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Recensione di Crackdown

Recensione di Crackdown di Console Tribe

di: Redazione

Crackdown, il primo gioco della Real Time Worlds, è pronto a fare il
suo debutto. Il titolo è noto a tutti grazie alla possibilità che offre
di poter accedere alla fase di test per la Beta di Halo3. Vediamo se
sarà solo questo a dettarne il successo, oppure se si tratta di un
titolo che merita di essere acquistato a prescindere dalla partnership
con il famoso videogame Bungie




Storia


Ambientato a Pacific City, una moderna città suddivisa in quattro
quartieri, tre dei quali controllati da bande avversarie. Ci sono i Los
Muertes, specializzati in gare clandestine in auto; i Volk, importatori
russi di armi e controllori del mercato del petrolio e gli Shai-Gen,
che raccolgono individui per cimentarsi in esperimenti genetici. Infine
al centro troviamo l’Agenzia, la nostra organizzazione, il cui
obbiettivo è di liberare la città dalle 3 bande con l’aiuto di
superpoliziotti modificati geneticamente.




Gameplay


Una volta selezionato l’aspetto del nostro superpoliziotto, cosa non
definitiva visto che ogni volta che ricaricheremo il gioco sarà
possibile modificare la scelta, ci ritroveremo all’interno dell’Agenzia
dove ci verranno date le prime istruzioni. La prima cosa da fare è
scegliere il veicolo per il nostro debutto in città. Potremo scegliere
tra un SUV, un auto e un camion, dopodicchè entreremo in città per
affrontare subito una sparatoria nel quartiere sotto il controllo dei
Los Muertes.

La modalità di gioco a primo impatto ricorda Grand Theft Auto, ma solo
perché appartengono entrambi al genere dell’Emergent gameplay, in
pratica abbiamo totale liberà di movimento all’interno della metropoli,
ma questa resta l’unica similitudine.

L’evoluzione del gioco è semplice e ben organizzata: la banda che
gestisce il quartiere ha uno schema piramidale dove in cima c’è il
boss. Esplorando la mappa ci imbatteremo nei vari boss della “famiglia”
che domina  il quartiere. Una volta trovato il loro nascondiglio non
dovremo fare altro che eliminarli. Se cerchiamo subito di affrontare il
boss avremo non pochi problemi visto che sarà protetto da tutti i suoi
scagnozzi. La soluzione ideale è quella di scalare con calma la
piramide, infatti sconfiggendo prima i suoi aiutanti indeboliremo il
boss. Ad esempio se riusciremo a eliminare chi si occupa
dell’importazione di armi nello scontro finale il boss avrà a
disposizione meno armi, lo stesso accade se riusciamo a trovare chi si
occupa del reclutamento e addestramento delle nuove leve. Inoltre,
procedere con calma e ordine, ci permette di far evolvere il nostro
agente e prepararlo al meglio allo scontro con i boss più forti. La
modalità per avanzare è sempre la stessa: eliminare prima gli aiutanti
del boss per poi recarsi dal capo vero e proprio per eliminarlo.
Ripetere questa prassi per tutti i “padroni” del quartiere potrebbe far
pensare ad un gioco monotono, ma per evitare questo spiacevole
inconveniente i programmatori della Real Time hanno ben pensato di
rendere i boss meglio protetti e nascosti man mano che il gioco avanza.
La pianificazione di un attacco mirato risulta sempre più complicato;
se all’inizio riuscire a eliminare i nemici è molto semplice, con
l’avanzare del gioco si devono trovare nuove strategie e scegliere le
armi in modo accurato altrimenti il nostro agente verrà inevitabilmente
ucciso. Anche una volta morto un utilissimo sistema di checkpoints,
anche questi da scoprire, ci permetterà di tornare in vita nel luogo
che preferiamo e riprendere la missione che si era interrotta. Il
nostro superpoliziotto è potenziabile in cinque aspetti: agilità,
forza, giuda, uso delle armi e uso degli esplosivi. Tutte le volte che
uccidiamo un nemico, dal corpo di quest’ultimo escono delle sfere di
diverso colore, come in Fable, che aumentano la valutazione
dell’abilità utilizzata per abbattere il nemico. Investendo i nemici
con un’automobile aumenteremo la capacità di guida, uccidendoli in un
corpo a corpo aumenteremo la forza, usando armi da fuoco potenzieremo
l’uso delle armi e usando gli esplosivi aumenterà l’abilità nel
maneggiarli. Un altro modo per aumentare la capacità al volante è
terminare le gare indicate con un cono di luce viola, nelle quali
dovremmo affrontare un tragitto in auto oltrepassando tutti i
checkpoint in un determinato tempo. Migliorare l’agilità è un po’ più
complicato, ma allo stesso tempo divertente. Uccidendo i nemici da
grandi altezze oppure in salto comporterà un aumento minimo di agilità;
il maggior incremento si avrà scalando i tetti degli edifici e cercando
le sfere dell’agilità sparse in tutta la città nei punti più alti.
Quest’ultimo aspetto può sembrare una perdita di tempo e alquanto
noioso, ma in realtà non è assolutamente così.

Chi ha ideato il gioco ha progettato i palazzi con sporgenze varie alla
quali aggrapparsi, per far sì che tutti gli edifici potessero essere
scalati in qualche modo. La facilità della scalata ovviamente sarà
influenzata dal vostro grado di agilità. Una volta raggiunto un buon
grado di agilità riuscirete a compiere scalate difficilissime in pochi
salti e a raggiungere sfere che renderanno l’agente ancora più
performante aumentando, oltre all’altezza massima di salto, anche la
velocità nella corsa. L’unica “controindicazione” di tutta questa
agilità è che l’utilizzo delle autovetture sarà ridotto al minimo,
visto che spostarsi con balzi di quasi 30 metri è molto più comodo e
divertente. Anche per l’agilità sono presenti delle gare sparse per la
città, indicate da un cono di luce verde, nelle quali dobbiamo saltare
da un tetto all’altro, attraversando i checkpoint in un tempo stabilito.

La pecca più grave è rappresentata dalla mappa. Posizionata in basso a
sinistra e di forma circolare, oltre ad essere di piccole dimensioni il
livello di zoom è troppo alto e quindi la vista è troppo limitata per
permettere di orientarsi al meglio. Non è neppure possibile cambiare il
fattore di zoom o ingrandirla sullo schermo e continuare a muoversi.
L’unica soluzione è premere il pulsante back e visualizzare la mappa
ingrandita e, una volta capita la strada da percorrere, riprendere il
nostro cammino.

Dopo alcuni minuti di gioco con Crackdown e alcune esplosioni si notano
subito delle similitudini, ma non con GTA, ma con Halo. La più
evidente, anche per chi ha una minima conoscenza della serie della
Bungie, è la barra d’energia dell’agente. C’è uno scudo la cui
protezione scende man mano che si viene colpiti dai criminali, per poi
risalire quando ci mettiamo al sicuro, anche la visualizzazione di
quest’ultima è simile a quella di Halo 2. La possibilità di poter
portare solo 2 armi più le granante, la dinamica delle esplosioni e,
persino, l’animazione della morte è simile.

Il gioco senza le missioni secondarie richiede circa 10 ore. Una volta
terminato potremo proseguire nel potenziamento del nostro
superpoliziotto, giocare senza criminali dedicandoci al completamento
di tutte le gare oppure andare alla ricerca delle sfere nascoste.
Un’altra possibilità sono le gare a tempo: si sceglie un nemico già
eliminato e le armi, dopodichè si viene posizionati vicino all’ingresso
dell’aerea dove si nasconde il boss e dobbiamo raggiungerlo per farlo
fuori nel minor tempo possibile.




Grafica


Crackdown può essere considerato un cartoon videogame, il gioco è stato
realizzato con la tecnica del Cell Shading che consente di eseguire un
rendering utilizzando un limitato numero di colori, in questo modo
l’immagine è più simile ad un fumetto disegnato a mano che non al
tipico rendering fotorealistico. Il risultato di questa scelta è
ottimo, il gioco risulta essere unico e diverso da tutto quello che
abbiamo visto sulla console targata Microsoft.

Il sistema di illuminazione è all’altezza delle aspettative, in base
alla posizione del sole durante la giornata cambiano le luci e le ombre
che, unite al “cartoon render”, rendono l’effetto globale di ottimo
impatto visivo.

Incredibile l’ampiezza del campo visivo. Salendo sulla cima degli
edifici più alti e guardandosi attorno si può vedere tutta la città,
senza nessun effetto nebbia e con molti autoveicoli e persone che
animano la città. Durante le fasi più concitate del gioco, specialmente
quando si verificano esplosioni, ci possono essere dei rallentamenti,
capita raramente e non influiscono minimamente sulla giocabilità.




Audio


Non esiste una vera e propria colonna sonora, l’ unica musica che
sentiremo durante il gioco oltre quella del menu, sarà quella
proveniente dalle autoradio dei veicoli che useremo. In compenso gli
effetti sonori sono ottimamente realizzati. Un dettaglio per rendere
l’idea della cura dell’audio: i nemici  che dovremmo affrontare nella
nostra lotta alla criminalità parlano nella loro madrelingua, quindi
sentiremo i Los Muertes affrontarci urlando in spagnolo, i Volk in
russo e i Shai-Gen in inglese.




Multiplayer


L’unica modalità online supportata è la cooperativa. In qualsiasi
momento della partita potreteraggiungere un amico, oppure essere voi a
invitarlo per darvi una mano ad affrontare missioni che non da soli non
riuscite a superare. I due partecipanti non sono però legati in nessun
modo, tanto che è possibile dividersi e portare a termine due missioni
diverse nello stesso momento.




Conclusioni


Crackdown ha ampiamente superato l’esame a cui era stato sottoposto. Il
valore del titolo è indubbio, nuova concezione di grafica, gameplay
facile e allo stesso tempo coinvolgente, nessun confine e nessun
percorso predefinito. Illimitati modi per sconfiggere un avversario,
nessun assalto a un boss risulta identico a un altro. Non sono presenti
molte modalità di gioco e manca un adeguato sviluppo per il gioco
online, quindi la longevità del gioco non è delle migliori. Resta il
fatto che la modalità cooperativa è molto divertente.

Il primo titolo della Real Time è un prodotto di indubbio valore, che
non può mancare nella collezione degli amanti dei videogame, a
prescindere dalla disponibilità dei codici per diventare beta tester di
Halo 3