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Recensione di Fracture

Recensione di Fracture di Console Tribe

di: Redazione
Dopo il planetario successo ottenuto con Star Wars: il potere della forza, i ragazzi di LucasArts supportati da Day1 Studios provano a fare il bis lanciando un nuovo sparatutto in terza persona: Fracture.
Dopo un hands-on diretto e mesi di fremente attesa siamo quindi pronti
per addentrarci nel catastrofico mondo di uno dei titoli più
rivoluzionari degli ultimi tempi. Il campo di battaglia vi attende,
plasmatelo a vostro vantaggio!





Come si è potuti arrivare a questo?



Durante il ventunesimo secolo il pianeta Terra è stato sconvolto
dall’inquinamento e dal costante uso di armi nucleari, questo
abominevole abuso ha reso il mondo un ambiente praticamente invivibile
per la specie umana. Negli Stati Uniti però potrebbe esserci una
soluzione: attraverso le più sofisticate tecnologie il governo
americano sta cercando di sviluppare un programma di ricerca atto a
salvare l’umanità. Non tutti però sembrano convinti che il piano possa
funzionare, un gruppo di ribelli guidati dal Generale Sherydan sostiene
che sia necessario modificare il genoma umano per renderlo così
adattabile alle anguste condizioni ambientali. Le autorità non credono
nel progetto e mettono fuori legge la manipolazione genetica esonerando
persino Sherydan dalla sua carica. Il generale vede morire sua figlia
di una malattia incurabile che avrebbe potuto debellare modificando il
codice genetico della bambina. E’ la goccia che fa traboccare il vaso:
Sherydan si ritira con i suoi ribelli sulla east coast e forma un nuovo
Stato, Pacifica, che promette guerra al governo ritenuto colpevole
dell’imminente estinzione della specie umana. Nella east coast viene
dunque istituita la Alleanza Atlantica, corpo speciale incaricato di
annientare la minaccia pacificana e catturare il generale Sherydan. Noi
scenderemo in campo nelle file dell’Alleanza e nei panni del sergente
Jet Brody, soldato scelto che avrà l’incarico di catturare vivo il
generale e mettere fine a questa sanguinosa guerra civile. Questa, a
grandi linee, è la trama di Fracture, sparatutto fantascientifico in
terza persona che, come accennato, ci darà la possibilità di modificare
la planimetria del terreno attraverso una particolare arma chiamata
“trinceratore” in grado di innalzare gigantesche colline o creare
enormi crateri nel terreno in tempo reale. Il tutto grazie al
rivoluzionario sistema di Terraforming che fa il suo esordio nel mondo
dei videogiochi, un’invenzione altamente ambiziosa che si prefigge
l’obiettivo di cambiare la concezione di sparatutto.





Tecnologia vs Genetica: la guerra è cambiata… ancora



L’Atlantic Alliance sfrutta le più sofisticate tecnologie per tentare
un disperato salvataggio dell’umanità e, al contempo, per sconfiggere
la minaccia Pacificana. Durante il gioco avremo a disposizione uno
svariato arsenale composto da armi estremamente avanzate quanto
fantasiose: si spazierà dalle classiche carabine d’assalto, alle
granate adesive con detonazione a distanza passando per i fucili con
proiettili rimbalzanti fino ad arrivare ai missili sonda e ai fucili
“ghiaccianti”, ottimi per trasformare istantaneamente i nemici in
pupazzi di neve o per rafforzare le nostre trincee. Fra tutte le armi a
nostra disposizione a rubare la scena sarà però il famoso trinceratore,
un apparecchio situato nel braccio destro della nostra tuta che ci
permetterà di modificare istantaneamente il terreno, alzandolo o
abbassandolo a nostro piacimento. Questa particolare arma sarà utile
tanto per strapazzare i nostri nemici quanto per risolvere dei puzzle
ambientali che, a volte, si riveleranno tutt’altro che semplici. Ma non
sarà solo il trinceratore a permetterci di deformare il campo di
battaglia, avremo infatti a disposizione ben 4 tipi di granate che
assolveranno allo stesso compito in diversi modi. Si potranno lanciare
le granate subsoniche, ottime per affossare ma altrettanto utili come
semplici esplosivi; le granate teutoniche innalzeranno istantaneamente
una collinetta di terra; le granate aculeo serviranno ad erigere sul
posto uno sperone di roccia utile per raggiungere zone altrimenti
inaccessibili o magari per effettuare un po’ di sano cecchinaggio da
una posizione sopraelevata; per ultime le devastanti granate vortex,
esse creeranno un distruttivo vortice magnetico che risucchierà
qualsiasi cosa nelle vicinanze, si consiglia di tenersi ben lontani dal
suo raggio d’azione.



Se il nostro punto di forza è la tecnologia quello dei nostri avversari
è il DNA, geneticamente modificato per darci filo da torcere per tutta
l’avventura. Ci troveremo ad affrontare dai comuni soldati semplici
(vera carne da macello) ai reparti d’elite formati da guardie corazzate
dotate di fucili ad alto potenziale per finire coi terribili guerrieri
Idra: le guardie personali del Generale Sherydan, saranno in grado di
spiccare salti altissimi ed equipaggiati con un temibile lanciarazzi.
Agili e spietate, le guardie Idra sono tra i nemici più pericolosi che
affronteremo nel gioco. A dire il vero però, tutti i nostri avversari
non brilleranno in quanto a caratterizzazione, dopo poco tempo ci
sembrerà, infatti, di scontrarci sempre con i medesimi nemici.



L’interfaccia di gioco si presenta nel modo classico: avremo
l’indicatore dell’arma imbracciata, un mirino che segnala i colpi
rimasti, un radar che ci rileva nemici e compagni e una barra che
indicherà la carica del nostro scudo. Una volta azzerato il livello
dello scudo saremo pericolosamente vulnerabili al fuoco nemico e
dovremo necessariamente metterci al riparo per far ricaricare la
corazza. La nostra futuristica armatura sarà potenziata col proseguire
del gioco, riceveremo diverse nuove abilità come un potenziamento della
forza nelle braccia oppure la capacità di eseguire salti molto più
elevati.

I comandi sono anch’essi d’impostazione classica ma ci colpiranno
subito in quanto a precisione e reattività. Il sistema di puntamento è
veloce ed intuitivo e renderà divertenti anche i combattimenti più
ostici. La buona articolazione dei comandi ci permetterà di elaborare
velocemente decine di combinazioni e tecniche d’attacco.





A volte un trinceratore non basta



L’azione di gioco risulterà fin dalle prime battute frenetica e
divertente. L’uso del trinceratore renderà ogni scontro diverso
dall’altro e le incredibili armi che imbracceremo (solo 2 alla volta)
ci permetteranno di approcciare i combattimenti in modo sempre diverso.
Menzione speciale per l’elaborata A.I. dei nemici che ci farà sudare in
più di un’occasione. I soldati di Sherydan saranno infatti estremamente
scaltri e cercheranno di attuare micidiali tattiche di accerchiamento
per poi soffocarci sotto la loro potenza di fuoco. L’uso del
Terraforming ci aiuterà a trovare riparo o a mettere in difficoltà i
nostri assaltatori ma questi non si faranno intimidire anzi,
cercheranno continuamente di abbattere le nostre difese e di stanarci
dai nostri nascondigli. Purtroppo non si può elogiare allo stesso modo
anche l’intelligenza artificiale dei nostri compagni che si riveleranno
pressoché inutili durante gli scontri a fuoco, costringendoci a
sbrigarcela da soli, nella maggior parte dei casi. Scordatevi quindi la
vecchia strategia cara a quasi tutti gli sparatutto dello “buttati
nella mischia e spara a qualunque cosa si muova”, in Fracture
ogni scontro necessiterà di un’attenta pianificazione e di un minimo di
strategia per riuscire ad uscirne vittoriosi, anche a causa
dell’elevata difficoltà di base del titolo.



Nonostante il concept di gioco sia molto divertente, alla lunga
soffrirà di una certa ripetitività. I vostri obiettivi si limiteranno
infatti a sbaragliare qualunque avversario ci capiti a tiro, far
saltare strutture o abbattere mezzi aerei e corazzati; il tutto sarà
intervallato da alcune sessioni a bordo di veicoli in cui dovrete
naturalmente eliminare chiunque vi ostacoli il passaggio oppure
spianarvi la strada a suon di scosse telluriche. Da questo punto di
vista Fracture
decide di mantenersi fedele alle classiche meccaniche degli sparatutto
ma l’eccessiva linearità dell’azione finisce col far risultare questo
aspetto del gioco un difetto piuttosto che un pregio. La longevità del
titolo offline si attesta intorno alle 15 ore, sarà mediamente questo
il tempo che impiegherete per portare a termine le tre macrosequenze di
cui è composto il gioco; tuttavia difficilmente troverete nuovi stimoli
per affrontare l’avventura una seconda volta, a parte le 100 celle di
dati da raccogliere durante tutta l’avventura per sbloccare nuove armi
sperimentali, queste potranno poi essere usate in un’apposita arena
nella modalità “test delle armi”.





Tecnicamente mutevole



Il comparto grafico di Fracture è di indubbio spessore. Il
design dei livelli è curatissimo ed alcuni di essi sono veramente
spettacolari, tra tutti la baia di San Francisco ormai prosciugata o
Washington D.C. disastrata e ricoperta di neve. Anche i personaggi sono
ottimamente realizzati, con modelli poligonali puliti e texture di
qualità. Come già detto i nemici sono un po’ anonimi ed il loro design
appare davvero poco ispirato. Curati invece gli effetti visivi: le
esplosioni sono tecnicamente spettacolari sotto ogni punto di vista,
godranno di effetti particellari e volumetrici eccezionali e di suoni
veramente esaltanti. La fisica è anch’essa di notevole qualità:
l’engine proprietario di Day 1 Studios muove il gioco in
maniera egregia rendendo molto credibili gli scontri e le deformazioni
del terreno che provocheremo. Passando invece ai difetti possiamo
segnalare, oltre ad un leggero aliasing, un’illuminazione nel complesso
buona ma a volte un po’ precalcolata, di fatto il nostro protagonista,
a volte, non proietterà alcuna ombra. Nonostante il motore grafico
riesca a gestire moltissimi elementi ed effetti speciali eccezionali,
si trova a pagare dazio ad un frame rate a tratti altalenante che nelle
situazioni più caotiche mostrerà qualche incertezza.

La colonna sonora di stampo classico cerca di essere epica ma finirà
con l’accompagnare malamente la frenetica azione di gioco. Discutibile
poi l’idea di raccontare la trama attraverso sequenze realizzate col
motore di gioco; la regia di queste ultime si dimostra anonima e toglie
pathos alla narrazione, già di per sé non molto coinvolgente. Il
doppiaggio in italiano è buono anche se durante il gioco si rivelerà un
po’ ripetitivo. Nonostante qualche imperfezione di troppo possiamo
ritenerci discretamente soddisfatti del risultato raggiunto dagli
sviluppatori che hanno elaborato un titolo tecnicamente soddisfacente e
che si difende comunque degnamente.





Terraforming around the world



Ci era stato promesso che con Fracture il mondo
dell’online gaming non sarebbe stato più lo stesso. Possiamo
tranquillamente affermare che gli sviluppatori hanno mantenuto le loro
promesse. Il reparto online del titolo è veramente di spessore,
soprattutto se si nota la quasi totale assenza di lag e le 8 divertenti
modalità a nostra disposizione: oltre ai classici scontri come deathmatch, deathmatch a squadre o cattura la bandiera
troviamo in aggiunta due modalità inedite. In “scavo” dovremo far
affiorare dal terreno un minerale prezioso con l’aiuto del trinceratore
e proteggerlo dall’assalto della squadra avversaria e al contempo
tentare di distruggere il loro. In “irruzione” dovremo impossessarci
della base nemica proteggendo la nostra. Durante gli scontri online
potremo scegliere se impersonare l’Alleanza o i Pacificani, le squadre
saranno formate al massimo da 12 giocatori. Ovviamente l’uso del
trinceratore la farà da padrone rendendo gli scontri frenetici e
divertenti ma conferendogli anche un’impostazione tattica che vi
indurrà a trovare sempre nuovi modi per difendervi o per andare a
stanare gli avversari dalle trincee. Le mappe disponibili sono in tutto
8, e risultano curate e moderatamente ampie. Gli sporadici
rallentamenti durante le situazioni più “calde” non intaccheranno
minimamente il divertimento del multyplayer online, che si è dimostrato
il vero punto forte di questo prodotto videoludico. Peccato invece per
l’assenza di una modalità cooperativa (sia online che offline) che
avrebbe potuto rappresentare un vero valore aggiunto, soprattutto in
termini di longevità.





Una “frattura” leggera



Fracture ci aveva affascinato sin dall’inizio. La possibilità di
modificare il campo di battaglia, l’imponente grafica ed una gestione
della fisica incredibile avevano gettato solide basi per un ipotetico
capolavoro. Di capolavoro invece non possiamo parlare: il titolo LucasArts
è indubbiamente un ottimo gioco ma è afflitto da alcuni problemi che
sarebbero potuti essere ovviati con una release postuma a quella
prevista inizialmente e con una maggiore cura dei particolari che gli
avrebbero permesso di lasciare il segno. Tuttavia Fracture si dimostra
uno sparatutto in terza persona estremamente divertente e tecnicamente
al passo con la next generation: grazie ad un gameplay parzialmente
innovativo, ad un ritmo frenetico, a una modalità online ottimamente
organizzata e dal concept totalmente rivoluzionato, questa prima
produzione di Day 1 Studios saprà offrirvi diverse ore di puro
svago pur non raggiungendo vette di eccellenza toccate da altri titoli.
L’acquisto è dunque consigliato a tutti gli amanti dell’azione e degli
sparatutto in generale che troveranno in questo Fracture delle
interessanti novità, applicate ad un concept ormai saldamente
collaudato ma in grado di regalare ore e ore di sano divertimento in
modo veramente originale, ed al giorno d’oggi l’originalità è merce
assai rara.


PRO

  • Il Terraforming è un’idea geniale;
  • buona grafica;
  • ottima implementazione della fisica;
  • A.I. nemica molto elaborata;
  • multyplayer rivoluzionario.

CONTRO

  • Qualche difetto tecnico;
  • trama poco coinvolgente;
  • nessuna innovazione oltre al Terraforming.