Recensioni

Recensione Navi, commerci e battaglie con Port Royale 3

Vagare per mare è stato il sogno di molti avventurieri che hanno affidato il loro cuore alle onde, navigando senza meta per le insole disseminate nell'immenso blu, affrontando pericoli, commerciando a bordo di imponenti mercantili, veleggiando su eleganti galeoni e battagliando su agili fregate. Quello di cui si parla, anche in termini videoludici, ha rappresentato un mix perfetto che ha trovato, giá nel 2004, la sua dimensione naturale lontano dalle console casalinghe, per poi rivolgersi ad esse, dopo ben otto anni, con un ambizioso progetto che prende il nome di Port Royale 3 - Pirates & Merchants.
Riuscirà il difficile lavoro di Kalypso Media a conquistare gli impavidi marinai da salotto?

di: Giovanni "Abari" Pinizzotto

Vagare per mare è stato il sogno di molti avventurieri che hanno affidato il loro cuore alle onde, navigando senza meta per le insole disseminate nell’immenso blu, affrontando pericoli, commerciando a bordo di imponenti mercantili, veleggiando su eleganti galeoni e battagliando su agili fregate. Quello di cui si parla, anche in termini videoludici, ha rappresentato un mix perfetto che ha trovato, giá nel 2004, la sua dimensione naturale lontano dalle console casalinghe, per poi rivolgersi ad esse, dopo ben otto anni, con un ambizioso progetto che prende il nome di Port Royale 3 – Pirates & Merchants.
Riuscirà il difficile lavoro di Kalypso Media a conquistare gli impavidi marinai da salotto?

L’avventura per mare ha inizio

Anno del Signore 1561, la spedizione spagnola partita da Cadice e con a bordo un giovane di belle speranze, salpa in direzione del Nuovo Mondo. Una terribile tempesta si abbatte sulle imbarcazioni che la compongono, provocandone il naufragio. Il giovane spedizioniere, partito con invidiabile voglia di rivalsa sulla vita, riesce a sopravvivere, salvato dalle acque e prelevato da un mercantile facente rotta verso Port Royale, capitanato da Pedro De Vega, addetto commerciale del Vicerè di Spagna. Raggiunta la meta, centro del commercio e approdo di avventurieri e bucanieri, avrà inizio l’avventura, che trasporterá il giovane naufrago verso la fama, la scoperta dell’ignoto e la ricchezza negli anni a venire.

Si salpa a vele spiegate

Vestendo i panni di un giovane commerciante o di uno spregiudicato avventuriero, a seconda della scelta fatta tra le due modalitá di gioco previste, il giocatore sará da subito impegnato a misurarsi con traffici mercantili, scoperte e combattimenti via mare, sfruttando vascelli, navi da guerra o galeoni da trasporto, impostando rotte e linee di navigazione con l’unico scopo di accumulare incenti ricchezze.
Trascorsi soli pochi minuti di gioco, ci si accorge che tra le due modalitá previste, quella del “commerciante” è la meglio sviluppata, al contrario della modalità “avventuriero”, che appare scarna e poco appagante, soprattutto nella gestione degli scontri navali in mare aperto.
Ognuna delle città che sarà possibile visitare presenterà delle caratteristiche differenti, basando la propria economia principalmente sulla gestione delle risorse, quali: zucchero, legna, caffè, tabacco e via discorrendo. L’abilità del buon mercante sará quella di costruire dei magazzini, senza dei quali non sarà possibile esplorare la zona e prelevare, o consegnare, merce sfruttando ed avvantaggiandosi con il cambio dei beni. Chi apprezza la componente commerciale pura si divertirá parecchio a gestire il complesso sistema economico, che non si arresta al solo aspetto della compravendita, ma tiene conto anche delle scelte operate in ambito mercantile che si ripercuoteranno, inevitabilmente, nel tessuto sociale. Approdare in un porto di un’isoletta e acquistare tutte le risorse stipate nel magazzino, senza lasciarne per gli abitanti del luogo, influenzerá la popolaritá del giocatore in negativo mentre, al contrario, l’approvvigionamento di beni di prima utilità, risolverà i disagi presso gli agglomerati cittadini in difficoltà, rendendo onore e gloria al commerciante che avrà operato tale manovra. 
Non bisogna tralasciare nessun aspetto e misurare ogni singola azione. Più la popolarità cresce, maggiori strutture e quest aggiuntive verranno sbloccate, aumentando sensibilmente il divertimento e la complessità di gioco.
Nella modalità “avventuriero”, i combattimenti non riescono a divertire molto, presentandosi come ripetitivi e monotoni, descritti da movimenti spigolosi, legnosi, con impostazioni complesse proprio a partire dalla selezione delle navi, fino a giungere a dei movimenti di schivata degli attacchi nemici che, nelle fasi più concitate delle battaglie, risultano parecchio macchinosi.
La gestione della battaglia fa affidamento su di un sistema statistico in grado di assegnare la vittoria tenendo conto del numero di cannoni posizionati e dei marinai ad essi destinati, lasciando ben poco al resto, fatta eccezione per la mobilità dei natanti.
Indipendentemente dalla modalitá selezionata, il tutorial iniziale è breve, non molto chiaro nelle indicazioni, ma con il pregio di immergere subito nell’azione diretta, malgrado si conservi un po’ di confusione sul da farsi.
Impostare il tragitto da seguire grazie al pannello principale, accessibile con il tasto dorsale destro, da anche la possibilità di pianificare gli scali intermedi e le configurazioni standard le quali, una volta salvate, torneranno utili in diverse tratte, senza dover nuovamante settare i parametri.
Apprezzabili, invece, le varianti che complicano il gioco, come il dover affrontare disordini cittadini, epidemie, carestie, rivoluzioni che interessano le singole città e influenzano il completamento dei vari obiettivi. Le potenze commerciali impegnate nella conquista del Nuovo Mondo, quattro per essere precisi, non sempre godranno di rapporti pacifici e, nel tentativo di conquistare nuove terre e di impossessarsi delle linee commerciali, talvolta scenderanno in lotta tra loro, abbattendo le flotte nemiche incrociate lungo il cammino.
Oltre a comprare e vendere le imbarcazioni per arricchire la propria flotta, trattandosi di un simulatore gestionale parecchio minuzioso, il giocatore dovrá tener conto delle spese di mantenimento necessarie ad ogni elemento e di una progressiva usura delle imbarcazioni che, prima o poi, dovranno essere sostituite.

Orrori in mezzo al mare

La mappa di gioco vede una panoramica che da l’idea di un piccolo paradiso caraibico, composto da tanti isolotti sparsi per il mare. Una volta cliccate sulle singole città presenti, tuttavia, i dettagli che si vorrebbero trovare, sfumano, presentando modelli poligonali insufficienti e dando l’idea che tutto quello che si lascia apprezzare nella carta nautica principale e che si aspetta venga sviluppato nei particolari, si perda, invece, nelle singole location.Strade, colline, alberi, animali, edifici si presentano come strutture spoglie e non molto gradevoli alla vista. E’ presente una discreta quantità di edifici diversi, ognuno avente una specifica funzione, tra i quali spiccano: il palazzo del villaggio, la chiesa, le residenze cittadine, le taverne, nonché i porti e i magazzini.
Non migliorano le cose se consideriamo il comparto sonoro, sciatto e, a tratti, fastidioso. Penose le musiche di accompagnamento, che infastidiscono per la loro ciclica riproposizione, mentre sembra buona la scelta di lasciare il doppiaggio originale, affidando le varie traduzioni a testi sottotitolati.

Ammainate le vele è tempo di bilanci

Di conversioni che hanno visto affacciare giochi pensati esclusivamente per PC anche al mondo delle console, oramai, se ne registrano parecchie. Port Royale 3 – Pirates & Commerciantes ha il pregio di far conoscere ad una fetta di pubblico più ampia un prodotto di nicchia, complesso, dannatamente strutturato nei minimi particolari e ampiamente edificato sui meccanismi mercantili ed economico-commerciali. La voglia di fare bene e di mettere in campo un titolo che non lascia deluso nemmeno chi all’approccio economico vuole affiancare un po’ di sana strategia militare, rischia di traviare i buoni propositi rovinando il difficile obiettivo di presentare al pubblico un titolo eccellente.
I controlli non sempre comodamente accessibili e semplici da gestire, la grafica grossolana e un sonoro decisamente sotto la media, ammorbano un concept che avrebbe davvero potuto fare breccia nel cuore di tanti appassioni di giochi strategici, ma che si dovrà accontentare di pochi estimatori.
Ci si gioca parecchio, ma si deve essere davvero accesi sostenitori del genere, altrimenti non si riesce a fare nemmeno una buona oretta, prima di disfarsi definitivamente del disco.
Coloro che resisteranno fino alla fine, superando gli innumerevoli obiettivi proposti, saranno i soli a poter considerare la possibilitá di ricominciare con una nuova campagna di gioco.