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Recensione Mothergunship

di: Simone Cantini

A me piacciono da sempre gli FPS, sin da quando Wolfenstein e, soprattutto, il primissimo Doom riuscirono a rivoluzionare per sempre il mondo del gaming. Ovviamente non disdegno affatto le esperienze più narrative, capaci di affiancare una sceneggiatura solida a montagne spropositate di proiettili, non nego però di avere una predilezione per le esperienze più caciarone, quelle in cui lo spegnimento del cervello diviene requisito supremo. Ed in questo senso Mothergunship riesce pienamente ad appagare questo desiderio, complice anche il voler sconfessare il dogma che vuole al massimo una bocca da fuoco stretta in ciascuna mano.

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All’arrembaggio!

Ah i cari e vecchi alieni, la classica minaccia che viene dalle profondità siderali e che, guarda un po’, toccherà a noi debellare una volta per tutte. Non prima, però, di aver distrutto le navicelle che fungono da scudo alla Mothergunship del titolo. Sì, perché gli Archivisti, razza dedita al raccoglimento di informazioni su tutto quanto esista nell’universo, si stanno avvicinando alla Terra a bordo della loro nave ammiraglia, che però è debitamente occultata da un nugolo di vascelli più piccoli, che racchiudono al loro interno gli strumenti utili allo smascheramento del quartier generale semovente. Privo di fronzoli e sorretto unicamente da una sceneggiatura volutamente sopra le righe, in cui battute e situazioni demenziali sono la norma, Mothergunship sceglie volutamente di proporre un’esperienza ludica fortemente adrenalinica, in cui dovremo farci strada attraverso un corposo numero di livelli generati in maniera procedurale, potendo però contare su di un arsenale bellico quanto mai particolare ed espanso. I ragazzi di Terrible Posture Games, già forti dell’esperienza maturata con l’interessante Tower of Guns, hanno visto bene di espandere sensibilmente i concetti che erano alla base della precedente produzione, pur non abbandonando la struttura roguelike che ne accompagnava la progressione. Superato il tutorial iniziale, ci ritroveremo all’interno del ponte di comando di una nave delle forze terrestri, tramite il quale sarà possibile assaltare una delle navicelle degli Archivisti, così da far progredire la storia, oppure lanciarci in attacchi secondari, utili ad accumulare crediti o componenti per assemblare le nostre armi (ci arriveremo tra poco). Qualunque sia la scelta, quello che ci troveremo ad affrontare sarà un set di stanze chiuse, ricolme ovviamente di nemici che potremo falciare senza pietà, oppure ignorare per cercare di raggiungere l’uscita e proseguire il nostro cammino.

Le dimensioni contano

Passare oltre, però, vista la natura di Mothergunship, non si rivelerà mai la soluzione migliore, dato che non potremo accumulare punti esperienza e crediti, oltre a sbloccare gli shop che contraddistinguono quasi tutti questi microstage. È al loro interno, difatti, che potremo spendere il denaro accumulato per acquistare componenti accessori per il nostro arsenale di partenza, così da accedere al sistema di creazione delle armi, ovvero la caratteristica principale di Mothergunship. Tramite un editor, invero non proprio comodissimo, saremo in grado di assemblare liberamente i nostri strumenti di morte, affiancando anche più di una differente bocca da fuoco alla volta, che potremo inoltre personalizzare attraverso dei moduli di espansione in grado di modificarne il comportamento. Il nostro sogno è sempre stato quello di avere una mitragliatrice affiancata da uno shotgun ed un lanciagranate, magari i cui colpi possono rimbalzare sulle pareti? Bene, se avremo i pezzi necessari potremo tranquillamente dare corpo alle nostre fantasie, con l’unica accortezza di non sovraccaricare troppo il consumo di energia a nostra disposizione e limitare, di conseguenza, la cadenza di fuoco (le munizioni, deo gratias, sono difatti illimitate). Moltiplicate il tutto per due, come il numero di mani con cui possiamo premere un grilletto, ed avrete solo una vaga idea dell’orgia di proiettili che saremo in grado di vomitare sullo schermo. Non pensate, però, che tutta questa abbondanza non abbia un suo prezzo da pagare: data la natura roguelike di Mothergunship, difatti, morire ci vedrà perdere tutte le armi e le componenti ottenute nello stage, con solo i crediti e l’esperienza accumulata che rimarranno nelle nostre tasche. Questi ci serviranno sia per acquistare pezzi direttamente a bordo del nostro quartier generale, sia per potenziare permanentemente il nostro esoscheletro da combattimento. Concettualmente parlando, Mothergunship funziona molto bene e riesce a restituirci un’esperienza FPS adrenalinica e forsennata, in cui elementi shooter, roguelike e bullet hell la faranno da padroni indiscussi della scena. Il tutto scorre quasi sempre liscio come l’olio, salvo qualche sporadico rallentamento durante l’azione e, soprattutto, durante le fasi di transizione tra uno schema e l’altro (il gioco è stato provato su Xbox One standard), ma si tratta di episodi che non minano minimante la giocabilità complessiva. Buono anche l’utilizzo fatto dell’Unreal Engine, anche se bisogna riconoscere come il design dei nemici non sia poi così brillante. Qualche pecca, alla lunga, si riscontra anche nell’algoritmo di generazione delle stanze, che dopo un po’ di ore di gioco avranno già detto tutto in termini strutturali. Una nota positiva va spesa in merito al prossimo inserimento di una modalità cooperativa, che sarà resa disponibile gratuitamente già durante questo mese.

Mothergunship segue ed amplia in maniera azzeccata la formula inaugurata con Tower of Guns, riuscendo nell’intento di proporre un’esperienza FPS roguelike divertente e per certi versi originale. È ovvio come la parte del leone la faccia la possibilità di dare letteralmente vita al nostro personale arsenale di morte, il cui unico limite sarà costituito dalla nostra fantasia. È anche vero, però, data la sua particolare natura, che dopo un po’ le situazioni inizieranno a ripetersi in maniera sin troppo uguale tra loro, facendo in parte scemare l’interesse generale. Ciò nonostante, se siete in cerca di un titolo scanzonato e divertente, utile per staccare davvero il cervello e limitarsi nuotare in un mare di proiettili, Mothergunship potrebbe seriamente fare al caso vostro.