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Recensione Lovers in a Dangerous Spacetime

L’amore: principio, mezzo e fine ultimo di buona parte della letteratura, soggetto e oggetto di mille canzoni e film è sempre stato trattato in misura minore nel nostro amato mondo videoludico, ci pensa Asteroid Base a porvi rimedio con il colorato e amabile Lovers in a Dangerous Spacetime.

di: Federico Lelli

La galassia è in pericolo! Il Reattore dell’amore è stato distrutto dalle forze anti-amore, per riportare i cuoricini in tutta la galassia c’è bisogno del nostro amoroso intervento. A bordo dell’astronave!

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La forza dell’amore

L’amore: principio, mezzo e fine ultimo di buona parte della letteratura, soggetto e oggetto di mille canzoni e film è sempre stato trattato in misura minore nel nostro amato mondo videoludico, ci pensa Asteroid Base a porvi rimedio con il colorato e amabile Lovers in a Dangerous Spacetime.
È una cutscene ad introdurci alle premesse del gioco: un universo in pericolo per colpa dell’energia anti-amore. Dopo aver selezionato il nostro Lover e il suo fido aiutante (un cane o un gatto), saremo chiamati alle armi a bordo della nostra astronave per recuperare i coniglietti spaziali imprigionati tra le stelle e ristabilire così l’equilibrio cosmico riportando l’amore tra i pianeti. Il mezzo spaziale è proprio il punto focale alla base del gameplay: di forma tonda e con diversi percorsi che collegano le varie sezioni, comprende al suo interno tutti i centri di comando per esplorare e affrontare le insidie dell’universo a partire dal ponte di navigazione, che si muove intorno alla sfera e ci permette di muoverci; passando dallo scudo, che si muove anch’esso intorno alla palla come il propulsore; fino alle armi disposte sui quattro punti cardinali e al cannone che invece ruota liberamente intorno al veicolo.
I nemici ci attaccheranno su tutti i lati in ambienti abbastanza ampi ma comunque circoscritti e generati ogni volta in maniera procedurale, divisi in 4 diverse costellazioni con all’interno 5 livelli e con un boss finale ognuna.
La differenza sostanziale con quello che sembrerebbe un semplice clone di asteroid sta nel fatto che per interagire con ogni centro di comando del nostro mezzo dovremo essere fisicamente nei suoi pressi, spostandoci all’interno dell’astronave per raggiungerlo e basta fare un conto veloce per capire che con soli due Lover a bordo il mezzo non può fare più di due cose contemporaneamente.
Qui entra in gioco la componente coop del gioco, che su Nintendo Switch prevede fino a 4 giocatori in contemporanea, divertentissima ma per fortuna non fondamentale per andare avanti, visto che il nostro fedele compagno può essere direzionato a nostro piacimento in ognuno dei ponti di comando (a parte il timone che comanda il movimento) con una semplice pressione di un tasto e della direzione dello stick; da apprezzare anche la IA dell’animale, che riesce a fare quasi sempre la scelta più coerente e appropriata, anche in mezzo a orde di nemici che sparano da ogni direzione. Avere risorse così limitate vuol dire spesso esplorare lo spazio con tutta la cautela possibile mentre si è costretti a concentrarsi sulla direzione da dare all’astronave mentre il nostro copilota difende con lo scudo o sparare con due bocche di fuoco opposte mentre ci si trova alla mercé di nemici che ci circondano.

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Non manca una componente di crescita decisamente interessante visto che insieme ai coniglietti spaziali c’è la possibilità di recuperare pacchetti spaziali pieni di sorprese, in particolare 3 tipi di pietre preziose che possono essere inserite in ogni centro di comando per cambiare gli effetti con cui attaccare o difendere. In questo modo inserire la gemma laser in una delle quattro bocche di fuoco le farà sparare un laser veloce e potente, nel cannone ci aiuterà con un getto molto più lungo, nello scudo ci restituirà una protezione capace di riflettere i colpi e nel propulsore un getto potente in grado di annientare i nemici alle nostre spalle. In combinazione con le altre due gemme, una con proprietà metalliche e l’altra che raddoppia la potenza del potere già attivato, possiamo anche creare nuovi poteri, perché ogni ponte di comando ne accetta fino a due. Le combinazioni a questo punto diventano sempre di più e ogni playthrough diventa così un’occasione per sperimentare nuove possibilità.
Anche se l’universo è uno solo ogni galassia sarà popolata da mostri differenti, variegati pianeti e da sfide di ogni tipo, ognuno con pattern di attacco e di difesa da studiare prima di lanciarsi all’offensiva pura.
La splendida direzione artistica colora tutto di luci al neon e di tinte fluo, rendendo ogni nemico sempre ben riconoscibile e ogni pericolo identificabile; anche se siamo lontani dai bullet hell di nipponica memoria, spesso vi troverete in un inferno di colori tra pianeti, proiettili e insidie avversarie, e sarà bellissimo e terrificante allo stesso tempo. Le musiche elettroniche di vario genere, dalle tinte più rilassate e ambient fino alla techno più acida, colorano il tappeto sonoro e si aggiungono armonicamente all’esperienza complessiva.

L’amore che supera tutti gli ostacoli

Lovers in a Dangerous Spacetime non è solo un gioco bello da vedere, è anche un gioco che richiede tanta pianificazione e molta cautela, che introduce nuove dinamiche in vecchi contesti migliorandole, che permette -ma non necessita per forza- di giocare con un compagno, che vi farà esplorare l’universo con il sorriso sulle labbra, il tutto con una rigiocabilità invidiabile grazie all’ottimo motore procedurale. Fatevi un favore e provate almeno la demo se non siete sicuri di procedere all’acquisto, perché si tratta sicuramente di un gioiellino nel panorama indie attuale.