas naturale sono completamente esaurite e
l’ingegneria umana ancora non è riuscita a trovare una risorsa
energetica alternativa realmente valida. Chi uscirà vittoriosa dal
conflitto, la forza occidentale della Coalizione, formata da Stati
Uniti e Unione Europea, o l’orientale Stella Rossa, costituita da
Russia e Cina? Forse nessuna delle due…

Diciamolo subito, FFoW è realizzato con il preciso scopo essere vissuto in
multiplayer. Se sperate di potervi cimentare in un gioco che possa
regalare intense e adrenaliniche emozioni anche in single player allora
siete grandemente fuori strada, dato che ci troviamo di fronte ad un
titolo che presenta una modalità giocatore singolo della durata di sole
5-6 ore e che risulta, in pratica, fungere da tutorial, peraltro molto esplicativo e completo.
Il plot narrativo posto sullo sfondo, seppur credibile ed interessante,
rimane appena accennato e troppo poco definito per apparire
protagonista indiscusso di un titolo già molto breve in termini di
single player.

FFoW
si presenta immediatamente come uno sparatutto intenso e
frenetico. Possiamo sintetizzare le peculiarità di questo titolo
delineando alcuni generici elementi, quali mappe molto ampie, una
tipologia di combattimento unica nel suo genere interamente focalizzata
sul fronte di battaglia e l’introduzione di elementi di artiglieria
radiocomandata denominati “Droni”. Ma andiamo per gradi e analizziamo
in dettaglio le novità introdotte in FFoW.


SQUADRA BRAVO PRONTA ALL’AZIONE

Immaginate una mappa divisa nettamente in due territori: la prima metà
appartenente alla squadra rossa, mentre la seconda metà sotto il
controllo del blu team. Il punto di incontro dei due territori
rappresenta la Linea del fronte, vero centro nevralgico di tutta
l’azione. E’ proprio qui che i giocatori si troveranno ad affrontare le
battaglie.

La meccanica di gioco dietro FFoW è molto semplice: ogni mappa è
composta da diverse serie di obiettivi che possono essere neutrali o
appartenenti alle due fazioni sul campo di battaglia. Ogni serie
rappresenta una linea del fronte che dev’essere conquistata per poter
espandere il territorio in proprio possesso. Ogni qual volta la serie
di obiettivi viene conquistata, il fronte si sposta rendendo
disponibili i prossimi obiettivi e quindi la prossima frontline.
L’interazione con gli obiettivi può essere differente a seconda della
tipologia. I più comuni sono i punti di controllo. Generalmente per
prendere possesso di uno di questi è sufficiente sostare su di
esso per un numero variabile di secondi, ma in alcuni casi è necessario
interagire con determinati elementi presenti in loco, come un computer
o una console comandi. Altri obiettivi vanno invece distrutti;
generalmente si tratta di mezzi di contrattacco pesante, come carri
armati e cannoni contraerea. Per farlo si dovrà piazzare una carica
esplosiva temporizzata. Generalmente cercare di prendere possesso di un
obiettivo sulla linea del fronte vi rende fortemente vulnerabili ad
attacchi nemici, ed è proprio qui che viene il bello. Non ci si può
spostare disordinatamente sul campo di battaglia come avviene in più
“semplici” ed immediati sparatutto, ma un minimo di tattica è richiesta
proprio per rendere le azioni più sicure ed efficaci: così mentre voi
cercherete di piazzare una carica esplosiva sull’antenna radar del
nemico, uno o più dei vostri compagni vi potranno guardare le spalle e
proteggere da eventuali attacchi nemici. Nonostante l’immensità di
alcune mappe i giocatori delle fazioni opposte s’incontreranno
facilmente proprio grazie ai punti di controllo che fungono da calamite.

Ma questa non è la sola novità introdotta in FFoW. Analizziamo ora la
seconda caratteristica di questo nuovo titolo: i droni teleguidati, dei piccoli mezzi
radiocomandati che permettono di eseguire manovre militari altrimenti
rischiose da effettuare a viso aperto. Per esempio potete perlustrare
un’intera zona nemica dall’alto per valutarne la pericolosità, questo
grazie ai droni MQ38 Hunter e il TE1 Tiger Eye Recon, piccoli velivoli
che in caso di necessità o pericolo possono deflagrare portando con sè
qualche ostile. Se invece un mezzo corazzato nemico si trova in una
posizione scomoda, allora potete farlo saltare in aria con un AQ432
Mortar o un TR1 Tiger Run. Contro la fanteria basta qualcosa di più
leggero, come l’AQ431 Assault, in grado di abbattere miriadi di nemici
con le sue mitragliatrici da 7,62 mm.
I droni sono uno strumento molto potente e versatile per risolvere
molte situazioni presenti sul campo di battaglia e una valida
alternativa all’utilizzo dei comuni mezzi di trasporto. Il sistema di
controllo è molto semplice ed intuitivo e fonda le proprie basi su
pochi semplici comandi. Unico limite dei Droni è il limitato raggio
d’azione dato dal segnale radio.
Se volete aumentare ulteriormente la vostra mobilità o la potenza di
fuoco, allora si può ripiegare sui mezzi di trasporto. Le due fazioni
diversificano i veicoli a loro disposizione, tuttavia ritroviamo sempre
un bilanciamento tra mobilità, difesa e potenza d’attacco. Per esempio
la Stella Rossa ha carri armati più leggeri e con una minor potenza di
fuoco ma più maneggevoli e veloci da spostare. Il contrario invece
avviene per i mezzi leggeri. Un altro esempio si può fare per i
velivoli: mentre l’Alleanza utilizza elicotteri di varia natura, dai
quelli più piccoli biposto fino ai 6 posti corazzati AH-67, la Stella
Rossa preferisce aeromezzi a propulsione, come il jet Su-48. Se
dobbiamo però fare un discorso sulla maneggevolezza, allora qui
troviamo qualche piccola annotazione da fare. Infatti alcuni dei
veicoli, le jeep in primis, non sono proprio facili da portare nel loro
impacciato sistema di controllo con gli stick analogici.

Ma torniamo sui nostri passi, e analizziamo infine il ruolo della
fanteria in FFoW; dopotutto il soldato nudo e crudo resta il punto
focale di ogni sparatutto e il nucleo di partenza per una sicura
vittoria sul campo di battaglia. E’ bene sapere che prima di
paracadutarvi sul campo avete la possibilità di scegliere non solo la
vostra classe, tra le solite fanteria, cecchino, reparti speciali,
eccetera, ma anche un ruolo di secondo piano. Infatti prima di
lanciarvi tra il fuoco incrociato potete supporre che il vostro
cecchino voglia svolgere un secondario ruolo come tecnico drone, oppure
il vostro soldato addestrato ai combattimenti ravvicinati potrebbe
specializzarsi in supporto aereo. La cosa più interessante è proprio la
possibilità di creare delle nuove combo adatte ad ogni occasione, mappa
e situazione. Fronlines è così vario nella creazione del personaggio
che difficilimente sarà possibile trovare due soldati identici sul
campo di battaglia. Le specializzazioni più interessanti di FFoW sono
il tecnico drone che sfrutta i robottini
radiocontrollati precedentemente illustrati, e il tecnico EMP (o IEM,
Impulsi Eltettromagnetici) che mette fuori uso ogni tipo di mezzo di
trasporto e drone nell’area.

Il multiplayer, succo di questo titolo, si presenta in numerose mappe fino a 50 giocatori su server dedicato.


UNA POTENZA DI FUOCO LIMITATA

La prima cosa che balza all’occhio relativamente al comparto grafico, è
il cattivo utilizzo di quello che è uno dei migliori motori grafici
attualmente (e da sempre) in circolazione, l’Unreal Engine 3.
Siamo sinceri, non possiamo certo parlare di una cattiva grafica, ma
sicuramente le potenzialità non sono state sfruttate appieno. Le mappe,
seppur variegate, risultano essere ripetitive nella loro costruzione.
Il design futuristico di mezzi corazzati e delle divise militari regge il
gioco pur non risultando eccezionale. Anche le textures, blande e poco
particolareggiate, appiattiscono una ricorstruzione tridimensionale già
un po’ scarsa di definizione e, nel gioco in multiplayer alcune di esse
risultano un po’ lente da caricare. Punto a favore, dal punto di vista tecnico, la fluidità di framerate (ci
mancherebbe). Sono rimasto particolarmente colpito dal non essere
riuscito a trovare quei vividi effetti di luce, le splendire texture
procedurali o il bump mupping che si possono invece ammirare in tutti i
titoli realizzati con l’Unrel Engine 3 e tra questi cito in esempio la
pietra miliare Gears of War o il recente Army of Two, peculiarità per altro imitate da motori grafici ben più recenti come l’Evolution Engine usato per l’imminente Dark Sector.
L’interazione con l’ambiente è molto fittizia e si limita ad alcune
tipologie di edifici che si danneggiano durante le esplosioni o sotto
il fuoco pesante. La fisica è pressochè assente e le animazioni dei
modelli a volte risulta ridicola nel suo scarso realismo. Per esempio
potremo vedere un nemico sbalzare via di molti metri sotto la sola
raffica di un mitragliatore e invece cadere a terra a peso morto se
ucciso con un razzo.
I menu, le schermate di intermezzo e quelle di caricamento sono ben
fatte, e molto gradevoli ma sono certamente marginali ai fini di una
valutazione finale del prodotto.

Diversamente rispetto al contraddittorio settore grafico, il sonoro
risulta di pregevole fattura. Dai suoni dei mezzi a quelli delle armi,
dalle voci dei personaggi all’audio ambientale, il comparto audio
riesce a supportare molto bene, e con grande realismo, le interminabili
sessioni online. Se poi siete in possesso di un sistema di audio 3D,
allora potrete comprenderne appieno la pregevole fattura.


DEBREAFING

Frontlines presenta un gameplay molto
interessante e certamente divertente, seppur lontano dalla perfezione
tecnica di capostipiti come la serie di successo Call of Duty.
Le innovazioni del gameplay concepite per la riuscita di questo
videogame
funzionano molto bene anche se potevano essere più appaganti se
supportate da una realizzazione tecnica all’altezza delle produzioni
più recenti. In sostanza FFow è un
gioco al momento unico su piattaforma 360 (almeno fino all’uscita di Battlefield: Bad Company),
certamente un titolo che esce dai soliti schemi, ma per diverse ragioni
un prodotto appiattito da una realizzazione raffazzonata e poco
definita.
Consiglio l’acquisto agli amanti dello sparatutto in multiplayer che
desiderano provare un’emozione diversa da quella proposta sino ad ora
su 360.



PRO:

  • Multiplayer molto divertente
  • Gameplay vario ed alternativo
  • Comparto audio gradevole


CONTRO:

  • Engine grafico gestito malamente
  • Single player quasi inesistente