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Recensione Paper Mario Sticker Star: un libro colorato da giocare

Scoprite con noi il nuovo capitolo pop-up dell'idraulico con i baffi!

di: Andrea "Macchiaiolo" Barbara

Paper Mario: Sticker Star è uno dei titoli più attesi per 3DS dal lancio della console.
Avvicinarsi al titolo senza essere carichi di attesa è praticamente impossibile, non dopo quel capolavoro che è stato Il Portale Millenario per GameCube, indiscusso apice della serie. Eppure fin dai primi istanti di gioco si scopre che il titolo ha un’identità propria molto distante dalla serie originale risultando un prodotto nuovo, purtroppo non fresco.
La capacità di Nintendo di ripresentare i suoi brand più importanti in sequel sempre accattivanti è celebre, ma in questo caso qualcosa non è andato nel verso giusto.

Frantumi di cometa sul mio libro colorato

La storia che fa da sfondo alla nuova avventura della versione cartacea di Mario è un semplice pretesto per tuffarsi nell’azione, abbandonandosi al ricordo delle trame, seppur semplici, dei capitoli precedenti. Ogni anno a Decalpopoli (città popolata da Toad che fa da Hub centrale di tutta l’avventura) si festeggia la Sticker Fest, festival a base di adesivi che raggiunge il suo culmine al passaggio della cometa Sticker, capace di esaudire qualsiasi desiderio. Questa volta, però, il festival viene interrotto dal solito Bowser che, toccando la cometa, assume poteri inimmaginabili. Nemmeno Mario può fare qualcosa e nonostante il suo tempestivo intervento, l’assalto del Koopa lascia dietro di sé scompiglio e desolazione.
Ci troviamo così alla guida dell’accartocciato idraulico e incontriamo il nostro futuro partner di tutta l’avventura: Corinne, una coroncina parlante guardiana degli sticker reali che sono stati disseminati per tutto il regno insieme ai frammenti della cometa durante il caos creato da Bowser.
Fin da questa fase salta all’occhio la cura grafica che Intelligent System, famosa software house già autrice dei capitoli precedenti della serie, nonché della serie Fire Emblem, ha utilizzato per questo titolo.
Il mondo appare come un gigantesco libro pop-up e tutto appare vivo e con una sua consistenza, seppur cartacea; gli edifici, gli elementi di paesaggio, nonché la vegetazione stessa sembrano costruiti con pannelli di cartone ondulato colorato.
La visuale tridimensionale aggiunge all’insieme una profondità notevole e l’effetto scenografico ne guadagna tantissimo.

Un album di figurine usa e getta

L’esplorazione dell’ambiente avviene in tre dimensioni attraverso micro-aree popolate da nemici e amici. L’intera mappa di gioco è suddivisa in singoli livelli ripercorribili, raggiungibili tramite una mappa che ricorda quella di Super Mario World. E’ evidente anche in questa organizzazione delle aree di gioco la volontà di creare un prodotto orientato verso una console portatile e il risultato in questo senso è perfettamente riuscito.
L’obiettivo in ogni livello non è solo raggiungere il frammento di cometa nascosto completandolo. Paper Mario: Sticker Star basa le sue fondamenta sulla collezione e l’uso degli sticker sparsi per il mondo.
Urtando o attaccando un nemico si attiva la fase di combattimento che, riprendendo lo stile dei primi due capitoli, si svolge a turni. Gli adesivi raccolti rappresentano i comandi di attacco o di guarigione che si consumano dopo l’uso sulla falsariga del sistema visto nel celebre Kingdom Hearts: Chain of MemoriesDurante il combattimento, è possibile premere i tasti con tempismo per effettuare danni più ingenti o parare i colpi avversari, in modo non dissimile dai recenti Mario & Luigi.
Il giocatore si trova quindi a dover confrontarsi con la necessità di conservare gli adesivi per scontri più difficili, pena non aver nessun comando di attacco e dover ripiegare con un’impietosa fuga. In quest’ottica i nemici lungo la strada rappresentano più che altro un ostacolo o un contrattempo. Tenendo presente che nel gioco non è previsto nessun tipo di crescita per il personaggio, i combattimenti con avversari che non siano boss o mini-boss si trasformano, infatti, in un semplice consumo di adesivi rendendo l’esplorazione dei livelli un susseguirsi di schivate al fine di evitarli. Raramente il giocatore si troverà in svantaggio durante un combattimento e questa estrema semplicità gioca a suo sfavore, perché, non fornendo il giusto grado di sfida, non permette l’apprendimento dell’importanza dei vari adesivi trasformando gli scontri con i boss in inspiegabili impennate di difficoltà. Durante l’esplorazione il nostro eroe troverà anche oggetti reali in tre dimensioni che possono essere tramutati in adesivi. Questi rappresentano mosse molto potenti e coreografiche, passando dall’assurdo al geniale, come da tradizione nella seriePaper Mario.
Ogni tanto capiterà di trovarsi di fronte a semplici puzzle che richiederanno l’utilizzo del potere magico di Corinne. La coroncina, compagna di viaggio di Mario, può rendere l’ambiente di gioco un foglio piatto, come fosse un’istantanea, e staccare il nostro protagonista dalla vicenda. Questo permette al giocatore di poter incollare o staccare adesivi a piacere nelle aree tratteggiate previste, aggiungendo elementi che vanno ad influenzare l’ambiente di gioco stesso. L’adesivo di un ventilatore scatenerà un forte vento, quello di un rubinetto rovescerà litri e litri d’acqua nell’ambiente e così via; è possibile anche utilizzare adesivi diversi, come quelli di attacco, per modificare a proprio vantaggio la situazione. Il sistema è intrigante, ma lascia l’amaro in bocca notare che sia possibile utilizzarlo solo in situazioni predefinite, mentre una libertà maggiore avrebbe sicuramente giovato all’intero gioco.

Si impegna ma potrebbe fare di più.

Paper Mario: Sticker Star prosegue senza particolari intoppi mantenendo un livello di sfida non troppo elevato e spinge il giocatore a ripercorrere i suoi passi per svelare tutti i piccoli segreti che i livelli nascondono. A questo si aggiungono la possibilità di collezionare tutti gli adesivi presenti nel gioco nel museo sotto Decalpopoli (che ricordiamo superano il centinaio) e la presenza di imprese da compiere che ricordano i famosi Achievements/Trofei tanto cari ai giocatori di oggi. 
La sensazione di aver un prodotto sottotono però rimane costante, soprattutto per il suo importante retaggio storico e per il conseguente ridimensionamento generale delle proprie aspettative. 
Paper Mario: Sticker Star è comunque un prodotto accattivante che non esiterà a strappare un sorriso grazie ai suoi dialoghi surreali e alle situazioni strampalate in cui si troverà il nostro eroe, un ottimo esempio di avventura portatile che, se presa nel verso giusto, non mancherà di regalare qualche soddisfazione, grazie anche ad un level design molto curato.