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Recensione Metal Gear Solid V: Ground Zeroes

Big Boss è tornato. Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, dopo le accese polemiche circa la durata, avrà superato il banco di prova? Scopritelo nel rapporto del braccio destro di Snake, ovvero il nostro Gianmarco “St Jimmy” Forcella!

di: Redazione

Big Boss è tornato. Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, dopo le accese polemiche circa la durata, avrà superato il banco di prova? Scopritelo nel rapporto del braccio destro di Snake, ovvero il nostro Gianmarco “St Jimmy” Forcella!

Back in the ‘70s

Dopo l’uscita su PS3 di Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots e su PS360 di Metal Gear Rising: Revengeance, Kojima decide di tornare indietro nella storyline della sua fortunata saga e di farci rivestire ancora una volta i panni di Big Boss (o Naked Snake). Ground Zeroes si riallaccia agli eventi del titolo uscito quattro anni fa, ovvero Peace Walker: Mother Base sta diventando sempre più popolare e si sta trasformando in un vero e proprio esercito munito anche di un’arma nucleare, ovvero il Metal Gear ZEKE.
A causa però del diffondersi della notizia su ZEKE, l’ONU decide di inviare un’ispezione per accertare le voci sulla questione. Snake però non sarà presente all’ispezione: qualche giorno addietro infatti, qualcuno ha rapito Chico e Paz e il protagonista parte per Campo Omega a salvare i due.

In quanto prologo di The Phantom Pain, gli eventi di Ground Zeroes non andranno molto avanti da quanto raccontato nel paragrafo precedente, perciò preferiamo passare a parlare dell’esperienza di gioco vera e propria, che ha subito alcuni cambiamenti piacevoli. Segnaliamo però che, nel caso non foste familiari con gli eventi di Metal Gear Solid 3: Snake Eater o Metal Gear Solid: Peace Walker, nel menù principale è disponibile un riassunto della trama di questi due giochi.

Le solite vecchie maniere, rinnovate 

Il gameplay di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes rimane fedele a quello della saga (spin-off a parte), non aggiungendo niente di nuovo, se non per alcuni elementi.
Cominciamo anzitutto con il dire che l’interfaccia grafica è molto più pulita rispetto a quella di qualsiasi altro capitolo rilasciato finora: l’unico elemento “ingombrante”, se così si può definire, è il piccolo riquadro in basso a destra che mostra l’arma scelta e che permette di accedere (tramite frecce direzionali) al selettore delle armi.
Di conseguenza un fan della saga a questo punto potrebbe chiedersi: “E la barra della vita che fine ha fatto? Che fine ha fatto l’indicatore di allerta dei nemici?” Spariti. Cancellati. Ma andiamo con ordine. Ground Zeroes, per la prima volta nella storia del franchise, dice addio a non due, ma ben tre capisaldi di Metal Gear: la barra della vita, sostituita da… niente: la percentuale di vita persa viene ora mostrata come in un normalissimo FPS, quindi più sangue appare sullo schermo, più ci si avvicina alla morte; l’indicatore dello stato di allerta dei nemici, rimpiazzato da una piccola scritta che comparirà in basso a sinistra; l’interfaccia grafica del CODEC, che non è stata completamente rimossa ma che si può chiamare in una sola frequenza preimpostata (quindi neanche il “140.96”, usato per i salvataggi).
Sebbene, leggendo, alcuni di voi potrebbero storcere il naso per la rimozione del CODEC, vi possiamo assicurare che non ci farete nemmeno caso, anzi: potreste pure arrivare a pensare che tutto sommato questa scelta non sia stata del tutto sbagliata.

Passando invece ad illustrare le novità in maniera sintetica, possiamo evidenziarne principalmente quattro:

  1. La “Modalità Riflesso”, opzione disattivabile che ha un funzionamento abbastanza simile al “Bullet Time” di Max Payne. Sostanzialmente una volta che si viene scoperti dal nemico, il tempo di gioco viene rallentato e Snake ha la possibilità di poter uccidere gli avversari prima che questi diano l’allarme;
  2. La possibilità di guidare i veicoli;
  3. Il sistema di marcamento dei nemici, che avviene principalmente tramite il binocolo di cui è dotato Big Boss;
  4. iDroid e la chiamata dell’elicottero per l’estrazione immediata, di cui parleremo più approfonditamente in seguito.

In Ground Zeroes poi, Kojima aveva promesso un sistema open-world: diciamo subito che non è così. L’area circoscritta sarà la stessa usata per qualunque missione si affronterà nel gioco, anche in quelle secondarie (che si sbloccano dopo aver completato quella principale).
Il modo in cui è stato costruito e concepito Campo Omega permette un approccio molto più stealth rispetto a qualsiasi altro Metal Gear uscito finora: i soldati stanno attenti a qualsiasi rumore, anche l’apertura di una porta o un oggetto che cade a terra e il silenziatore ha una durata limitatissima, circa un centinaio di colpi prima di deteriorarsi completamente, precludendoci la possibilità di essere sentiti mentre si spara.
L’intelligenza artificiale è quindi sicuramente migliorata: le guardie si accorgono addirittura della sparizione di un loro compagno dalla postazione a lui assegnata, facendo partire di conseguenza una ricerca ed organizzando plotoni di almeno tre soldati. Nel caso poi, non riuscissero a trovare niente, tutto ritorna come prima che scattasse l’allarme. Snake non è però un fantasma e può essere visto al buio se non è nascosto sufficientemente, non c’è da preoccuparsi invece per il classico “!” che comparirà in alcune occasioni specifiche, sulla testa nemica quando venite individuati.

Big Boss avrà a disposizione un terminale che rappresenta a dir poco un anacronismo per gli anni della Guerra Fredda: l’iDroid è infatti un piccolo computer portatile con uno schermo proiettabile che mostra diverse informazioni, tra cui una mappa dell’area, informazioni sulle missioni, riproduzioni di cassette trovate per il gioco.
Segue infine Morpho, ovvero l’elicottero, grande compagno delle avventure di Naked Snake: per uscire dalle missioni, che siano state completate o meno, sarà necessario chiamarlo tramite il terminale super tecnologico e mandarlo in una delle quattro zone di atterraggio predisposte per Campo Omega.
Niente da segnalare invece su eventuali migliorie/novità sul sistema di combattimento a mani nude CQC.

Il debutto del FOX Engine

Sebbene il FOX Engine, il motore grafico di Metal Gear Solid V, abbia ufficialmente debuttato con PES 2014, Kojima l’ha inizialmente creato con lo scopo di usarlo principalmente con la saga di Metal Gear: Ground Zeroes sarebbe stato quindi il vero banco di prova per mostrare le potenzialità di questo nuovo strumento.
Inutile girarci attorno: il FOX Engine è mostruoso. Qualcosa di superiore rispetto al motore grafico usato finora per tutta la serie di Metal Gear. Abbiamo avuto modo di giocare a Ground Zeroes sulla vecchia e nuova generazione ed in entrambi i casi siamo rimasti piacevolmente sorpresi, specie su PS360, per la spettacolare resa grafica: le console della scorsa generazione infatti sono state spinte ai limiti delle loro possibilità, permettendo un dettaglio sulle animazioni facciali strepitoso.
Su Xbox One e PS4 poi l’impatto è ovviamente superiore, anche se la versione di riferimento rimane quella della console Sony che a 1080p garantisce una pulizia dell’immagine maggiore.

Ground Zeroes o non Ground Zeroes? Questo è il dilemma

Esaminati quindi i reparti della grafica e del gameplay, mancano gli ultimi due, ovvero i tasti dolenti: longevità e costo.
La missione principale, l’unica che parla della storia di Metal Gear Solid V, prende dai dieci minuti (se si adotta un approccio non stealth) alle due ore per completarla. Una volta completata si sbloccheranno le quattro missioni secondarie (la quinta, che differisce in base alla console su cui si gioca, si sblocca dopo aver completato una certa condizione) che allungheranno la durata complessiva fino ad un massimo di 7h.
Vale quindi l’acquisto? Assolutamente no. O meglio, non al prezzo proposto nella versione retail: 40€ ci sembra un prezzo eccessivo, nonché il più alto in tutta Europa. Già in Francia in negozio lo si trova a 30€.
Attenzione però: non stiamo dicendo con questo che 
Ground Zeroes lasci a desiderare, anzi, è un titolo che deve essere giocato, ma non al costo indicato nelle varie catene: sicuramente il prezzo a cui viene proposto sul PSN o Xbox Live (20€ per la versione old-gen e 30€ per la versione next-gen) è più che giustificato, ma non oltre. E poi sono solo 4GB.