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Recensione Octodad: Dadliest Catch

Nel panorama videoludico odierno, alcuni titoli tentano di differenziarsi puntando su qualcosa che sia diverso dalla grafica. Si cerca dare maggior rilievo alla trama, o alla caratterizzazione dei personaggi, al design dei livelli.
Nel caso di Ocotdad: Dadliest Catch, gli sviluppatori Young Horses hanno voluto puntare sul gameplay vero e proprio, caratterizzando il sistema di controllo.
Siete curiosi del risultato?

di: Marco Licandro

Nel panorama videoludico odierno, alcuni titoli tentano di differenziarsi puntando su qualcosa che sia diverso dalla grafica. Si cerca dare maggior rilievo alla trama, o alla caratterizzazione dei personaggi, al design dei livelli.
Nel caso di Ocotdad: Dadliest Catch, gli sviluppatori Young Horses hanno voluto puntare sul gameplay vero e proprio, caratterizzando il sistema di controllo.
Siete curiosi del risultato?

Avere un polpopapà

Non è cosa di tutti i giorni avere un padre polpo. Si, un polpo. Ma la famiglia di Octodad sembra essere normalissima e felice.
Il protagonista infatti riesce, non senza qualche problema, a confondersi tranquillamente con gli umani, tanto che nessuno si accorge del travestimento.
Il tutto potrebbe ancora sembrare accettabile, sennonché le movenze di Octodad sono paragonabili a quelle di un polpo equilibrista. Tuttavia, con qualche accortezza, né moglie né figli sentiranno la necessità di chiedergli qualcosa. Il linguaggio utilizzato, un garbuglio di blub e blob, sarà sufficiente per comunicare efficacemente con tutti.
I problemi iniziano quando la moglie decide di portare i figli (già, figli. Non vogliamo sapere come, né perché) a visitare l’acquario, incontrando così una vecchia conoscenza che potrebbe mettere a repentaglio l’identità per niente precaria del protagonista.

Controlli (S)bilanciati

Ammettiamolo. Il sistema di controllo inizialmente lascia più che perplessi. Lascia senza parole.
Ad ogni levetta analogica, trigger o pulsante, corrisponde un movimento ben preciso. Uno alza e abbassa gli arti… pardon… tentacoli. Uno li porta in avanti e indietro. Uno permette di muovere la gamb… il tentacolo sinistro, l’altro il destro. Fortunatamente il tutorial riesce, seppur brevemente, a far capire i comandi di base. Ma un conto è comprenderli, un altro è gestirli.
Personalmente, dopo un bel po’ di impedimenti e risate per i danni accumulati all’ambiente di gioco, sono riuscito a, per così dire, padroneggiare la tecnica dopo 5 minuti di gioco.
Se già il tutto sembrava di per sé complesso, la situazione degenera una volta giunti all’acquario, dove i nostri figli ci chiederanno di giocare ad alcuni minigame che richiederanno velocità e precisione. Tuttavia, dopo un po’ di pratica, ed una volta afferrata la logica dei comandi e averli approfonditi un po’, riusciremo senza troppi(ssimi) problemi a proseguire con l’avventura.

Se ti prendo…

Unico vero nemico, nel gioco, è uno chef che riesce (neanche senza qualche difficoltà iniziale) ad identificare Octodad per quello che è. Alcuni incontri ravvicinati renderanno un po’ più movimentato il gameplay. Gli obiettivi di gioco, di solito relativamente semplici e completabili con calma, in quei momenti diventeranno un unico ordine: scappa. Con spesso visuali con la telecamera a precedere (le fughe nei vecchi Crash Bandicoot, per intenderci) ci ritroveremo a premere convulsamente i pulsanti per sfuggire alle ire, ma più precisamente al coltello dello chef. Particolarmente gradite per via di piccoli obiettivi palesemente fuori luogo, come fermarsi ad asciugare le pozze d’acqua durante la fuga).

L’abito fa il polpo

In un mondo dove gli umani non distinguono un polpo da un loro simile, l’abito è l’elemento più importante, poiché permette di mimetizzarsi.
Troveremo infatti spesso degli abiti, da indossare a seconda dell’occasione, così da poter passare senza essere notati da membri del personale e curiosi.
Ogni nostra azione fuori luogo, come urtare le persone o rubare l’ultimo pacco di cereali dal carrello della signora, faranno alzare il sospetto rappresentato da una barra. Raggiunto il culmine verremo scoperti, e saremo costretti a ricominciare dall’ultimo dei frequenti checkpoints sparsi nei livelli.
Gli ambienti di gioco sono pieni zeppi di elementi da acchiappare e lanciare, e spesso nascondono delle cravatte di diverso stile. Queste ultime sono in realtà dei collezionabili, che potremo consultare ed indossare poi nel corso del gioco.

Vai a destra. A destra ho detto!

La modalità multiplayer offline è la cosa più folle sulla quale potreste mai cimentarvi.
No, non avrete a disposizione più polpi, né schermo condiviso, né altro potreste immaginarvi che vi dia una libertà propria.
Il gioco è lo stesso del single player, il personaggio lo stesso. L’unica differenza è che ogni giocatore ha un numero limitato di arti da poter muovere.
Esattamente, avete afferrato la situazione. Il tutto, se preso con allegria e anche molta filosofia, può risultare divertente, ma probabilmente sfocerà in litigi e urla, in particolar modo se la modalità Roulette è abilitata. Quest’ultima infatti scambia gli arti utilizzabili dal giocatore ad ogni obiettivo. E gli obiettivi possono essere multipli nella stessa schermata. Il caos.

In conclusione

Il gioco è divertente, simpatico, a tratti frustrante, ma comunque godibile. La goffaggine generica del titolo, i personaggi, gli eventi e le musiche, rendono il tutto molto tranquillo e attraente quanto può esserlo un cartone animato. L’aspetto grafico non è ciò che ci si aspetta da una PS4, anzi non vi è nessuna cura nei dettagli, inesistenti, e alcune volte gli ambienti di gioco sono piuttosto scarni e con elementi ridotti all’osso. Tuttavia, come già si è detto, non è la grafica che rende il titolo interessante.
La durata complessiva è abbastanza personale. Un giocatore con delle buone capacità pratiche potrebbe concluderlo tranquillamente in due ore, ma qualcosa mi dice che non sarà così facile per tutti. L’unica pecca reale è la mancata localizzazione in italiano. L’audio di gioco è in inglese, ed i sottotitoli anche, cosa che potrebbe risultare un impedimento per molte persone. Tuttavia, per un costo modico di 13,99€ vi portate a casa digitalmente un titolo particolare e divertente, che non mancherà di stuzzicare la vostra voglia di sfide.