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Recensione Palleggiamo con Pro Evolution Soccer 2013

Il calcio è tornato tra noi! Come ogni anno Pro Evolution Soccer è giunto negli scaffali dei negozi, pronto a rasserenare le fredde e uggiose giornate autunnali con match intensi ed emozionanti. Sarà riuscito però nell'intento di rinnovarsi a sufficienza, pronto per sfidare il diretto concorrente, o si sarà limitato a migliorare la formula di base, giusto per accontentare i fan?
Scopritelo in compagnia di Console-Tribe!

di: Redazione

Il calcio è sempre il calcio. È uno sport semplice, che fonda il suo fascino su una singola cosa: un pallone. Un pallone che ventidue, giovani e atletici ragazzi devono contendersi, con il solo scopo di gettarlo dentro una delle due reti presenti sul rettangolare e verde campo. Ma questo voi, lettori di Console-Tribe, già lo sapete. In fin dei conti in Italia il calcio è considerato lo sport più bello, più emozionante, più importante che esista. Come non conoscerlo quindi?
Specialmente quando molti tra voi sono cresciuti a pane, nutella e calcio! Perciò come biasimare i (video)giocatori italiani quando ogni anno, a settembre o giù di lì, si fiondano nei negozi di videogiochi per acquistare l’ultima incarnazione dei vari FIFA o Pro Evolution Soccer? Anche quest’anno l’evento si è puntualmente ripetuto e Konami, reduce di molte battaglie perse, ha lanciato nuovamente e con maggior grinta il suo guanto di sfida verso EA Sports, diretta e agguerrita concorrente. Il risultato delle sue ultime fatiche?
Continuate a leggere e lo scoprirete!

“Sudamerica, here we come!”

Logicamente per i videogiochi sportivi non ha senso parlare di trama, quindi ci occuperemo delle licenze che PES 2013 è riuscito ad ottenere per questo nuovo capitolo. La Champions Leaguenon può che farla da padrona come al solito, con la Copa Libertadores – e c’è la novità di 20 team brasiliani inseriti nel gioco, stadi compresi – che sta raccogliendo sempre più consensi, anche tra i fan dei videogiochi. Per il battage pubblicitario che la circonda nella “realtà”, in attesa dei Mondiali brasiliani del 2014. Serie A, Liga e l’olandese Eredivisie presentano ranghi più che completi, per alcune squadre dei maggiori campionati europei invece l’unica sarà avvalersi dell’editor e del prezioso aiuto della larghissima community di appassionati. Da un po’ fastidio vedere che all’uscita del gioco mancano molti degli ultimi trasferimenti della finestra estiva di mercato. Una patch correggerà ogni cosa, certo, ma al giorno d’oggi l’immediatezza e la puntualità sono tutto e una mancanza del genere non passa inosservata.
Grande attesa c’era anche per altre due modalità, marchio di fabbrica di PES: la Master League e Diventa un Mito. Grande attenzione alla realizzazione di una sempre più completa componente ruolistica, per dare una visione tout-court della crescita del proprio giocatore. Uno shop – accessibile al termine di ogni partita – ci consente di scegliere tra una vasta serie di potenziamenti costosi per migliorare allenamento e caratteristiche. Logicamente quanto più efficace e permanente è il bonus acquistabile tanto più il suo prezzo all’interno del gioco sarà elevato, e starà all’abilità del giocatore pesare e abbinare al meglio le caratteristiche migliorabili. Tutto questo per… Diventare un Mito!
Da non trascurare è il tutorial. Appena inserito il gioco nella console, infatti, ci troviamo davanti a quest’ultimo, che ci permetterà di padroneggiare al meglio tanto le caratteristiche base quanto quelle più particolari del gioco. Spiegazione e a seguire prova pratica di abilità, per capire subito se siamo riusciti ad assimilare al meglio un determinato tiro o una tattica di gioco coi compagni di squadra – ma senza la difesa ad ostacolarci. Una presenza superflua per i veterani, ma senz’altro gradita per i nuovi arrivati, che così possono ben presto migliorare stile e acquisire utili nozioni ed esperienza.
Un altro miglioramento attesissimo e fondamentale della parte giocabile sul rettangolo verde riguarda senza dubbio il portiere. Quanti di noi nei capitoli precedenti si sono giocati il futuro posto in paradiso con ogni tipo di imprecazione rivolta a divinità pagane e non? Finalmente sembra che l’intelligenza artificiale sia stata applicata pure a loro, con papere, uscite a vuoto e ribattute pericolosissime su tiri innocui che si sono notevolmente ridotte rispetto ai capitoli precedenti.
Una cosa che può far storcere il naso, soprattutto ai fan di vecchia data, è la – ancora! – presenza di un ormai obsoleto sistema su binari, seppur ridotto rispetto al passato. Ma probabilmente ciò che si perde lì lo si guadagna grazie al PES Full Control, sistema grazie al quale possiamo in ogni momento agire in maniera totalmente manuale sul passaggio o sul tiro. E che grazie anche alla ridotta velocità di gioco porta un taglio molto più realistico a PES 2013, slegandolo forse definitivamente dalla definizione di gioco arcade. Infine il Player ID – applicato ad una cinquantina di giocatori, con già annunciato un aumento per la prossima versione – riesce a replicare fedelmente alla realtà non solo la fisica quanto la movenza, lo stile e la reazione a certe situazioni dei calciatori. Il caracollare di Balotelli, la rincorsa a gambe aperte di Cristiano Ronaldo, l’ammorbante possesso palla del Barcellona sono gli esempi migliori della riuscita di questa feature.
L’online è notevolmente migliorato, soprattutto nell’atavico problema del matchmaking, che affliggeva in particolare la Master League Online. Problemi che paiono risolti e che finalmente mettono i bastoni tra le ruote a tutti coloro che se ne approfittavano nelle versioni precedenti. Novità è la sezione Community, in cui potremo organizzarci per giocare contro avversari di congregazioni particolari, siano per stato, regione ed addirittura città, se gli altri giocatori hanno condiviso le proprie informazioni. Meritevole di menzione anche l’introduzione del 2vs2, con la ricerca diretta di una partita per 4 giocatori, o l’ulteriore miglioramento della componente statistica di MyPES, il cui account peraltro è ora collegabile al proprio profilo Facebook. Tramite un’analisi delle partite disputate dall’avversario, una serie di analisi e grafici ci aiuteranno a capire il suo stile e le sue preferenze di gioco.

Tra calciatori, palle, arbitri e… cronisti!

Nei giochi di calcio si sa, il ruolo da leone lo riveste il gameplay. Ma anche il comparto grafico, per quanto non estremamente importante, ha un suo peso. Fa sempre piacere vedere i propri idoli, ricreati con cura e precisione, replicare le loro reali movenze. I loro passaggi, le loro finte, i loro tiri, le loro esultanze. In questo, come già accennato, possiamo dire che PES 2013 si dimostra più che buono. Si vedono i ventidue giocatori spostarsi sul campo con una certa naturalezza, grazie ad animazioni molto realistiche. Certo, talvolta qualche movimento un po’ più legnoso lo si nota, così come qualche penetrazione poligonale di troppo, ma il risultato finale comunque è di qualità. Ciò che invece stona è il pubblico, creato e animato in maniera troppo superficiale. Ed è un peccato visto che la parte architettonica riguardante gli stadi è pressoché inappuntabile. Il sonoro invece si presenta un po’ meno curato: ad effetti sonori e cori da stadio realistici ma abbastanza limitati, affiancati da un’ottima telecronaca – che non stanca ma, anzi, rende l’azione ancora più viva grazie al dinamico duo Pardo/Marchegiani – si alternano musiche e canzoni talvolta un po’ monotone. Il comparto tecnico, in altre parole, fa il suo dovere più che egregiamente. Non brilla eccessivamente, ma si fa apprezzare.
In definiva, come constatato sia in quanto a gameplay che sul piano tecnologico, sono notevoli i passi in avanti per questo nuovo capitolo del Re. Il problema, se ci concediamo una metafora calcistica, è che “puoi migliorare molto, ma si fa dura quando c’è un avversario troppo più forte di te davanti”. L’acquisto è consigliatissimo ai fan della serie, essendo i miglioramenti più che evidenti rispetto ai precedenti capitoli. Per gli altri forse è meglio bussare direttamente alla porta della concorrenza.