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Recensione di Crossboard 7

Recensione di Crossboard 7 di Console Tribe

di: Antonio "Difio" Di Finizio

In questa generazione di console veramente pochi titoli hanno preso in considerazione una disciplina estrema come lo snowboard. Con il lancio di Kinect, però, le software house hanno visto nella periferica la buona occasione per ridare nuova vita al genere in questione, ovviamente senza alcuna pretesa di sviluppare un titolo simulativo. Dovendone fare un esempio materiale, non possiamo che citare Crossboard 7, Adrenaline Misfit per gli USA.
Non vogliamo illudervi: il gioco non propone nello specifico lo snowboarding, ma in compenso ne trae spunto. Quantunque infatti ci troveremo davanti a percorsi innevati, le nostre gare si dispiegheranno anche su ambientazioni che con la neve hanno poco a che fare. Volete saperne di più? Proseguite con la lettura!

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Saltate sulle vostre tavole…

Il gioco si presenta con un menu d’impatto, molto caratteristico per via delle decalcomanie che lo compongono ed è interamente navigabile con il Kinect: stendendo il braccio ci sposteremo orizzontalmente, invece alzandolo potremo dare l’OK. Da qui possiamo accedere alle due modalità del gioco: quella single player e quella multiplayer. Per il momento focalizziamoci sulla prima. Questa sarà introdotta all’inizio da un tutorial obbligatorio che ci illustrerà le meccaniche di gioco. Completandone le varie fasi, mano a mano sbloccheremo anche le altre modalità disponibili che si suddivideranno a loro volta in alcune gare, dove sarà necessario completarne una per prendere parte alla successiva di livello superiore. Abbiamo quindi Super G, Volo Continuo, Trick, Caccia ai Palloni, Discesa Libera e Stadio dei Giochi. Molto diverse l’una dall’altra, queste sfide permettono di fare la classica gara in cui dovremo tagliare il traguardo passando attraverso le bandierine disposte lungo il percorso (Super G), oppure richiedono di dover percorrere la maggior distanza mentre planiamo nell’aria (Volo Continuo). A seguire troviamo delle modalità in cui dovremo compiere il maggior numero di acrobazie che sono valutate anche per la qualità (Trick), oppure dovremo compiere delle discese cercando di far esplodere più palloni possibili (Caccia ai Palloni). In Discesa Libera saremo noi a scegliere il percorso per raggiungere per primi il traguardo, mentre in Stadio dei Giochi, come è intuibile dal nome, possiamo divertirci nel compiere le più pazze acrobazie nel modo in cui lo preferiamo. Cosa non di poco conto è la varietà dei tracciati su cui potremo gareggiare, curati sia nell’aspetto grafico sia nella morfologia e, soprattutto, adatti al tipo di modalità in cui sono collocati. Andremo dalla classica cima innevata a montagne rocciose con cascate, fino a deserti canyon, giusto per farvi qualche esempio.
Purtroppo, per motivi che vi spiegheremo più avanti, del gioco risultano appaganti e divertenti solo quelle modalità in cui dovremo esibirci in acrobazie per aria. Un vero peccato, considerando che se ci fossero stati degli accorgimenti in più riguardanti il gameplay sarebbe potuto essere un gioco di tutt’altro spessore.

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Ma andando oltre questo discorso, che affronteremo come già detto dopo, nel gioco sono presenti anche dei potenziamenti che potremo utilizzare per acquisire vantaggi temporanei nei confronti degli avversari o per destabilizzarli, potendo così superarli in tutta facilità. Una volta raccolti si potranno attivare sbattendo per terra il piede che è più vicino al televisore. Il gioco, infatti, vi obbliga a mettervi di profilo al TV come se foste su una tavola da snowboard. Se non lo fate non sperate in alcun modo di andare avanti!
Un paragrafo a parte lo vogliamo dedicare alle tavole e ai personaggi. Come potete leggere sulla copertina del gioco, si fa riferimento a oltre cinquanta tavole su cui poter gareggiare. Un numero veramente vasto se ci pensate bene. Ma un momento, dove sta la fregatura? Beh, sicuramente nel fatto che seppur siano tante e diverse tra di loro, a livello pratico non cambierà praticamente nulla, rendendo il tutto una differenza puramente estetica. Non le avremo tutte disponibili sin dall’inizio, ma avremo modo di sbloccarle completando di volta in volta le competizioni all’interno delle modalità. Gli stessi personaggi saranno sbloccabili andando avanti nel gioco e li potremo selezionare prima di iniziare una gara. La scelta non è vincolante: se iniziamo a gareggiare con uno non dovremo tenercelo per tutte le altre modalità, ma lo potremo cambiare sempre a nostro piacimento. La cosa simpatica è che potremo usare come personaggio anche il nostro Avatar.

Fino ad ora vi abbiamo illustrato quella che è la parte single player del gioco, adesso passiamo a dare un veloce sguardo a quella multiplayer.
Il gioco purtroppo non supporta il multiplayer online, ma in questo senso ha solo le classifiche. Una vera pecca, diciamocelo: una modalità freestyle con altri giocatori connessi attraverso Xbox Live sarebbe stata non poco divertente. Ciò nonostante il gioco permette il multiplayer offline per un totale di due giocatori, dove potremo competere con un nostro amico nelle stesse modalità e nelle stesse gare che vi abbiamo elencato poco sopra.

!==PB==!
…ma non cadete clamorosamente!

Sul design del gioco non ci sentiamo di esprimere critiche negative: a partire dai personaggi, che differiscono l’uno dall’altro anche in maniera profonda, fino ad arrivare alle stesse location del gioco, troviamo tutto ben realizzato. Se comunque le geometrie dimostrano un buon livello di cura, non vuol dire che la grafica vista nella sua interezza vada a stabilire nuovi standard, sia chiaro. Possiamo dire sicuramente che sia armoniosa nella sua realizzazione, non presentando eccessivi e marcati alti e bassi, ma è ben lontana da altri titoli disponibili sul mercato, appartenenti al genere sportivo. Davanti però a questa piccola parentesi su uno degli aspetti che, diciamocelo, meno contano per un titolo destinato a Kinect e un pubblico “casual”, non possiamo non evidenziare che ci sono grosse lacune nell’implementazione del sensore come controller di gioco, problemi ben più marcati rispetto agli stessi visti, per esempio, in un titolo dello stesso genere quale Sonic Free Riders.

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Non vogliamo perderci però in inutili confronti, ragion per cui vi illustreremo i motivi che ci hanno portato a formulare un giudizio così negativo. Innanzitutto il gioco richiede una vasta area di gioco, forse anche troppo estesa se confrontata con la richiesta di altri titoli. Certo, lo spazio è uno dei requisiti fondamentali di Kinect, ma qui siamo davanti a qualcosa che va oltre. Per far sì che un solo player possa giocare con una certa fluidità bisogna predisporre un’area libera di oltre due metri dal sensore e, comunque, questo non sempre basta a rendere appagante il gioco. Oltre a dei problemi di riconoscimento della postura (talvolta il gioco fermerà il nostro personaggio come se noi ci fossimo messi in posizione frontale, anche se nella realtà siamo ancora di profilo rispetto al Kinect), troviamo anche una grande difficoltà nel gestire il nostro protagonista. Giocando ci si rende conto come la cosa non sia un fattore di abitudine al nuovo controller, ma proprio una cattiva implementazione della periferica. Questo si può notare specialmente quando ci troviamo in prossimità di una curva: inclinandoci a destra o sinistra viriamo nella direzione scelta, ma davanti a inclinazioni più intense, per esempio, non corrispondono sempre virate più strette. Per questo le curve verranno talvolta prese troppo larghe e talvolta troppo strette senza avere un vero e proprio controllo e bilanciamento. Riuscire a completare una gara senza essere andati almeno una volta a sbattere da qualche parte è veramente difficile. Come se non bastasse, ci troviamo davanti ad un ennesimo esempio di gioco afflitto da lag, che però, nonostante tutto, non è tale da rendere ingiocabile il titolo: dobbiamo solamente avere qualche accortezza in più quando dovremo spiccare un salto, per evitare di compierlo troppo tardi.

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Parlando invece del comparto sonoro, il gioco non presenta un doppiaggio in italiano e se non capiamo la lingua anglosassone dovremo arrangiarci, in quanto i dialoghi sono sottotitolati esclusivamente nei filmati. Ad ogni modo non vi perdete proprio nulla, non temete. Si tratta infatti delle consuete frasi già sentite anche altrove.

Da saltare a piè pari

Come avrete dunque capito dopo aver letto tutta la recensione, al momento non ci sentiamo di consigliarvi l’acquisto del titolo, a voi che magari avete acquistato il Kinect proprio in occasione delle recenti festività natalizie. La cattiva implementazione dei controlli e la mancata ottimizzazione del Kinect con il software del gioco renderà nella quasi totalità dei casi il titolo stressante, incapace di concederci, in compagnia o meno, quei momenti di divertimento che si ricercano in un titolo del genere. Tutti gli aspetti positivi che poteva avere Crossboard 7 vengono praticamente annullati da forti lacune che penalizzano pesantemente il gameplay.
Bocciato!