Recensioni

Recensione Madden NFL 15

Lo sport americano per eccellenza, quello in cui davvero non hanno rivali nel mondo? Non il basket, non l’hockey su ghiaccio e nemmeno il baseball, è il football americano, un vero e proprio fenomeno tutto a stelle e strisce capace di catalizzare un’intera nazione (e non solo) da settembre a novembre. Per rendere l’idea delle sue dimensioni, ilSuperbowl, la finalissima del campionato NFL, incolla davanti alla TV una media che supera abbondantemente i 100 milioni di spettatori, mentre basket e baseball a fatica possono raggiungere i venti. In considerazione di questo, pensate EA Sports possa deludere i videogiocatori americani con un titolo non all’altezza? Vediamo un po’ cosa ha in serbo per noi il nuovo Madden NFL 15.

di: Giovanni Manca

Lo sport americano per eccellenza, quello in cui davvero non hanno rivali nel mondo? Non il basket, non l’hockey su ghiaccio e nemmeno il baseball, è il football americano, un vero e proprio fenomeno tutto a stelle e strisce capace di catalizzare un’intera nazione (e non solo) da settembre a novembre. Per rendere l’idea delle sue dimensioni, ilSuperbowl, la finalissima del campionato NFL, incolla davanti alla TV una media che supera abbondantemente i 100 milioni di spettatori, mentre basket e baseball a fatica possono raggiungere i venti. In considerazione di questo, pensate EA Sports possa deludere i videogiocatori americani con un titolo non all’altezza? Vediamo un po’ cosa ha in serbo per noi il nuovo Madden NFL 15.

Football che?

Meglio non dare nulla di scontato e spendere qualche riga sugli aspetti fondamentali di questo sport. Innanzi tutto, il John Madden che da il nome al franchise dal 1993, è un ex coach vincitore del Superbowl XI nel ’76 e poi telecronista stra-pagato per la TV americana andato ormai in pensione da alcuni anni e lo ritroveremo come coach selezionabile nella modalità franchise. Apparentemente complesso, il football americano è piuttosto semplice: una squadra attacca, l’altra si difende, la prima ha quattro tentativi per coprire 10 yarde di campo fino ad arrivare nella zona di meta, la end zone; conseguentemente, la squadra che si difende deve impedire che queste yarde siano coperte in modo da entrare in fase di attacco. Gli altri modi per che questo avvenga, è intercettare un lancio o impossessarsene dopo aver causato la perdita di controllo della stessa di un giocatore attaccante prima che questi poggi un ginocchio sul terreno di gioco. Nessuno può oltrepassare la linea della palla prima che questa sia mossa e la squadra che attacca può muovere in avanti l’ovale solo una volta per azione di attacco. Facile no?

A cosa giochiamo?

Madden 15 propone le modalità di gioco più importanti e riuscite di casa EA Sports, con qualche leggero adattamento e modifica a quello che potremmo trovare in FIFA oNHL e un menù di gioco a schede. Non manca ovviamente la possibilità di giocare un match veloce offline online, con quest’ultima che ci permette di sfidare amici, entrare nelle lobbie, visualizzare le classifiche e avviare un matchmaking. Le modalità di gioco più immersive e coinvolgenti sono Franchise, la classica carriera offline ampiamente personalizzabile in cui è possibile usare un solo giocatore, oppure controllare tutti gli aspetti di gioco facendo il coach piuttosto che occuparsi solo della parte manageriale facendo da boss, e l’ormai irrinunciabile Ultimate Team. E’ un sistema ultra collaudato, in cui si costruisce una squadra per diverse sfide e tornei esclusivamente utilizzando delle carte da gioco contenute in kit di bustine virtuali, acquistabili sia con i crediti acquisiti durante il gioco sia con valuta reale. Per ultime citiamo, non certo per interesse o qualità, lo skill trainer (delle vere e proprie sfide distinte per difficoltà e fase di gioco) e la GMC Never say never Moments, l’opportunità di vivere da giocatore i momenti più importanti della stagione 2013 e di quella in corso. Completa il quadro di un’offerta davvero invidiabile, la possibilità di personalizzare praticamente tutto, giocatori, roster, divise, playbook (gli schemi) e, nel caso fossimo troppo pigri, scaricare quelli condivisi dagli utenti.

Come giochiamo?

Spesso bastano due schermate della scelta degli schemi per spaventare i neofiti del gioco ma quasi sempre, dietro una serie di frecce e simboli si nasconde uno schema dalla facilità disarmante: le frecce indicano infatti nient’altro che i movimenti dei possibili ricevitori, nel caso si attacchi, mentre nel caso si sia in difesa i movimenti dei giocatori in relazione alle coperture o ai tentativi di blitz al quarterback. Certamente la confusione maggiore può derivare dai termini puramente tecnici ma lo skill trainer a cui abbiamo prima fatto riferimento abitua il giocatore a quasi tutto quello che possiamo trovarci durante il match. La scelta degli schemi è molto migliorata rispetto al passato: oltre al gioco suggerito dal coach, è possibile filtrare tutto il playbook in base allo schieramento delle linee, il tipo di attacco (passaggio o corsa), punto del campo o schemi di gioco personalizzati, sia in difesa che in attacco. Con un po’ di esperienza, è poi possibile personalizzare i playbook stessi eliminando gli schemi che non si adattano alla nostra squadra.

Una sensazione negativa giocando a qualsiasi simulazione di football americano è sempre stata quella di avere poco controllo, sull’azione in campo, in attacco ma soprattutto in difesa. Con Madden 15, EA Sports introduce delle novità importanti che danno inizio ad una e vera e propria rivoluzione: la più rilevante è senza dubbio la visuale difensiva. La telecamera inquadra il difensore selezionato avendo come focus il quarterback in modo che sia un obiettivo chiaramente visibile nonostante il caos generato dall’azione: ciò favorisce tutti i movimenti per svincolarsi dagli avversari e così impedire il passaggio o effettuare un sack, il placcaggio del quarterback. Tale visuale si attiva e disattiva premendo lo stick sinistro, funzione fondamentale per passare dalla visuale del difensore che segue il quarterback a quelli che invece vanno in profondità con i ricevitori, e il tutto, se si agisce in tempo, funziona in modo molto efficace. In fase di attacco le cose si fanno più immediate, è sufficiente ricordasi le linee di passaggio e tener d’occhio i movimenti della difesa per realizzare un’azione efficace; in questo senso, è opportuno precisare come tra la selezione dello schema e lo snap (l’avvio dell’azione con passaggio del pallone dalla linea al quaterback) sia possibile visualizzare una serie utilissima di informazioni: non solo le classiche tracce di corsa ma anche la velocità, il ruolo, stanchezza e caratteristiche fisiche. Superate le difficoltà iniziali, è possibile considerare Madden 15 come il più completo videogioco dedicato al football e, contrariamente a quanto si possa pensare, è proprio tale completezza che lo rende fruibile a una vasta gamma di videogiocatori, molti dei quali alle prima esperienza di questo tipo.

Ignite, eccoti qui!

In ordine cronologico, Madden 15 è il quinto titolo targato EA Sports che sfrutta lo sbandieratissimo Engine Ignite che, se aveva in buona parte deluso con FIFA 14, NBA Live 14 e Madden 25 e aveva lasciato ben sperare con UFC, lascia davvero a bocca aperta in questo frangente. Lo step tecnico tra i due titoli dedicati al football, a distanza di una anno, è davvero notevole e solo nell’incarnazione 2015 è possibile davvero parlare di nuova generazione di giochi, almeno dal punto di vista tecnico. La ricostruzione degli stadi e del pubblico degli spalti è notevolissima ma il vero spettacolo è in campo: il livello di dettaglio e la pulizia grafica è sensazionale, a pochi passi dal fotorealismo, grazie a un gioco di effetti luce e uso dei filtri grafici di alto livello. Le animazioni sono tra le più convincenti e realistiche mai viste anche se non manca qualche incertezza in occasione di alcuni contatti e qualche compenetrazione poligonale; il livello di dettaglio dei giocatori e di tutti gli elementi sul campo è tale che impossibile non notare le differenze con ciò che si trova a bordo campo e non parliamo tanto dei coach, questa volta all’altezza della situazione, ma dei fotografi e delle scenografie, come le telecamere o le cyclette, ad esempio, caratterizzate da spigoli esagerati e dettagli abbastanza ridicoli.

Palle, palle ovali per tutti!

Si è sempre detto che sia il football americano che le simulazioni ad esso dedicate siano sempre stati un “amore” per pochi appassionati e ciò ha sicuramente delle basi di verità e Madden 15 non sfugge alla regola. Siamo però davanti a uno dei titoli sportivi più curati di sempre sotto ogni punto di vista e merita attenzione da tutti, anche chi ha sempre visto con terrore le regole di questo sport e la mancata localizzazione in lingua italiana di qualsiasi videogioco ad esso dedicato, come Madden 15 e tutti i suoi predecessori. Provatelo, con un po’ di pazienza, e non vi pentirete.