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Recensione Pure Farming 2018

di: Federico Lelli

Nel mondo della simulazione, da qualche anno presente anche su console, uno dei titoli più richiesti è, che ci crediate o meno, Farming Simulator. La richiesta a quanto pare è così alta che Techland ha deciso di pubblicare la propria versione di simulatore agricolo: Pure Farming 2018, sviluppato da Ice Flames, è il secondo capitolo della serie ed è arrivato da poco su PC e console.

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Georgiche

La vita agreste, elogiata fin dai periodi classici, sembra essere un richiamo innato per l’uomo che, anche se solo in maniera virtuale, può passare del tempo sui propri campi e gestire quello che presto diventerà un piccolo impero, disseminato nell’intero globo. Pure Farming 2018 presenta infatti 4 diversi scenari: Montana (U.S.A.), Italia, Giappone, Colombia e una mappa aggiuntiva DLC per chi ha effettuato il preorder raffigurante la Germania; ognuno di questi luoghi ha caratteristiche morfologiche precise, macchinari e coltivazioni specifiche del posto.

Tre le modalità a nostra disposizione: Free Farm, Sfide e My First Farm. Nella prima possiamo scegliere tutte le variabili iniziali, compreso uno dei 5 ambienti di gioco e cercare di espandere in maniera esponenziale la fattoria, coltivando campi, costruendo serre e allevamenti, è generalmente la strada pensata per chi ha raggiunto dimestichezza col titolo e vuole sbizzarrirsi con tutte le sue variabili. La seconda modalità ci pone invece davanti a vere e proprie sfide con condizioni speciali e con obiettivi precisi da raggiungere, ambientate anch’esse in tutte le mappe, questa parte di gioco può essere interessante per provare velocemente nuove attrezzature e materiali che possono essere bloccate o irraggiungibili per parecchio tempo negli altri due casi. L’ultima opzione ci mette invece davanti a una fattoria ereditata dal nostro nonno con l’obiettivo di risanarla dai debiti e farla espandere, questa è sicuramente la modalità preferibile per i neofiti visto che in ogni parte della nostra avventura ci saranno suggerimenti a schermo e continue mail nella casella del gioco che possiamo consultare per capire meglio il funzionamento di ogni macchinario agricolo.

Ed è un bene che ci sia un’introduzione così minuziosa al mondo di gioco perché la quantità di cose da fare all’inizio rischia di disorientarvi: per tutte le attività agricole che potete pensare c’è un macchinario dedicato (e per i mezzi più generici spesso anche più di uno, con rispettive licenze) e ogni parte della lavorazione, dalla semina al raccolto, dallo stoccaggio alla vendita, ha una sua interazione dedicata. Oltre ai suggerimenti contestuali, visibili in maniera opzionale sul lato dello schermo, ci viene incontro anche il menù di gioco (simulato da un tablet) che ci permette di gestire anche da remoto i nostri possedimenti: con la possibilità di vendere materiale, acquistare mezzi, assoldare braccianti tutto a patto di voler perdere una piccola percentuale del guadagno (ma recuperare in tempo). Per guadagnare qualche soldo veloce possiamo inoltre accettare contratti da altri possidenti, che affitteranno i nostri macchinari e la nostra forza lavoro per le loro colture.

Il ciclo dinamico del giorno e della notte si prende il suo tempo per farci assaporare ogni attimo della nostra vita di campagna, anche perché molte attività sono, per forza di cose, estremamente tediose e non avrebbe senso veder trascorrere giornate intere mentre stiamo arando un solo campo. La coppia freno/acceleratore ben posizionata sui grilletti e le azioni dei veicoli sui tasti dorsali ci danno una mappatura abbastanza chiara e sempre supportata dalle indicazioni dell’interfaccia; una guidabilità relativamente fluida e una buona maneggevolezza in aggiunta alla possibilità di usare il cruise control per far andare i veicoli da soli fa pensare che la scelta degli sviluppatori sia quella di un sistema di gioco dedicato a tutti, che non richieda necessariamente la pressione di troppi tasti o di precisione millimetrica, magari è un ossimoro ma pensatela come una simulazione un po’ arcade.

Il reparto grafico è nella media con una predilezione particolare verso i vari mezzi, che spiccano sul’ambiente a volte troppo blando e non particolarmente ispirato ma è sicuramente da lodare la presenza delle 4+1 mappe tutte abbastanza estese e con caratteristiche diverse; il reparto sonoro è completamente assente, o meglio, consiste solamente in rumori ambientali. Il titolo è stato completamente tradotto in italiano, almeno per quanto riguarda i testi e l’interfaccia.

Forse non è un caso che Pure Farming 2018 non abbia simulator nel nome: oltre ad evitare una causa con la concorrenza, dichiara fin da subito le sue intenzioni meno simulatrici ma rivolte comunque a chi vuole un’esperienza pura e completa dell’attività bucolica che poi diventa quella imprenditoriale. La nicchia particolare a cui è rivolto sa già quanto sia dura la vita di campagna e quanto possano essere noiose le sue attività, soprattutto quando portate a compimento in prima persona e non dai braccianti assoldati, ma anche questo fa parte dell’esperienza che si cerca in un gioco del genere. Per essere al secondo capitolo Pure Farming 2018 si presenta pieno di contenuti e ricco di attività che faranno la gioia degli aspiranti agricoltori.