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Recensione EA Sports UFC 2

di: Giovanni Manca

Ma davvero non sapete cosa sia la UFC, a parte il fatto che ci sia gente che si picchia forte? Ultimate Fighting Championship è attualmente la più importante organizzazione MMA (arti marziali miste) del mondo, con sede principale a Las Vegas, che, per popolarità, ha ormai sorpassato la stragrande maggioranza degli incontri di boxe. Atleti come Jon Jones, Conor McGregor e Ronda Rousey sono personaggi straordinari ormai conosciuti dal grande pubblico e non solo dagli appassionati degli sport da combattimento. Da sempre il mondo dei videogiochi si è interessata a questo fenomeno ma solo negli ultimi anni abbiamo avuto la fortuna di aver tra le mani titoli veramente validi, in particolare con la licenza UFC: i primi tre eccellenti capitoli targati dalla defunta THQ e sviluppati da Yuke’s e successivamente EA Sport UFC. E’ arrivato il momento di divertirci con EA Sport UFC 2, affidato anche questa volta a EA Canada.

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Striker & Grappler

EA ha davvero voluto esagerare mettendoci a disposizione la bellezza di 250 lottatori, suddivisi ovviamente per categorie di peso e per sesso.Il numero è ancora più impressionante se si considera il lavoro che è stato fatto per mettere in risalto le differenze tecniche: scordatevi dunque di avere vita facile se con un esperto di combattimento in piedi, uno striker, cercate di impostare il combattimento con tecniche a terra o viceversa. Tale differenziazione e il notevole aumento di mosse e tecniche rispetto al primo UFC ha decisamente migliorato il gameplay, rendendolo più tecnico, profondo e appagante. Il tutorial e la fase di allenamento sono eccellenti ed è assolutamente consigliabile fare delle lunghe sessioni perché il sistema di combattimento è davvero complesso, molto più del vecchio titolo; il realismo è esaltato dall’efficacia dei colpi diretti strategicamente alla stessa parte del corpo, al perfetto bilanciamento della stamina rispetto alle dinamiche della lotta, alle tecniche di difesa, e il tutto è decisamente rapido e reattivo ai nostri imput. Una distrazione può portarci ad un veloce KO, anche quando il nostro avversario sembra ormai arrivato allo stremo e sottomesso: potrebbe sembrare un aspetto poco realistico ma quante volte lo abbiamo visto accadere in UFC?

The Ultimate Fight

EA Sport Canada propone, con UFC 2, modalità di gioco già viste nel capitolo precedente e alcune interessantissime novità, andando incontro alle esigenze di un pubblico più vasto. La carriera ha una struttura molto simile a quella già sperimentata due anni or sono: l’obiettivo è vincere The Ultimate Fighter, il reality che UFC mette in piedi ogni anno per dare la possibilità ad ambiziosi lottatori di entrare di diritto nella UFC stessa: il nostro alter ego può essere creato grazie al potentissimo editor o scelto dal roster impressionante del gioco. Qualcosa è cambiato: i parametri delle skills fisiche e tecniche non possono essere determinate liberamente, distribuendo i punti esperienza, ma si evolvono in relazione agli allenamenti svolti prima si ogni incontro. Il numero delle sessioni di allenamento dipende dall’importanza dell’incontro, a noi rimane la scelta su quale fare e la sua intensità. La carriera è divertente ma è priva di fascino, non c’è una storia coinvolgente, non c’è pathos, e questo rischia di far annoiare presto il giocatore. Limitandoci a questa categoria di giochi, il punto di riferimento rimane la straordinaria Champion Mode di Fight Night Champion, sempre di EA Canada: UFC 2 è ancora lontano anni luce.
E’ possibile disputare in incontro veloce, sia online che offline, creare un evento UFC determinandone diversi parametri, tutta roba più o meno già vista. Le novità sono: modalità knockout, ultimate team e eventi live.

Ultimate Knockout

Knockout è una divertentissima modalità di combattimento pensata per chi non si vuole sbattere troppo in combattimenti lunghi e realistici e, per spirito, si avvicina a classici picchiaduro: barra di salute che si esaurisce subito, in relazione alla pesantezza dei colpi e si va a terra in pochissimo tempo. Ultimate Team non ha bisogno di presentazioni, in questi anni ne abbiamo visto di tutti i colori e bisogna davvero essere degli eremiti per non conoscerla. In UFC è comunque strutturata in modo molto diverso rispetto a FIFA o NFL. Inizialmente occorre creare una squadra composta da massimo cinque fighter, appartenenti a quattro classi di peso: leggeri, medi, massimi e pesi gallo femminili. E’ possibile importare i lottatori creati per la modalità carriera, ai quali vengono apportate modifiche automatiche se appartengono a categorie di peso non previste in UT. Gli incontri disputati attribuiscono un punteggio alla squadra e relative monete bonus che servono, appunto, ad acquistare i pacchetti di carte. Gli oggetti che si possono trovare si distinguono in cinque livelli, più è alto il livello più raro e migliore è l’oggetto: mosse, incremento delle skills e abilità, universali o specifici, momentanei o meno, sono tutti oggetti che possono fare la differenza. Non è una cosa semplice costruire un team all’altezza ma Ultimate Team è una modalità di gioco che alla lunga fa dimenticare tutte le altre, fatta accezione ovviamente per il mutliplayer locale. Gli Eventi Live invece ci permette di “scommettere” su degli incontri UFC prima che l’incontro venga disputato: chi sarà il vincente e il round in cui l’incontro terminerà. E’ possibile poi disputare l’incontro nei panni del lottatore scelto con l’obiettivo di ottenere lo stesso risultato e guadagnare crediti, da spendere poi nella modalità Ultima Team.

Ignite allo stremo

I fighting game sportivi targati EA sono sempre stati estremamente curati dal punto di vista del realismo grafico, basti citare gli eccellenti Fight Night e EA Sport UFC. A parte il citato pedigree tecnico, anche i video in game rilasciati in questi mesi ci avevano fatto sbavare copiosamente, dunque era lecito aspettarsi grandi cose da questo UFC 2. Il lavoro che ha svolto EA Canada è davvero sorprendente, l’engine Ignite è stato messo alla frusta come mai prima, riuscendo a regalarci un’esperienza visiva senza precedenti, per lo meno dal punto di vista del realismo degli atleti. Il dettaglio dei corpi, le espressioni dei visi, la modellazione dei muscoli, la fisica delle animazioni relative agli impatti non hanno precedenti per qualità di realizzazione; stesso discorso è valido per gli effetti particellari che ricreano sudore e sangue che mantengono lo stesso altissimo livello. Fenomenale la riproduzione delle numerosissime tecniche delle MMA, le animazioni sono fluide e rapide, con pochissimi tentennamenti: la sensazione di colpire, fare male (e viceversa, subire), non è mai stata così reale. Come da tradizione EA Sports, da urlo la soundtrack (Battleme, NASA, Dave East, Paris e molte altre); coinvolgente e coerente la telecronaca affidata ai commentatori ufficiali UFC.

Tutti sull’ottagono?

UFC 2 è un ottimo fighting game, con moltissimi pregi e pochi difetti. Lo sforzo di EA Canada di migliorarsi è stato notevole e l’obiettivo è stato sicuramente raggiunto. Eccellente dal punto di vista tecnico, stimolante e ricco per quanto riguarda l’offerta multiplayer, soprattutto online con l’introduzione di Ultimate Team, mostra il fianco solo nella modalità carriera, ancora deludente, priva di una qualsiasi storylne in grado di coinvolgere il giocatore, e dire che storie incredibili, dando un’occhiata al roster UFC, ce ne sarebbero fino alla nausea. Da questo punto di vista, dunque, si tratta di un’occasione buttata al vento ma ciò non toglie che UFC 2 sia un grande titolo, consigliato a tutti gli appassionati di MMA e non solo.

  • Spaventosa realizzazione tecnica

  • Gameplay profondo e appagante

  • Ultimate Team ben strutturato

  • Divertente modalità knockout

  • Editor impareggiabile

  • Modalità carriera noiosa

  • la complessità del gameplay potrebbe spaventare i novizi