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Recensione Namco Museum Archive volume 1 e 2

di: stefano.pet

Per chi come il sottoscritto è nato a inizio anni ottanta Namco rappresenta un punto di riferimento della propria infanzia. Personalmente mi hanno tenuto compagnia per pomeriggi interi sul mio Famicom o sull’Msx 2, dove i loro titoli iconi dell’epoca, come Pac-Man, Dig-Dug o Galaga, rappresentavano un vanto da mettere in mostra con gli amici per chi li possedeva. Per questo motivo ho sempre apprezzato quelle raccolte, nate ai tempi della prima Playstation, che permettevano di rigiocare questi capolavori che, per ovvi motivi, solo pochi collezionisti hanno ancora la fortuna di poter giocare sulle loro console originali. Namco Museum Volume 1 sono due raccolte di giochi con 11 titoli per ognuna, volte sia a riproporre al pubblico nostalgico titoli della propria infanzia, sia a far scoprire al pubblico giovane titoli di cui probabilmente hanno sentito parlare, ma di cui non conoscono nemmeno l’aspetto. Inutile analizzare nel dettaglio ogni singolo gioco, essendo usciti ormai in decine di versioni, ma in questa breve recensione ci concentreremo sulla qualità delle raccolte e sulle funzioni aggiuntive aggiunte da Namco.

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DUE VOLUMI PER 22 CLASSICI

Namco Museum Archive ci viene proposto in due volumi differenti, ognuno con 11 giochi comprendenti produzioni già uscite nelle precedenti edizioni, titoli inediti e giochi che non hanno mai avuto una localizzazione in occidente.

Il primo volume comprende: Galaxian, Pac-Man, Xevious, Mappy, Dig Dug, The Tower of Druaga, Sky Kid, Dragon Buster, Dragon Spirit: The New Legend, Splatterhouse: Wanpaku Graffiti e Pac-Man Championship Edition.

II secondo volume comprende: Galaga, Battle City, Pac-Land, Dig Dug II, Super Xevious, Mappy-Land, Legacy of the Wizard, Rolling Thunder, Dragon Buster II, Mendel Palace e Gaplus.

Guardando la lista dei giochi salta all’occhio che le raccolte propongono un mix di classici senza tempo e giochi facilmente dimenticabili, con un risultato finale che non rappresenta di certo il meglio della produzione di Namco. Per di più bisogna considerare che le due raccolte vengono vendute al prezzo, a mio avviso eccessivo, di 19,99 euro l’una per una spesa totale di poco meno di 40 euro: per una cifra del genere mi sarei aspettato ben più titoli, per una raccolta assai più completa di questa.

Nelle collezioni troveremo, tra gli altri giochi, alcune esclusive nipponiche per Famicom, come Splatterhouse: Wanpaku Graffiti Mendel Palace, primo gioco sviluppato da Game Freak. Ci sono poi due giochi più recenti: una conversione di Gaplus e Pac-Man Championship Edition, la  revisione del 2007 del capolavoro di Iwatani. Per il resto si passa da titoli eccellenti come Dig-Dug, a titoli di poco conto come Pac-Land. Da segnalare anche il complesso Tower of Druaga e Dragon Buster 2.

GIOCHI VECCHI, FUNZIONI MODERNE

Quanto avremmo desiderato negli anni ottanta poter salvare in qualsiasi momento… In queste raccolte si può ed in maniera abbastanza immediata. Una funzione che oggi diamo per scontata, ma che all’epoca di questi titoli non esisteva.

I menù sono semplici e intuitivi, forse anche fin troppo, ma comunque belli da vedere. La schermata di sottofondo è personalizzabile scegliendo tra varie opzioni prevaricate. Si può decidere di avere un’esperienza classica, giocando in 4:3 e con gli artefatti tipici dei televisori a tubo catodico simulati o di avere una grafica leggermente più attuale impostando l’antialiasing e mettendo l’immagine in full screen. Qualsiasi siano le scelte effettuate è garantito l’effetto noatalgia, con grafica e musica che ci fanno immergere istantaneamente nei nostri ricordi.

Un’altra funzionalità interessante è la possibilità di mandare indietro di qualche secondo il tempo per correggere i propri errori: i puristi storceranno il naso, ma con i comandi poco reattivi che caratterizzano questi titoli e ai quali non siamo più abituati è una funzione molto utile da avere. Se proprio si vuole avere un’esperienza quanto più fedele all’originale è sufficiente ignorare questa funzione.

AMARCORD, MA NON PER TUTTI

Namco Museum Archive ci offre due raccolte di buona qualità, ma con due difetti evidenti: il prezzo e la lista dei titoli a disposizione. Questo implica automaticamente che le raccolte non sono destinate al grande pubblico, ma più indirizzate a quei giocatori che non possono fare a meno di conservare nella propria collezione digitale queste perle del passato. Se siete amanti del retrogaming e il prezzo non vi spaventa non dovete avere dubbi su questo acquisto. Personalmente avrei voluto, visto il prezzo, una quantità maggiore di titoli o una unificazione delle due raccolte. Un’esperienza di gioco molto più che buona, inficiata da una strategia di mercato quantomeno discutibile. Un must have per gli appassionati, ma che difficilmente attirerà il grande pubblico.